La Salvaguardia, la Conservazione e la Sicurezza degli esiti dell'ingegno umano aventi "valore di testimonianza di civiltà del passato" sono gli obiettivi imprescindibili per garantire la difesa dell'Identità Culturale di una nazione, di una regione, di una comunità. A tal fine non si può prescindere dalla conoscenza del contesto territoriale, ambientale, urbano ed umano, analizzati nelle loro reciproche dinamiche spaziali e temporali e nei loro effetti in termini di rischio. Il rischio, considerato come intensità, è funzione del valore dei singoli manufatti; della vulnerabilità, ovvero della propensione del bene a subire danni o, in altre termini, della sua perdita o riduzione di efficienza e di integrità per effetto di azioni esterne; della pericolosità, che è definita come la probabilità di occorrenza di un evento dannoso di una fissata magnitudo, in un dato intervallo di tempo ed in una data area. L'analisi e valutazione dei rischi, sia naturali (es.: sismico, idrogeologico, vulcanico, ambientale) sia antropici (es.: scavo clandestino, urbanizzazione), ai quali è soggetto il Patrimonio archeologico e monumentale è un obiettivo prioritario e statutario di diversi organismi internazionali come l'ICCROM (International Centre for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property), l'UNESCO, l'ICOMOS (International Council on Monuments and Sites) ed il WHC (World Heritage Centre). Gli orientamenti internazionali prevalenti suggeriscono che una vera azione di contrasto ai rischi deve necessariamente includere il dispiegarsi di una fase di prevenzione e di una strategia di post-disaster management, con il supporto di affidabili e avanzate tecnologie. In conformità a queste premesse e in sintonia con gli obiettivi della Strategia di Lisbona è stato sviluppato metodologicamente il Progetto PRO_CULT dell'IBAM-CNR, i cui esiti scientifici sono riassunti in questo Volume.
Salvaguardia, Conservazione e Sicurezza del Patrimonio Culturale. Nuove metodologie e tecnologie operative
F Gizzi;N Masini
2015
Abstract
La Salvaguardia, la Conservazione e la Sicurezza degli esiti dell'ingegno umano aventi "valore di testimonianza di civiltà del passato" sono gli obiettivi imprescindibili per garantire la difesa dell'Identità Culturale di una nazione, di una regione, di una comunità. A tal fine non si può prescindere dalla conoscenza del contesto territoriale, ambientale, urbano ed umano, analizzati nelle loro reciproche dinamiche spaziali e temporali e nei loro effetti in termini di rischio. Il rischio, considerato come intensità, è funzione del valore dei singoli manufatti; della vulnerabilità, ovvero della propensione del bene a subire danni o, in altre termini, della sua perdita o riduzione di efficienza e di integrità per effetto di azioni esterne; della pericolosità, che è definita come la probabilità di occorrenza di un evento dannoso di una fissata magnitudo, in un dato intervallo di tempo ed in una data area. L'analisi e valutazione dei rischi, sia naturali (es.: sismico, idrogeologico, vulcanico, ambientale) sia antropici (es.: scavo clandestino, urbanizzazione), ai quali è soggetto il Patrimonio archeologico e monumentale è un obiettivo prioritario e statutario di diversi organismi internazionali come l'ICCROM (International Centre for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property), l'UNESCO, l'ICOMOS (International Council on Monuments and Sites) ed il WHC (World Heritage Centre). Gli orientamenti internazionali prevalenti suggeriscono che una vera azione di contrasto ai rischi deve necessariamente includere il dispiegarsi di una fase di prevenzione e di una strategia di post-disaster management, con il supporto di affidabili e avanzate tecnologie. In conformità a queste premesse e in sintonia con gli obiettivi della Strategia di Lisbona è stato sviluppato metodologicamente il Progetto PRO_CULT dell'IBAM-CNR, i cui esiti scientifici sono riassunti in questo Volume.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.