Il ciclo di utilizzo sempre più breve dei dispositivi elettrici ed elettronici ha prodotto quantità elevate di rifiuti. Oggigiorno questi rifiuti (RAEE, cioè Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, internazionalmente conosciuti come WEEE, cioè Waste Electrical and Elettronic Equipments) rappresentano un enorme problema in tutto il mondo. In particolare, la diminuzione della vita media delle apparecchiature elettriche ed elettroniche è da attribuire a fattori quali: -continuo e rapido sviluppo tecnologico dei dispositivi a prezzi sempre più convenienti e con più funzionalità; -crescita rapida dello stile di vita con infrastrutture moderne dotate di apparecchiature di facile utilizzo; -concorrenza tra piccole imprese e industrie per produrre e vendere prodotti più evoluti, realizzati con tecnologie avanzate. A tutto ciò si aggiunge una mancanza di opportune tecnologie di riciclo e riutilizzo delle materie prime presenti in questi dispositivi, che porterà nel futuro ad un aumento dei RAEE (Akcil et al. 2015). Tuttavia ricercatori, industrie e autorità governative hanno iniziato a collaborare per trovare strategie di riciclo per il recupero di metalli preziosi e materiali critici (CRMs, Critical Raw Materials) dai RAEE (es. SDG 12 'Responsible Consumption and Production', REGULATION (EU) 2017/699), mettendo a punto metodologie e processi di recupero economicamente vantaggiosi, a basso impatto ambientale e tecnicamente affidabili/appropriati. Quindi, i RAEE non vanno considerati come semplici rifiuti destinati alle discariche, ma come fonte di materie prime il cui recupero è di primaria importanza per la salvaguardia dell'ambiente e per la produzione di benefici economici (Wildmer et al., 2005; Robinson, 2009; Yazci and Deveci, 2013). In generale, il contenuto di metalli preziosi nei RAEE gioca un ruolo chiave nella scelta e nello sviluppo di metodologie di recupero dei metalli. Hagel?ken (Hagel?ken, 2006) ha classificato i RAEE in tre classi (alto, medio e basso grado) sulla base del contenuto in oro. Nell'ambito di questa tematica, il CNR- IGAG ha stipulato un accordo con la BioProjectGroup srl, società di ingegneria con esperienza nella progettazione di impianti, con lo scopo di sviluppare tecnologie e processi innovativi per il recupero di metalli di interesse economico dai RAEE. In particolare, l'attenzione è stata indirizzata verso le schede elettroniche che hanno il più alto contenuto di metalli preziosi (13% CU e 350 g/ton Au (Hagel?ken, 2006)). Grande importanza è stata rivolta allo sviluppo di processi innovativi, partendo dall'integrazione di quelli fisico-elettro-idrometallurgici noti. Gli incoraggianti risultati ottenuti, hanno spinto a continuare la collaborazione per migliorare il trattamento sia dal punto di vista economico che di rendimento estrattivo del processo di recupero dei metalli preziosi partendo da schede dismesse, utilizzando circuiti di processo a basso impatto ambientale.
Individuazione dei parametri ottimali del processo di lisciviazione mediante cianurazione dei RAEE, per il recupero dei metalli preziosi (PMG) in essi contenuti
Stefano Ubaldini;Daniela Guglietta
2017
Abstract
Il ciclo di utilizzo sempre più breve dei dispositivi elettrici ed elettronici ha prodotto quantità elevate di rifiuti. Oggigiorno questi rifiuti (RAEE, cioè Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, internazionalmente conosciuti come WEEE, cioè Waste Electrical and Elettronic Equipments) rappresentano un enorme problema in tutto il mondo. In particolare, la diminuzione della vita media delle apparecchiature elettriche ed elettroniche è da attribuire a fattori quali: -continuo e rapido sviluppo tecnologico dei dispositivi a prezzi sempre più convenienti e con più funzionalità; -crescita rapida dello stile di vita con infrastrutture moderne dotate di apparecchiature di facile utilizzo; -concorrenza tra piccole imprese e industrie per produrre e vendere prodotti più evoluti, realizzati con tecnologie avanzate. A tutto ciò si aggiunge una mancanza di opportune tecnologie di riciclo e riutilizzo delle materie prime presenti in questi dispositivi, che porterà nel futuro ad un aumento dei RAEE (Akcil et al. 2015). Tuttavia ricercatori, industrie e autorità governative hanno iniziato a collaborare per trovare strategie di riciclo per il recupero di metalli preziosi e materiali critici (CRMs, Critical Raw Materials) dai RAEE (es. SDG 12 'Responsible Consumption and Production', REGULATION (EU) 2017/699), mettendo a punto metodologie e processi di recupero economicamente vantaggiosi, a basso impatto ambientale e tecnicamente affidabili/appropriati. Quindi, i RAEE non vanno considerati come semplici rifiuti destinati alle discariche, ma come fonte di materie prime il cui recupero è di primaria importanza per la salvaguardia dell'ambiente e per la produzione di benefici economici (Wildmer et al., 2005; Robinson, 2009; Yazci and Deveci, 2013). In generale, il contenuto di metalli preziosi nei RAEE gioca un ruolo chiave nella scelta e nello sviluppo di metodologie di recupero dei metalli. Hagel?ken (Hagel?ken, 2006) ha classificato i RAEE in tre classi (alto, medio e basso grado) sulla base del contenuto in oro. Nell'ambito di questa tematica, il CNR- IGAG ha stipulato un accordo con la BioProjectGroup srl, società di ingegneria con esperienza nella progettazione di impianti, con lo scopo di sviluppare tecnologie e processi innovativi per il recupero di metalli di interesse economico dai RAEE. In particolare, l'attenzione è stata indirizzata verso le schede elettroniche che hanno il più alto contenuto di metalli preziosi (13% CU e 350 g/ton Au (Hagel?ken, 2006)). Grande importanza è stata rivolta allo sviluppo di processi innovativi, partendo dall'integrazione di quelli fisico-elettro-idrometallurgici noti. Gli incoraggianti risultati ottenuti, hanno spinto a continuare la collaborazione per migliorare il trattamento sia dal punto di vista economico che di rendimento estrattivo del processo di recupero dei metalli preziosi partendo da schede dismesse, utilizzando circuiti di processo a basso impatto ambientale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


