Il progetto di diagnostica e monitoraggio degli affreschi di Paolo Uccello nel chiostro superiore del monastero è la prima tappa di un più vasto programma che vede come fine ultimo il restauro, la conservazione e la valorizzazione dell'intero ciclo pittorico e del complesso architettonico che lo ospita. Questa prima fase d'intervento è indispensabile per la comprensione dello stato di conservazione delle pitture raffiguranti le Storie dei santi Padri del deserto. L'attività di diagnostica e monitoraggio permetterà di conoscere e valutare lo stato di conservazione delle opere del ciclo pittorico, l'eventualità criticità di conservazione e di monitorarne l'evoluzione in relazione ai parametri micro-climatici dell'ambiente in cui è conservato. La conoscenza dello stato di conservazione della superficie pittorica, del supporto, come pure la conoscenza materica saranno utili per definire la tipologia di intervento che dovrà essere adottata, manutenzione o restauro; la correlazione della registrazione dei parametri micro-climatici con i dati misurati periodicamente direttamente sulle opere indicheranno l'eventuale necessità di applicare delle soluzioni per contenere il rischio legato all'esposizione in ambiente semi-confinato fino a valutare l'estrema soluzione di una differente collocazione, al fine di garantirne la conservazione per generazioni future. Nelle nostre intenzioni tale programma proseguirà, dopo questa prima fase, con interventi mirati sul ciclo di Paolo Uccello, e con il monitoraggio delle criticità e di altre che potranno emergere nel corso delle attività successive, in modo da offrire un controllo permanente sulle opere finalizzato alla celebrazione del millenario del 2018, un contributo concreto e duraturo, che celebri da un lato la spiritualità dell'Ordine nella sua storia, e dall'altro preservi e tuteli un fulcro vitale della sua stessa cultura. Le pitture murali che decorano le pareti del chiostro superiore del monastero olivetano di San Miniato al Monte sono oggi di difficile leggibilità a causa dei gravi danni che hanno subito nel tempo. Dodici scene in terra verde arricchita da più colori erano inquadrate da finte partiture architettoniche e poste sopra un basamento dipinto di finte specchiature marmoree. La partizione delle scene seguiva le campate irregolari del chiostro: otto sulla parete est, quattro su quella sud, e infine una piccola porzione della parete ovest, in cui vi è una porta d'ingresso a locali del monastero. La critica ormai unanimemente riferisce a Paolo Uccello le storie dipinte sulla parete est, mentre non è concorde l'assegnazione a lui degli affreschi della parete sud; la loro datazione - variamente riferita nel secolo scorso agli anni 1435-1448 - ha trovato di recente acquisizioni documentarie che permettono di collocare le pitture tra il 1461 e il 1465. Le differenze d'impaginazione rilevate nelle pitture tra le due pareti del chiostro, il degrado delle iscrizioni presenti nelle scene (il cui studio con indagini diagnostiche aiuterebbe a comprendere e distinguere meglio le integrazioni più moderne per arrivare a una più completa lettura), nonché l'impiego astratto del colore da parte di Paolo Uccello, sono tutti elementi rilevanti che meriterebbero un'accurata riconsiderazione e uno studio appropriato. Le informazioni raccolte permetterebbero infine, anche grazie alle tecniche di rilievo 3D , una completa valorizzazione del complesso che coinvolga la comunità monastica e l'intera la comunità di fedeli e cittadini appassionati attorno ad un così importante monumento

Il ciclo di Paolo Uccello nel chiostro superiore di San Miniato a Firenze. Progetto conoscitivo e di indagine

Cristiano Riminesi;L Scaletti
2016

Abstract

Il progetto di diagnostica e monitoraggio degli affreschi di Paolo Uccello nel chiostro superiore del monastero è la prima tappa di un più vasto programma che vede come fine ultimo il restauro, la conservazione e la valorizzazione dell'intero ciclo pittorico e del complesso architettonico che lo ospita. Questa prima fase d'intervento è indispensabile per la comprensione dello stato di conservazione delle pitture raffiguranti le Storie dei santi Padri del deserto. L'attività di diagnostica e monitoraggio permetterà di conoscere e valutare lo stato di conservazione delle opere del ciclo pittorico, l'eventualità criticità di conservazione e di monitorarne l'evoluzione in relazione ai parametri micro-climatici dell'ambiente in cui è conservato. La conoscenza dello stato di conservazione della superficie pittorica, del supporto, come pure la conoscenza materica saranno utili per definire la tipologia di intervento che dovrà essere adottata, manutenzione o restauro; la correlazione della registrazione dei parametri micro-climatici con i dati misurati periodicamente direttamente sulle opere indicheranno l'eventuale necessità di applicare delle soluzioni per contenere il rischio legato all'esposizione in ambiente semi-confinato fino a valutare l'estrema soluzione di una differente collocazione, al fine di garantirne la conservazione per generazioni future. Nelle nostre intenzioni tale programma proseguirà, dopo questa prima fase, con interventi mirati sul ciclo di Paolo Uccello, e con il monitoraggio delle criticità e di altre che potranno emergere nel corso delle attività successive, in modo da offrire un controllo permanente sulle opere finalizzato alla celebrazione del millenario del 2018, un contributo concreto e duraturo, che celebri da un lato la spiritualità dell'Ordine nella sua storia, e dall'altro preservi e tuteli un fulcro vitale della sua stessa cultura. Le pitture murali che decorano le pareti del chiostro superiore del monastero olivetano di San Miniato al Monte sono oggi di difficile leggibilità a causa dei gravi danni che hanno subito nel tempo. Dodici scene in terra verde arricchita da più colori erano inquadrate da finte partiture architettoniche e poste sopra un basamento dipinto di finte specchiature marmoree. La partizione delle scene seguiva le campate irregolari del chiostro: otto sulla parete est, quattro su quella sud, e infine una piccola porzione della parete ovest, in cui vi è una porta d'ingresso a locali del monastero. La critica ormai unanimemente riferisce a Paolo Uccello le storie dipinte sulla parete est, mentre non è concorde l'assegnazione a lui degli affreschi della parete sud; la loro datazione - variamente riferita nel secolo scorso agli anni 1435-1448 - ha trovato di recente acquisizioni documentarie che permettono di collocare le pitture tra il 1461 e il 1465. Le differenze d'impaginazione rilevate nelle pitture tra le due pareti del chiostro, il degrado delle iscrizioni presenti nelle scene (il cui studio con indagini diagnostiche aiuterebbe a comprendere e distinguere meglio le integrazioni più moderne per arrivare a una più completa lettura), nonché l'impiego astratto del colore da parte di Paolo Uccello, sono tutti elementi rilevanti che meriterebbero un'accurata riconsiderazione e uno studio appropriato. Le informazioni raccolte permetterebbero infine, anche grazie alle tecniche di rilievo 3D , una completa valorizzazione del complesso che coinvolga la comunità monastica e l'intera la comunità di fedeli e cittadini appassionati attorno ad un così importante monumento
2016
Istituto per la Conservazione e la Valorizzazione dei Beni Culturali - ICVBC - Sede Sesto Fiorentino
Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale - ISPC
diagnostica
monitoraggio
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/333864
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