Nella società della post-verità ognuno di noi è specialista e tuttologo. Siamo medici, trader finanziari e tour operator. Accade allora che i sassi siano anche il veicolo per far passare altre angosce, altre paure, direi altre fobie. I sassi veicolano un intero pacchetto di ansie che vengono assunte tutte insieme. Come un vaccino polivalente, così si assumono una serie di paure o pregiudizi. Il pacchetto include oltre ai vaccini la paura per gli Ogm, il terrore per il glifosate e l'adorazione per l'alimentazione biologica (e meglio vegana nella versione "Sa-tut-de-carton" di Maurizio Crozza). L'immagine che viene alla mente è quella della mamma molto ebrea di Woody Allen che osteggia la nuova fidanzata (non ebrea) del figlio spettegolando su di lui dai cieli di New York. La paranoia che affligge il dibattito pubblico su questi temi, ha qualcosa di ancestrale, ossessivo e ineluttabile. La mamma incombente è scontenta per le scelte autonome del figlio, la non osservanza della tradizione, dei dettami del clan. Le paranoie polivalenti profumano tutte di un richiamo ai tempi andati, di un rifiuto dell'innovazione, della nostalgia di un mondo delle favole che ignora quale fosse il mondo reale solo pochi decenni orsono. Sessanta anni fa venivano liberati i Sassi veri, quelli di Matera. In tuguri scavati nella roccia dove l'umidità era regina, dormivano famiglie di dieci persone in pochi metri quadri. La camera più interna era la stalla, col deposito di letame degli animali. Il letame fermentato era usato come riscaldamento per la grotta-abitazione. Ecco i "profumi" di una volta.
Semi di post-verità
Defez Roberto
2017
Abstract
Nella società della post-verità ognuno di noi è specialista e tuttologo. Siamo medici, trader finanziari e tour operator. Accade allora che i sassi siano anche il veicolo per far passare altre angosce, altre paure, direi altre fobie. I sassi veicolano un intero pacchetto di ansie che vengono assunte tutte insieme. Come un vaccino polivalente, così si assumono una serie di paure o pregiudizi. Il pacchetto include oltre ai vaccini la paura per gli Ogm, il terrore per il glifosate e l'adorazione per l'alimentazione biologica (e meglio vegana nella versione "Sa-tut-de-carton" di Maurizio Crozza). L'immagine che viene alla mente è quella della mamma molto ebrea di Woody Allen che osteggia la nuova fidanzata (non ebrea) del figlio spettegolando su di lui dai cieli di New York. La paranoia che affligge il dibattito pubblico su questi temi, ha qualcosa di ancestrale, ossessivo e ineluttabile. La mamma incombente è scontenta per le scelte autonome del figlio, la non osservanza della tradizione, dei dettami del clan. Le paranoie polivalenti profumano tutte di un richiamo ai tempi andati, di un rifiuto dell'innovazione, della nostalgia di un mondo delle favole che ignora quale fosse il mondo reale solo pochi decenni orsono. Sessanta anni fa venivano liberati i Sassi veri, quelli di Matera. In tuguri scavati nella roccia dove l'umidità era regina, dormivano famiglie di dieci persone in pochi metri quadri. La camera più interna era la stalla, col deposito di letame degli animali. Il letame fermentato era usato come riscaldamento per la grotta-abitazione. Ecco i "profumi" di una volta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


