La coltura della cicerchia (Lathyrus sativus L.), un legume di antica tradizione specialmente nelle aree meno favorevoli del mezzogiorno d'Italia, ha subito un netto e progressivo declino dal dopoguerra sino al 1970 con la scomparsa definitiva dalle statistiche ufficiali. Le ragioni di questo declino vanno ricercate nel cambiamento delle abitudini alimentari, nella modernizzazione agricola caratterizzata da forti input energetici e dalla bassa produttività. Attualmente ragioni di sostenibilità ambientale, nutrizionali e salutistiche hanno stimolato un rinnovato interesse per questa coltura negletta e/o sottoutilizzata. La necessità di riproporre maggiore attenzione verso questo legume si fonda non solo come contributo alla salvaguardia della specie e delle popolazioni autoctone che la rappresentano ma anche come possibilità concreta di riaffermare i valori culturali ad essa legati espressione di una identità territoriale caratterizzata da usi e consuetudini locali. Il recente riconoscimento della dieta mediterranea quale patrimonio dell'umanità, ha contribuito ulteriormente a rilanciare il consumo dei legumi e tra questi, anche se in minima parte, della cicerchia. Un'alimentazione più equilibrata in quanto più ricca di nutrienti vegetali, come suggerito dalla moderna dietetica, risulta essere sicuramente più benefica per la salute. Indagini recenti hanno accertato che la cicerchia continua ad essere coltivata in aree ristrette, spesso marginali e per lo più quale prodotto di nicchia e nella cucina tradizionale rivalutata nei diversi percorsi del turismo enogastronomico. La FAO ha proclamato il 2016 'Anno internazionale dei legumi' per promuovere la diffusione dei 'Semi nutrienti per un futuro sostenibile'. La cicerchia con il suo alto contenuto in proteine, vitamine del gruppo B, fibre e sali minerali come fosforo e potassio merita tutta l'attenzione possibile ed è auspicabile un suo maggiore impiego nelle diete al pari di altri legumi. Lo scopo di questo contributo è quello di divulgare la conoscenza di un legume dimenticato e sconosciuto a molti, specialmente alle nuove generazioni. L'opuscolo, destinato ad un pubblico vasto e diversificato cerca di descrivere in modo semplice, ma approfondito ed aggiornato, con corredo di figure e grafici, le tematiche riguardanti la coltura della cicerchia.

LA CICERCHIA (Lathyrus sativus L.) Una coltura della tradizione da riscoprire

2017

Abstract

La coltura della cicerchia (Lathyrus sativus L.), un legume di antica tradizione specialmente nelle aree meno favorevoli del mezzogiorno d'Italia, ha subito un netto e progressivo declino dal dopoguerra sino al 1970 con la scomparsa definitiva dalle statistiche ufficiali. Le ragioni di questo declino vanno ricercate nel cambiamento delle abitudini alimentari, nella modernizzazione agricola caratterizzata da forti input energetici e dalla bassa produttività. Attualmente ragioni di sostenibilità ambientale, nutrizionali e salutistiche hanno stimolato un rinnovato interesse per questa coltura negletta e/o sottoutilizzata. La necessità di riproporre maggiore attenzione verso questo legume si fonda non solo come contributo alla salvaguardia della specie e delle popolazioni autoctone che la rappresentano ma anche come possibilità concreta di riaffermare i valori culturali ad essa legati espressione di una identità territoriale caratterizzata da usi e consuetudini locali. Il recente riconoscimento della dieta mediterranea quale patrimonio dell'umanità, ha contribuito ulteriormente a rilanciare il consumo dei legumi e tra questi, anche se in minima parte, della cicerchia. Un'alimentazione più equilibrata in quanto più ricca di nutrienti vegetali, come suggerito dalla moderna dietetica, risulta essere sicuramente più benefica per la salute. Indagini recenti hanno accertato che la cicerchia continua ad essere coltivata in aree ristrette, spesso marginali e per lo più quale prodotto di nicchia e nella cucina tradizionale rivalutata nei diversi percorsi del turismo enogastronomico. La FAO ha proclamato il 2016 'Anno internazionale dei legumi' per promuovere la diffusione dei 'Semi nutrienti per un futuro sostenibile'. La cicerchia con il suo alto contenuto in proteine, vitamine del gruppo B, fibre e sali minerali come fosforo e potassio merita tutta l'attenzione possibile ed è auspicabile un suo maggiore impiego nelle diete al pari di altri legumi. Lo scopo di questo contributo è quello di divulgare la conoscenza di un legume dimenticato e sconosciuto a molti, specialmente alle nuove generazioni. L'opuscolo, destinato ad un pubblico vasto e diversificato cerca di descrivere in modo semplice, ma approfondito ed aggiornato, con corredo di figure e grafici, le tematiche riguardanti la coltura della cicerchia.
2017
Istituto di Bioscienze e Biorisorse
978-88-96766-22-4
Cicerchia
Lathyrus sativus L.
specie neglette
coltura della tradizione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/342395
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