La scrittura di questa nota è dovuta ad alcuni motivi concomitanti. Il primo, preminente, si riferisce ad un episodio che risale a 50 anni fa, quello dello sviluppo del primo pacemaker auto-sincronizzante avvenuto esattamente nei mesi febbraio - giugno 1966 presso il CSCE del CNR di Pisa. Nella nota si descrivono alcuni particolari singolari della progettazione e della realizzazione dei primi esemplari (non noti finora) nonché delle versioni successive e del passaggio all'industria per la produzione sistematica del dispositivo (Appendice 1). Un secondo motivo, a testimonianza della buona valutazione delle competenze nella cardio stimolazione a Pisa, è la recente scelta di un centro di cardiologia dell'Ospedale di Cisanello, per la sperimentazione di un tipo di pacemaker di ridottissime dimensioni tali da rendere possibile l'istallazione all'interno del cuore per alcune particolari patologie (Appendice 2). II terzo motivo è la nomina del nuovo presidente del CNR e delle dichiarazione di intenti per le direzioni ipotizzate di indirizzo del nostro Ente. In tale occasione (che si verifica anche in altri casi) si risolleva il (ricorrente) dibattito sul tipo di politica della ricerca cioè: in che proporzione deve essere quella di base rispetto a quella applicata, chi deve farla e come (-enti di ricerca appositi - università - industria, consorzi misti, ecc.) e si potrebbero ricordare molte situazioni che fanno pendere le percentuali di uno dei termini sopra citati rispetto agli altri (Appendice 3). Per come nacque l'attività in campo biomedico nel CSCE e in particolare come si realizzò il nostro pacemaker sembra paradigmatico e collegato al dibattito su citato. Nella premessa ci sembra utile ricordare l'attività precedente e le competenze dei gruppi di ricerca che favorirono questa utile invenzione, nonché un cenno a quella successiva, in specie sviluppata nell'ambito del Progetto Finalizzato Tecnologie Biomediche del CNR. Nella parte finale si cita anche il tentativo fatto nei primi anni '80, di progettare un pacemaker con tecnologia digitale e le difficoltà incontrate per far realizzare la versione integrata.

Il contributo del CSCE e dell'IEI/CNR di Pisa nell'ambito della cardio-stimolazione (a 50 anni dalla realizzazione del primo pacemaker auto-sincronizzato in Italia)

Bertini G
2016

Abstract

La scrittura di questa nota è dovuta ad alcuni motivi concomitanti. Il primo, preminente, si riferisce ad un episodio che risale a 50 anni fa, quello dello sviluppo del primo pacemaker auto-sincronizzante avvenuto esattamente nei mesi febbraio - giugno 1966 presso il CSCE del CNR di Pisa. Nella nota si descrivono alcuni particolari singolari della progettazione e della realizzazione dei primi esemplari (non noti finora) nonché delle versioni successive e del passaggio all'industria per la produzione sistematica del dispositivo (Appendice 1). Un secondo motivo, a testimonianza della buona valutazione delle competenze nella cardio stimolazione a Pisa, è la recente scelta di un centro di cardiologia dell'Ospedale di Cisanello, per la sperimentazione di un tipo di pacemaker di ridottissime dimensioni tali da rendere possibile l'istallazione all'interno del cuore per alcune particolari patologie (Appendice 2). II terzo motivo è la nomina del nuovo presidente del CNR e delle dichiarazione di intenti per le direzioni ipotizzate di indirizzo del nostro Ente. In tale occasione (che si verifica anche in altri casi) si risolleva il (ricorrente) dibattito sul tipo di politica della ricerca cioè: in che proporzione deve essere quella di base rispetto a quella applicata, chi deve farla e come (-enti di ricerca appositi - università - industria, consorzi misti, ecc.) e si potrebbero ricordare molte situazioni che fanno pendere le percentuali di uno dei termini sopra citati rispetto agli altri (Appendice 3). Per come nacque l'attività in campo biomedico nel CSCE e in particolare come si realizzò il nostro pacemaker sembra paradigmatico e collegato al dibattito su citato. Nella premessa ci sembra utile ricordare l'attività precedente e le competenze dei gruppi di ricerca che favorirono questa utile invenzione, nonché un cenno a quella successiva, in specie sviluppata nell'ambito del Progetto Finalizzato Tecnologie Biomediche del CNR. Nella parte finale si cita anche il tentativo fatto nei primi anni '80, di progettare un pacemaker con tecnologia digitale e le difficoltà incontrate per far realizzare la versione integrata.
2016
Istituto di Scienza e Tecnologie dell'Informazione "Alessandro Faedo" - ISTI
Stimolatri cardiaci autosincronizzanti
LIFE AND MEDICAL SCIENCES
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