In Italia sono numerose le varietà di fagiolo che costituiscono delle coltivazioni di nicchia, presenti soprattutto in aree marginali, la cui produzione è commercializzata in ambito strettamente locale. Un esempio per tutti è rappresentato dal 'fagiolo del Purgatorio', coltivato a Gradoli (Vt) e nei comuni limitrofi dell'alto Lazio. Questa particolare varietà di fagiolo è 'sopravvissuta' fino ad ora grazie a quella che viene definita strategia di conservazione 'on farm'. "Questo approccio di tipo dinamico si basa sulla coltivazione degli agro-ecotipi negli areali tradizionali", dice Lucia Lioi, ricercatrice dell'Istituto di Bioscienze e Biorisorse (Ibbr) del Cnr di Bari. "Gli studi di caratterizzazione genetica da noi effettuati sul Fagiolo del Purgatorio hanno messo in evidenza che esso possiede ancora una ampia variabilità genetica al suo interno, con la coesistenza di due nuclei ben distinti che costituiscono il background genetico di questo fagiolo", prosegue la ricercatrice. "Si tratta di un'informazione estremamente importante per pianificare una corretta conservazione on-farm di questo ecotipo ed evitare la scomparsa di uno dei due nuclei". "Non possiamo non sottolineare che esiste un intimo connubio tra zona di produzione, caratterizzata da terreni di natura vulcanica, le tecniche di coltivazione tradizionali e le caratteristiche peculiari del fagiolo del Purgatorio di Gradoli: sapore delicato, buccia sottile, alta digeribilità, buon contenuto proteico, ridotto tempo di cottura senza preventivo ammollo", conclude Angela R. Piergiovanni, ricercatrice dell'Ibbr di Bari.

Fagiolo di Gradoli, frutto di fatica e sapienza contadina.

Anna CAPASSO
2017

Abstract

In Italia sono numerose le varietà di fagiolo che costituiscono delle coltivazioni di nicchia, presenti soprattutto in aree marginali, la cui produzione è commercializzata in ambito strettamente locale. Un esempio per tutti è rappresentato dal 'fagiolo del Purgatorio', coltivato a Gradoli (Vt) e nei comuni limitrofi dell'alto Lazio. Questa particolare varietà di fagiolo è 'sopravvissuta' fino ad ora grazie a quella che viene definita strategia di conservazione 'on farm'. "Questo approccio di tipo dinamico si basa sulla coltivazione degli agro-ecotipi negli areali tradizionali", dice Lucia Lioi, ricercatrice dell'Istituto di Bioscienze e Biorisorse (Ibbr) del Cnr di Bari. "Gli studi di caratterizzazione genetica da noi effettuati sul Fagiolo del Purgatorio hanno messo in evidenza che esso possiede ancora una ampia variabilità genetica al suo interno, con la coesistenza di due nuclei ben distinti che costituiscono il background genetico di questo fagiolo", prosegue la ricercatrice. "Si tratta di un'informazione estremamente importante per pianificare una corretta conservazione on-farm di questo ecotipo ed evitare la scomparsa di uno dei due nuclei". "Non possiamo non sottolineare che esiste un intimo connubio tra zona di produzione, caratterizzata da terreni di natura vulcanica, le tecniche di coltivazione tradizionali e le caratteristiche peculiari del fagiolo del Purgatorio di Gradoli: sapore delicato, buccia sottile, alta digeribilità, buon contenuto proteico, ridotto tempo di cottura senza preventivo ammollo", conclude Angela R. Piergiovanni, ricercatrice dell'Ibbr di Bari.
2017
Istituto di Bioscienze e Biorisorse
fagiolo
varietà locali
biodiversità
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/332282
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