L'approccio metodologico nella difesa dagli artropodi dannosi è sempre più orientato verso la gestione dell'ecosistema attraverso l'ausilio di diversi strumenti con il più basso impatto ambientale possibile. Gli insetticidi di sintesi hanno rappresentato per molti anni l'unica arma a disposizione dell'uomo contro gli insetti striscianti e altri artropodi, soprattutto in ambito urbano e industriale dove la lotta chimica, erroneamente, è stata spesso considerata meno invasiva. Il progressivo riscaldamento terrestre ha acuito il problema di questi ospiti indesiderati favorendo l'acclimatamento di organismi estranei ai nostri ambienti e introdotti in modo accidentale dall'uomo o da altri vettori. Oltre al problema degli organismi alieni vi è inoltre quello di alcune specie indigene, da sempre considerate non dannose o perlomeno di secondaria importanza, che tuttavia con i cambiamenti climatici in atto possono assumere un ruolo da protagonisti, in negativo, in un futuro non molto lontano. Gli operatori e i professionisti che lavorano alla gestione degli ecosistemi hanno obiettivi e strategie finalizzate alla conservazione di specifiche componenti ambientali alle quali è stato assegnato un valore dalla comunità scientifica e dagli strumenti normativi. Ciò è fondamentale in ambito forestale e comunque nei siti ad elevata "naturalità" per i quali è necessario inquadrare il complesso sistema territoriale utilizzando una serie di metodi, approcci, strumenti, sia concettuali sia operativi, atti a comprendere i fenomeni che si manifestano nel sito. La gestione del territorio e la definizione di azioni dirette alla difesa dagli artropodi nocivi necessita di conoscenze interdisciplinari e quindi spesso la partecipazione di gruppi eterogenei di professionisti. Lo scopo del corso formativo è quello di illustrare, attraverso soprattutto le esperienze dirette di casi in studio, lo sforzo degli operatori nella ricerca scientifica che oltre all'attività accademica devono dare risposte immediate in ambito applicativo. Il corso e i moduli curriculari avranno un contenuto il meno accademico possibile e più pratico e applicativo ed è dedicato alle nuove generazioni di conservation practitioners, ovvero di ecologi applicati di diversa estrazione culturale (naturalisti, biologi, forestali, agronomi e dottori in scienze ambientali, ingegneri ed economisti ambientali, ma anche sociologi, psicologi, storici, antropologi, geografi) che devono necessariamente confrontarsi tra loro per individuare e comparare le criticità territoriali di sistemi ecologici complessi per promuovere azioni efficaci. Le attività saranno svolte in un contesto lavorativo locale e pertanto saranno svolte azioni in luoghi della Sardegna oggetto di studio da parte della comunità scientifica e dove sono poste in essere azioni di difesa e/o tutela cui partecipano diversi soggetti sia privati sia pubblici.

Alternanza Scuola lavoro 2014, Il riscaldamento globale e il problema della gestione degli artropodi nocivi negli ecosistemi urbani e naturali

Marcello Verdinelli
2014

Abstract

L'approccio metodologico nella difesa dagli artropodi dannosi è sempre più orientato verso la gestione dell'ecosistema attraverso l'ausilio di diversi strumenti con il più basso impatto ambientale possibile. Gli insetticidi di sintesi hanno rappresentato per molti anni l'unica arma a disposizione dell'uomo contro gli insetti striscianti e altri artropodi, soprattutto in ambito urbano e industriale dove la lotta chimica, erroneamente, è stata spesso considerata meno invasiva. Il progressivo riscaldamento terrestre ha acuito il problema di questi ospiti indesiderati favorendo l'acclimatamento di organismi estranei ai nostri ambienti e introdotti in modo accidentale dall'uomo o da altri vettori. Oltre al problema degli organismi alieni vi è inoltre quello di alcune specie indigene, da sempre considerate non dannose o perlomeno di secondaria importanza, che tuttavia con i cambiamenti climatici in atto possono assumere un ruolo da protagonisti, in negativo, in un futuro non molto lontano. Gli operatori e i professionisti che lavorano alla gestione degli ecosistemi hanno obiettivi e strategie finalizzate alla conservazione di specifiche componenti ambientali alle quali è stato assegnato un valore dalla comunità scientifica e dagli strumenti normativi. Ciò è fondamentale in ambito forestale e comunque nei siti ad elevata "naturalità" per i quali è necessario inquadrare il complesso sistema territoriale utilizzando una serie di metodi, approcci, strumenti, sia concettuali sia operativi, atti a comprendere i fenomeni che si manifestano nel sito. La gestione del territorio e la definizione di azioni dirette alla difesa dagli artropodi nocivi necessita di conoscenze interdisciplinari e quindi spesso la partecipazione di gruppi eterogenei di professionisti. Lo scopo del corso formativo è quello di illustrare, attraverso soprattutto le esperienze dirette di casi in studio, lo sforzo degli operatori nella ricerca scientifica che oltre all'attività accademica devono dare risposte immediate in ambito applicativo. Il corso e i moduli curriculari avranno un contenuto il meno accademico possibile e più pratico e applicativo ed è dedicato alle nuove generazioni di conservation practitioners, ovvero di ecologi applicati di diversa estrazione culturale (naturalisti, biologi, forestali, agronomi e dottori in scienze ambientali, ingegneri ed economisti ambientali, ma anche sociologi, psicologi, storici, antropologi, geografi) che devono necessariamente confrontarsi tra loro per individuare e comparare le criticità territoriali di sistemi ecologici complessi per promuovere azioni efficaci. Le attività saranno svolte in un contesto lavorativo locale e pertanto saranno svolte azioni in luoghi della Sardegna oggetto di studio da parte della comunità scientifica e dove sono poste in essere azioni di difesa e/o tutela cui partecipano diversi soggetti sia privati sia pubblici.
2014
Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri - IRET
impatto ambientale
insetticidi
conservazione
organismi alieni
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/352875
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