La rimozione biologica di composti xenobiotici da reflui industriali richiede soluzioni tecnologiche innovative ad elevate prestazioni. I reattori a due fasi, noto nella letteratura scientifica con l'acronimo TPPBs (Two-Phase Partitioning Bioreactors) costituiscono una promettente tecnologia che permette di ridurre i fenomeni di inibizione e/o tossicità dei composti xenobiotici nei confronti dei microrganismi catalizzatori del processo biodegradativo, e, nel contempo, di raggiungere cinetiche di reazione elevate. Tali sistemi si basano sull'impiego di una fase di partizione immiscibile e biocompatibile con la biomassa, capace di stoccare al suo interno elevate quantità del composto da rimuovere che si distribuisce, in base al coefficiente di partizione, tra la fase acquosa e la fase di partizione. Questa soluzione tecnologica può essere applicata al trattamento di diverse matrici ambientali contaminate da inquinanti di ridotta biodegradabilità quali composti fenolici, idrocarburi, policlorobifenili; in particolare essa permette di operare su reflui ad elevate concentrazioni di xenobiotici, garantendo livelli sub-inibitori di concentrazione ai microorganismi coinvolti nel processo. Nel presente lavoro vengono illustrate le principali caratteristiche di funzionamento dei reattori a due fasi e le loro potenzialità applicative nel trattamento di acque di scarico industriali. Viene, inoltre, riportato un caso di studio relativo alla rimozione di 2,4-diclorofenolo da una matrice liquida.
Reattori Tppb per rimuovere i composti xenobiotici da reflui industriali.
Domenica Mosca Angelucci
2016
Abstract
La rimozione biologica di composti xenobiotici da reflui industriali richiede soluzioni tecnologiche innovative ad elevate prestazioni. I reattori a due fasi, noto nella letteratura scientifica con l'acronimo TPPBs (Two-Phase Partitioning Bioreactors) costituiscono una promettente tecnologia che permette di ridurre i fenomeni di inibizione e/o tossicità dei composti xenobiotici nei confronti dei microrganismi catalizzatori del processo biodegradativo, e, nel contempo, di raggiungere cinetiche di reazione elevate. Tali sistemi si basano sull'impiego di una fase di partizione immiscibile e biocompatibile con la biomassa, capace di stoccare al suo interno elevate quantità del composto da rimuovere che si distribuisce, in base al coefficiente di partizione, tra la fase acquosa e la fase di partizione. Questa soluzione tecnologica può essere applicata al trattamento di diverse matrici ambientali contaminate da inquinanti di ridotta biodegradabilità quali composti fenolici, idrocarburi, policlorobifenili; in particolare essa permette di operare su reflui ad elevate concentrazioni di xenobiotici, garantendo livelli sub-inibitori di concentrazione ai microorganismi coinvolti nel processo. Nel presente lavoro vengono illustrate le principali caratteristiche di funzionamento dei reattori a due fasi e le loro potenzialità applicative nel trattamento di acque di scarico industriali. Viene, inoltre, riportato un caso di studio relativo alla rimozione di 2,4-diclorofenolo da una matrice liquida.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.