Da recenti ricerche e dati statistici si stima che nel mondo ci sono circa 600 milioni di persone esposte all'inquinamento acustico con conseguenti patologie legate a deficit uditivi, di cui 80 milioni solo in Europa. Il deficit uditivo, oltre a comportare un costo per la società stimato in alcuni miliardi di dollari negli USA, presenta gravi implicazioni per la qualità della vita dei soggetti affetti. Si possono determinare difficoltà nei rapporti sociali con conseguenze sia sullo stato emotivo come insorgenza di depressione, che su quello cognitivo con un relativo deterioramento. Si possono avere deficit dei meccanismi legati ad attenzione, allerta, analisi della propria memoria incidendo talvolta sulla stabilità posturale e sul movimento, aumentando i problemi d'equilibrio e il rischio di cadute e incidenti. L'attività lavorativa dell'audioprotesista porta a confrontarsi con i diversi tipi di ipoacusia e per ognuna di queste si ricerca la soluzione che possa garantire al paziente il miglior guadagno sociale e il reinserimento nella vita di relazione attraverso la neutralizzazione o la diminuzione dell'handicap.Le perdite uditive ad alta frequenza sono una delle maggiori sfide per un udito accurato dato che molti fonemi ricadono in questa parte dello spettro sonoro. Le tecniche di abbassamento delle alte frequenze in una regione uditiva a frequenza più bassa rappresentano un interessante soluzione che permette un apprezzabile recupero di molte difficili situazioni. Il presente elaborato analizza e mette a confronto le varie tecniche di abbassamento frequenziale partendo da un'attenta analisi della letteratura scientifica di riferimento. E' stata altresì analizzata l'importanza dell'attività di counseling in un percorso che, almeno nella prima parte, può generare confusione e necessità di adattamento al nuovo sistema di protesizzazione.Si è poi voluto analizzare i potenziali benefici della frequency composition per verificare se lo specifico trattamento frequenziale possa migliorare l'identificazione dei suoni consonanti (specialmente fricativi) in condizioni di quiete e rumore e quindi produrre un beneficio per il soggetto che lo indossa; si é quindi condotto uno studio in un gruppo di pazienti che ha scelto di passare da una protesi BTE tradizionale ad una protesi BTE con frequency composition. Tutto questo è stato realizzato con uno studio condotto sul territorio di Pistoia-Montale-Agliana-Montagna Pistoiese, dove sono stati raccolti dati e testimonianze di pazienti portatori di protesi acustiche che hanno deciso di cambiare il loro apparecchio acustico per passare ad apparecchi basati su Frequency Composition. A questi pazienti è stato somministrato un questionario APHAB per valutare la qualità percepita con le protesi convenzionali e con le protesi basate su Frequency Composition. I dati sono stati messi a confronto per valutare i benefici derivati dalla Frequency Composition. Dai questionari somministrati sono stati calcolati i vari indici: EC (facilità di comunicazione), BN (rumore di sottofondo), RV (riverbero acustico), AV (fastidio) e globale.Confrontando, attraverso un T-Test per dati appaiati, i vari indici stimati con la protesizzazione tradizionale e con Frequency Composition osserviamo un significativo miglioramento relativamente a quest'ultima tecnologia degli indici EC (69±21 per BTE tradizionale vs 12±2 per BTE FC), AV (49±26 per BTE tradizionale vs 13±4 per BTE FC) e globale (51±24 per BTE tradizionale vs 18±6 per BTE). Migliora quindi la capacità di comunicare negli ambienti favorevoli. Pur osservando in miglioramento medio anche per gli indici RV e BN si osserva una variabilità dei punteggi che rende la differenza meno significativa statisticamente. L'indice globale indica comunque una maggiore soddisfazione legata all'uso della tecnologia con Frequency Composition.Sono fortemente convinta dei benefici derivanti dalla specifica applicazione protesica nei casi selezionati anche se è stato richiesto un grande sforzo nel fornire assistenza in tutto il periodo di adattamento, dove è facile osservare l'insorgenza del rifiuto da parte del paziente che ha fretta di ottenere buoni risultati in tempi brevi. Compito dell'audioprotesista è quindi quello di proporre la migliore soluzione protesica, ma anche un cammino realistico che deve essere attentamente comunicato e condiviso con il paziente, poiché la soluzione migliore si raggiunge con il tempo necessario all'adattamento.

Tesi di Laurea Triennale: Tecniche di abbassamento frequenziale nei sistemi audioprotesici / Chiara Carini candidata, ; Marco Paterni relatore,. - (2018 Nov 20).

