?Aprire una finestra sul mondo del disagio giovanile a Napoli nella seconda metà del Settecento per ricostruire le modalità di intervento legate al tema della delinquenza, del vagabondaggio, ma anche della fame e dello sfruttamento dei minori.L' Istituzione prescelta per lo studio: il Reclusorio di Nola. Chi viene rinchiuso a Nola? bambini, adolescenti e alcuni adulti. Tra i bambini ci sono degli Esposito abbandonati e poi adottati. Ancora in tenera età il loro destino era già segnato. Inseriti in un contesto degradato e adottati molto probabilmente per il sussidio offerto dall'AGP alle balie, venivano maltrattati, sfruttati e denunciati da quelle famiglie che avrebbero dovuto offrire loro una nuova opportunità.
il disagio minorile nella Napoli di fine Settecento
2016
Abstract
?Aprire una finestra sul mondo del disagio giovanile a Napoli nella seconda metà del Settecento per ricostruire le modalità di intervento legate al tema della delinquenza, del vagabondaggio, ma anche della fame e dello sfruttamento dei minori.L' Istituzione prescelta per lo studio: il Reclusorio di Nola. Chi viene rinchiuso a Nola? bambini, adolescenti e alcuni adulti. Tra i bambini ci sono degli Esposito abbandonati e poi adottati. Ancora in tenera età il loro destino era già segnato. Inseriti in un contesto degradato e adottati molto probabilmente per il sussidio offerto dall'AGP alle balie, venivano maltrattati, sfruttati e denunciati da quelle famiglie che avrebbero dovuto offrire loro una nuova opportunità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


