Questo working paper è uno dei prodotti del progetto "Infrastrutture, Metodologie Chimiche, Nuove Tecnologie Applicate allo Sviluppo delle Imprese" denominato ITER e finanziato da Lazio Innova nel 2015 che ha lo scopo di rendere accessibili alle aziende del territorio laziale le competenze e i risultati scientifici dell'IMC-CNR nelle tematiche dell'agroalimentare e dei beni culturali, per favorire l'innovazione e creare i presupposti per nuovi progetti. Il ruolo della cooperazione ricerca/impresa come volano per sostenere la competitività di un tessuto economico è ampiamente riconosciuto. Molte domande restano ancora aperte sulle strategie e le iniziative da adottare per stimolare concretamente queste cooperazioni. Molte questioni sono legate infatti alle possibilità di accedere a specifici finanziamenti, a rendere più agevoli i rapporti con le istituzioni pubbliche coinvolte, a come far collimare domanda e offerta di innovazione, a come rendere queste collaborazioni dei ponti stabili di lungo periodo invece che eventi estemporanei. Allo stesso tempo molti sforzi oggi sono rivolti alla definizione di percorsi alternativi tali da superare i limiti del trasferimento tecnologico convenzionale fondato su approcci top-down per poter fare tesoro anche dei notevoli bacini di competenze presenti nelle nostre imprese. Per provare a fornire delle risposte a queste domande è importante superare l'idea che l'innovazione sia sinonimo solo di hi tech complesse. L'idea di innovazione, ancor prima che norme o macchinari da usare per ridurre costi e aumentare profitti, è un perno di base capace di influenzare le mentalità degli individui, è uno strumento cardine per alimentare una cultura innovativa diffusa e stimolare lo spirito di iniziativa e la creatività.
Il ruolo strategico del rapporto ricerca-imprese
Cannarella C;Piccioni V
2016
Abstract
Questo working paper è uno dei prodotti del progetto "Infrastrutture, Metodologie Chimiche, Nuove Tecnologie Applicate allo Sviluppo delle Imprese" denominato ITER e finanziato da Lazio Innova nel 2015 che ha lo scopo di rendere accessibili alle aziende del territorio laziale le competenze e i risultati scientifici dell'IMC-CNR nelle tematiche dell'agroalimentare e dei beni culturali, per favorire l'innovazione e creare i presupposti per nuovi progetti. Il ruolo della cooperazione ricerca/impresa come volano per sostenere la competitività di un tessuto economico è ampiamente riconosciuto. Molte domande restano ancora aperte sulle strategie e le iniziative da adottare per stimolare concretamente queste cooperazioni. Molte questioni sono legate infatti alle possibilità di accedere a specifici finanziamenti, a rendere più agevoli i rapporti con le istituzioni pubbliche coinvolte, a come far collimare domanda e offerta di innovazione, a come rendere queste collaborazioni dei ponti stabili di lungo periodo invece che eventi estemporanei. Allo stesso tempo molti sforzi oggi sono rivolti alla definizione di percorsi alternativi tali da superare i limiti del trasferimento tecnologico convenzionale fondato su approcci top-down per poter fare tesoro anche dei notevoli bacini di competenze presenti nelle nostre imprese. Per provare a fornire delle risposte a queste domande è importante superare l'idea che l'innovazione sia sinonimo solo di hi tech complesse. L'idea di innovazione, ancor prima che norme o macchinari da usare per ridurre costi e aumentare profitti, è un perno di base capace di influenzare le mentalità degli individui, è uno strumento cardine per alimentare una cultura innovativa diffusa e stimolare lo spirito di iniziativa e la creatività.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