Tesi di Laurea Triennale: Tecniche di abbassamento frequenziale nei sistemi audioprotesici

2018

Abstract

Da recenti ricerche e dati statistici si stima che nel mondo ci sono circa 600 milioni di persone esposte all'inquinamento acustico con conseguenti patologie legate a deficit uditivi, di cui 80 milioni solo in Europa. Il deficit uditivo, oltre a comportare un costo per la società stimato in alcuni miliardi di dollari negli USA, presenta gravi implicazioni per la qualità della vita dei soggetti affetti. Si possono determinare difficoltà nei rapporti sociali con conseguenze sia sullo stato emotivo come insorgenza di depressione, che su quello cognitivo con un relativo deterioramento. Si possono avere deficit dei meccanismi legati ad attenzione, allerta, analisi della propria memoria incidendo talvolta sulla stabilità posturale e sul movimento, aumentando i problemi d'equilibrio e il rischio di cadute e incidenti. L'attività lavorativa dell'audioprotesista porta a confrontarsi con i diversi tipi di ipoacusia e per ognuna di queste si ricerca la soluzione che possa garantire al paziente il miglior guadagno sociale e il reinserimento nella vita di relazione attraverso la neutralizzazione o la diminuzione dell'handicap.Le perdite uditive ad alta frequenza sono una delle maggiori sfide per un udito accurato dato che molti fonemi ricadono in questa parte dello spettro sonoro. Le tecniche di abbassamento delle alte frequenze in una regione uditiva a frequenza più bassa rappresentano un interessante soluzione che permette un apprezzabile recupero di molte difficili situazioni. Il presente elaborato analizza e mette a confronto le varie tecniche di abbassamento frequenziale partendo da un'attenta analisi della letteratura scientifica di riferimento. E' stata altresì analizzata l'importanza dell'attività di counseling in un percorso che, almeno nella prima parte, può generare confusione e necessità di adattamento al nuovo sistema di protesizzazione.Si è poi voluto analizzare i potenziali benefici della frequency composition per verificare se lo specifico trattamento frequenziale possa migliorare l'identificazione dei suoni consonanti (specialmente fricativi) in condizioni di quiete e rumore e quindi produrre un beneficio per il soggetto che lo indossa; si é quindi condotto uno studio in un gruppo di pazienti che ha scelto di passare da una protesi BTE tradizionale ad una protesi BTE con frequency composition. Tutto questo è stato realizzato con uno studio condotto sul territorio di Pistoia-Montale-Agliana-Montagna Pistoiese, dove sono stati raccolti dati e testimonianze di pazienti portatori di protesi acustiche che hanno deciso di cambiare il loro apparecchio acustico per passare ad apparecchi basati su Frequency Composition. A questi pazienti è stato somministrato un questionario APHAB per valutare la qualità percepita con le protesi convenzionali e con le protesi basate su Frequency Composition. I dati sono stati messi a confronto per valutare i benefici derivati dalla Frequency Composition. Dai questionari somministrati sono stati calcolati i vari indici: EC (facilità di comunicazione), BN (rumore di sottofondo), RV (riverbero acustico), AV (fastidio) e globale.Confrontando, attraverso un T-Test per dati appaiati, i vari indici stimati con la protesizzazione tradizionale e con Frequency Composition osserviamo un significativo miglioramento relativamente a quest'ultima tecnologia degli indici EC (69±21 per BTE tradizionale vs 12±2 per BTE FC), AV (49±26 per BTE tradizionale vs 13±4 per BTE FC) e globale (51±24 per BTE tradizionale vs 18±6 per BTE). Migliora quindi la capacità di comunicare negli ambienti favorevoli. Pur osservando in miglioramento medio anche per gli indici RV e BN si osserva una variabilità dei punteggi che rende la differenza meno significativa statisticamente. L'indice globale indica comunque una maggiore soddisfazione legata all'uso della tecnologia con Frequency Composition.Sono fortemente convinta dei benefici derivanti dalla specifica applicazione protesica nei casi selezionati anche se è stato richiesto un grande sforzo nel fornire assistenza in tutto il periodo di adattamento, dove è facile osservare l'insorgenza del rifiuto da parte del paziente che ha fretta di ottenere buoni risultati in tempi brevi. Compito dell'audioprotesista è quindi quello di proporre la migliore soluzione protesica, ma anche un cammino realistico che deve essere attentamente comunicato e condiviso con il paziente, poiché la soluzione migliore si raggiunge con il tempo necessario all'adattamento.
20-nov-2018
Istituto di Fisiologia Clinica - IFC
protesi acustiche
ipoacusia
tecniche audioprotesiche
frequency composition
frequency compression
frequency trasposition
audioprotesista
Marco Paterni
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/357916
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