The aim of the present study was the cultural exchanges and relations as well as the development of the settlements in the Bradano river Valley in Basilicata (southern Italy), from the prehistoric era until the Roman imperial Age. We started with the presentation of the history of surveys, centered on Magna Graecia and also the electronic management of GIS data in Italian archaeology. We then examined the research methodology and the techniques we applied in the field survey such as the subsequent description of the new archaeological settlements accompanied by statistics of movable finds. Then we referred to the chronological determination of archaeological sites and finally to the general interpretation and comparison of the data, regarding the historical development of the area. The hierarchy of the archaeological sites was based on specific parameters and the spatial distributions were determined according to density calculation specialized procedures in the Geographic Information System.

Ricognizioni archeologiche nella valle del fiume Bradano in Magna Grecia. Metodologie, tecniche di documentazione e analisi dei dati. In questi ultimi anni in Italia sono stati promossi numerosi progetti di ricognizione finalizzati a ricostruire, in una prospettiva diacronica di indagine, le dinamiche insediative del mondo antico. Tali progetti - che si propongono come obiettivo lo studio, la valorizzazione e la tutela del territorio - sono condotti utilizzando una gamma di metodi e tecniche molto ampia, alcuni specificamente archeologici, altri presi in prestito dalla geografia umana e fisica. Strumento essenziale per la conoscenza di ampie porzioni del territorio è senza dubbio la ricognizione archeologica che si configura - nel quadro delle indagini sul popolamento antico - come il metodo di lavoro sul campo per eccellenza. Il presente lavoro ripercorre le tappe del dibattito storiografico nel campo delle ricognizioni territoriali per approdare ad una proposta metodologica elaborata nel corso degli ultimi anni per lo studio di un'area campione della Magna Grecia: la valle del fiume Bradano, intorno a cui gravitano vari siti di estremo interesse archeologico. La prima parte del lavoro è incentrata sulla storia delle ricerche in ambito territoriale riguardante i progetti di survey condotti in Italia. Per quanto attiene la storia della ricerca, va evidenziato che - sotto l'aspetto metodologico - un'azione incisiva per lo sviluppo delle ricognizioni in Italia fu esercitata da John Ward-Perkins, direttore della British School at Rome dal 1946 al 1974: le ricognizioni effettuate da Ward-Perkins nell'Etruria meridionale tra gli anni '50 e '60 (South Etruria Survey) diedero luogo, infatti, alla prima serie di mappe sistematiche regionali dell'insediamento archeologico in Italia, seguite, a partire dagli anni'70, da altri progetti pioneristici come le ricerche condotte da G. Barker nella Valle del Biferno nel Molise. Attualmente la ricognizione sistematica intensiva è oramai la tecnica più diffusa nei vari progetti di ricognizione sul suolo dell'Italia meridionale. Soprattutto nell'ultimo ventennio si registra una serie di ricognizioni archeologiche (a seconda dei progetti si utilizza la copertura totale o sistemi di campionatura) che interessa - per l'età antica - sia territori greco coloniali della Magna Grecia, sia zone appartenenti a popolazioni anelleniche, come per esempio, il Salento Isthmus Project nella Messapia, il Metaponto Archaeological Survey nella chora della colonia achea, quello della Sibaritide Survey, oppure, spostandoci in Sicilia, il Morgantina Archaeological Survey nonchè quello estensivo sulla chora della polis di Himera. Altrettanto importanti, sia per l'età tardo antica che per quella medievale, dal punto di vista della metodologica e dei risultati conseguiti, risultano vari progetti di ricognizioni come per esempio quello del Basentello Valley Survey tra Puglia e Basilicata oppure la Carta archeologica della Provincia di Siena in Toscana. Comune denominatore dei progetti di ultima generazione è la gestione informatizzata dei dati tramite piattaforme GIS (Geographic Information System), finalizzata alla gestione integrata di planimetrie, piante di fase e overlays di ricognizione, all'analisi dei fenomeni insediativi su scala territoriale cui vanno relazionati database alfanumerici, programmi per la gestione di dati grafici e di immagini nonché componenti per le elaborazioni statistiche dei dati e dei materiali archeologici. Nell'ambito della storia degli studi, ampia trattazione è dedicata all'impostazione, alle strategie e ai metodi che hanno caratterizzato i progetti di ricognizione archeologica dell'Italia meridionale presi in considerazione, con l'obbiettivo di delineare lo sviluppo dei metodi sul campo, i criteri seguiti per la scelta dei contesti territoriali di ricerca, le strategie adottate per la raccolta dei dati sul terreno, le applicazioni GIS utilizzate nelle varie ricerche, nonché le scelte seguite in fase di post elaborazione dei dati per stabilire, a seconda dei casi, estensione, limiti cronologici, tipologie insediative e fasi di frequentazione dei siti indagati. Nella seconda parte del lavoro viene illustrata la strategia della ricerca e la metodologia di indagine elaborata, adottata e validata da chi scrive in più aree di ricerca in Basilicata. Vengono quindi esplicitati gli obbiettivi delle indagini, l' intensità della ricerca con le procedure adottate per neutralizzare fattori di distorsione dei risultati, come i conoidi alluvionali recenti nonché le coperture vegetazionali. Vengono anche illustrate le specifiche tecniche di documentazione adottate sul campo dal sottoscritto (alcune di assoluta novità come schede specifiche, particolari sistemi di raccolta e applicazioni mirate di maglie di quadrettatura), di importanza strategica per l'elaborazione informatizzata e la successiva interpretazione delle tipologie delle tracce connesse ai "markers" antropici nel territorio indagato dalla preistoria fino alla tarda antichità. Nella parte finale del lavoro, si procede, partendo dall'analisi dettagliata e dalla elaborazione informatica della documentazione archeologica, ad una sintesi più ampia e generale, riguardante l'evoluzione storico-insediativa del comprensorio esaminato. Particolare attenzione è dedicata alle specifiche procedure informatiche per il calcolo delle densità dei manufatti sul terreno, al tipo di scheda di Unità Topografica utilizzata sul campo, alle unità topografiche riconosciute come tali sul terreno nonché alla proposta di gerarchizzazione dei siti in base a specifici parametri di interpretazione. Infine correda il lavoro la consueta bibliografia tematica, le abbreviazioni e l'apparato illustrativo.

Epiphaneiakes ereunes stin koilada tou potamou Bradinou (Bradano) sti Megali Ellada. Methodologies, technikes tekmiriosis kai analysi dedomenon

ROUBIS DIMITRIS
2018

Abstract

The aim of the present study was the cultural exchanges and relations as well as the development of the settlements in the Bradano river Valley in Basilicata (southern Italy), from the prehistoric era until the Roman imperial Age. We started with the presentation of the history of surveys, centered on Magna Graecia and also the electronic management of GIS data in Italian archaeology. We then examined the research methodology and the techniques we applied in the field survey such as the subsequent description of the new archaeological settlements accompanied by statistics of movable finds. Then we referred to the chronological determination of archaeological sites and finally to the general interpretation and comparison of the data, regarding the historical development of the area. The hierarchy of the archaeological sites was based on specific parameters and the spatial distributions were determined according to density calculation specialized procedures in the Geographic Information System.
2018
9789601224206
Ricognizioni archeologiche nella valle del fiume Bradano in Magna Grecia. Metodologie, tecniche di documentazione e analisi dei dati. In questi ultimi anni in Italia sono stati promossi numerosi progetti di ricognizione finalizzati a ricostruire, in una prospettiva diacronica di indagine, le dinamiche insediative del mondo antico. Tali progetti - che si propongono come obiettivo lo studio, la valorizzazione e la tutela del territorio - sono condotti utilizzando una gamma di metodi e tecniche molto ampia, alcuni specificamente archeologici, altri presi in prestito dalla geografia umana e fisica. Strumento essenziale per la conoscenza di ampie porzioni del territorio è senza dubbio la ricognizione archeologica che si configura - nel quadro delle indagini sul popolamento antico - come il metodo di lavoro sul campo per eccellenza. Il presente lavoro ripercorre le tappe del dibattito storiografico nel campo delle ricognizioni territoriali per approdare ad una proposta metodologica elaborata nel corso degli ultimi anni per lo studio di un'area campione della Magna Grecia: la valle del fiume Bradano, intorno a cui gravitano vari siti di estremo interesse archeologico. La prima parte del lavoro è incentrata sulla storia delle ricerche in ambito territoriale riguardante i progetti di survey condotti in Italia. Per quanto attiene la storia della ricerca, va evidenziato che - sotto l'aspetto metodologico - un'azione incisiva per lo sviluppo delle ricognizioni in Italia fu esercitata da John Ward-Perkins, direttore della British School at Rome dal 1946 al 1974: le ricognizioni effettuate da Ward-Perkins nell'Etruria meridionale tra gli anni '50 e '60 (South Etruria Survey) diedero luogo, infatti, alla prima serie di mappe sistematiche regionali dell'insediamento archeologico in Italia, seguite, a partire dagli anni'70, da altri progetti pioneristici come le ricerche condotte da G. Barker nella Valle del Biferno nel Molise. Attualmente la ricognizione sistematica intensiva è oramai la tecnica più diffusa nei vari progetti di ricognizione sul suolo dell'Italia meridionale. Soprattutto nell'ultimo ventennio si registra una serie di ricognizioni archeologiche (a seconda dei progetti si utilizza la copertura totale o sistemi di campionatura) che interessa - per l'età antica - sia territori greco coloniali della Magna Grecia, sia zone appartenenti a popolazioni anelleniche, come per esempio, il Salento Isthmus Project nella Messapia, il Metaponto Archaeological Survey nella chora della colonia achea, quello della Sibaritide Survey, oppure, spostandoci in Sicilia, il Morgantina Archaeological Survey nonchè quello estensivo sulla chora della polis di Himera. Altrettanto importanti, sia per l'età tardo antica che per quella medievale, dal punto di vista della metodologica e dei risultati conseguiti, risultano vari progetti di ricognizioni come per esempio quello del Basentello Valley Survey tra Puglia e Basilicata oppure la Carta archeologica della Provincia di Siena in Toscana. Comune denominatore dei progetti di ultima generazione è la gestione informatizzata dei dati tramite piattaforme GIS (Geographic Information System), finalizzata alla gestione integrata di planimetrie, piante di fase e overlays di ricognizione, all'analisi dei fenomeni insediativi su scala territoriale cui vanno relazionati database alfanumerici, programmi per la gestione di dati grafici e di immagini nonché componenti per le elaborazioni statistiche dei dati e dei materiali archeologici. Nell'ambito della storia degli studi, ampia trattazione è dedicata all'impostazione, alle strategie e ai metodi che hanno caratterizzato i progetti di ricognizione archeologica dell'Italia meridionale presi in considerazione, con l'obbiettivo di delineare lo sviluppo dei metodi sul campo, i criteri seguiti per la scelta dei contesti territoriali di ricerca, le strategie adottate per la raccolta dei dati sul terreno, le applicazioni GIS utilizzate nelle varie ricerche, nonché le scelte seguite in fase di post elaborazione dei dati per stabilire, a seconda dei casi, estensione, limiti cronologici, tipologie insediative e fasi di frequentazione dei siti indagati. Nella seconda parte del lavoro viene illustrata la strategia della ricerca e la metodologia di indagine elaborata, adottata e validata da chi scrive in più aree di ricerca in Basilicata. Vengono quindi esplicitati gli obbiettivi delle indagini, l' intensità della ricerca con le procedure adottate per neutralizzare fattori di distorsione dei risultati, come i conoidi alluvionali recenti nonché le coperture vegetazionali. Vengono anche illustrate le specifiche tecniche di documentazione adottate sul campo dal sottoscritto (alcune di assoluta novità come schede specifiche, particolari sistemi di raccolta e applicazioni mirate di maglie di quadrettatura), di importanza strategica per l'elaborazione informatizzata e la successiva interpretazione delle tipologie delle tracce connesse ai "markers" antropici nel territorio indagato dalla preistoria fino alla tarda antichità. Nella parte finale del lavoro, si procede, partendo dall'analisi dettagliata e dalla elaborazione informatica della documentazione archeologica, ad una sintesi più ampia e generale, riguardante l'evoluzione storico-insediativa del comprensorio esaminato. Particolare attenzione è dedicata alle specifiche procedure informatiche per il calcolo delle densità dei manufatti sul terreno, al tipo di scheda di Unità Topografica utilizzata sul campo, alle unità topografiche riconosciute come tali sul terreno nonché alla proposta di gerarchizzazione dei siti in base a specifici parametri di interpretazione. Infine correda il lavoro la consueta bibliografia tematica, le abbreviazioni e l'apparato illustrativo.
Ricognizioni archeologiche
Magna Grecia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/346042
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