L'Organizzazione mondiale della sanità ha stimato che sono circa 360 milioni le persone nel mondo affette da ipoacusia, di grado medio e profondo. E' importante effettuare una corretta diagnosi audiologica, prima di eseguire una corretta protesizzazione acustica, applicando un protocollo diagnostico-strumentale che rappresenti il requisito minimo per la prescrizione protesica. Ad oggi per poter valutare al meglio le prestazioni della protesizzazione, si possono utilizzare metodiche soggettive come questionari e metodiche oggettive grazie all'uso di test mirati. Il presente elaborato introduce il concetto dell'ipoacusia, realizza una panoramica dei i sistemi di protesizzazione e mette a confronto apparecchi acustici con tecnologia RITE e BTE. Le due tecnologie sono analizzate e messe a confronto anche attraverso un'attenta analisi della letteratura scientifica di riferimento che ha caratterizzato l'evoluzione di queste tecnologie nel corso degli ultimi anni. L'interesse verso questo specifico confronto nasce dall'esperienza vissuta in centri audioprotesici dove frequentemente si assiste, da parte dei pazienti, all'esigenza di cambiare l'apparecchio acustico nella ricerca di soluzioni con migliori prestazioni.E' stato poi realizzata un'indagine sulla qualità percepita da pazienti che sono passati dalla tecnologia BTE a RITE. Per eseguire questa valutazione é stato scelto il questionario APHAB in quanto semplice da utilizzare e frequentemente validato nella letteratura scientifica di riferimento. Lo studio é partito dall'analisi di 258 pazienti distribuiti su un territorio corrispondente a circa la provincia di Pistoia (sia la parte cittadina che la montagna pistoiese). Tra questi sono stati selezionati i soggetti che hanno fatto uso di un dispositivo protesico per la prima volta e dopo una media di circa 5 anni lo hanno cambiato in un dispositivo con caratteristiche diverse, ossia da un BTE ad un RITE. Sono quindi stati estratti 20 soggetti ed inclusi nello studio sulla base dei seguenti criteri: grado di perdita uditiva a livelli di media, bilaterale e simmetrica neurosensoriale; tipo di applicazione: protesi retroauricolari. portatori di protesi BTE da almeno 5 anni fino ad un massimo di 13 anni; portatori di protesi RITE da almeno 2 anni fino ad un massimo di 3 anni; capacità cognitive sufficienti a rispondere autonomamente al questionario APHAB; disponibilità a partecipare allo studio. Dai questionari somministrati sono stati calcolati i vari indici: EC (facilità di comunicazione), BN (rumore di sottofondo), RV (riverbero acustico), AV (fastidio) e globale.Gli indici estratti dal questionario evidenziano miglioramenti significativi per la tecnologia RITE relativamente alla facilità di comunicare e alla gestione del rumore di fondo; confrontando, attraverso un T-Test per dati appaiati, i vari indici stimati con la protesizzazione BTE e RITE osserviamo un significativo miglioramento relativamente a quest'ultima tecnologia degli indici EC (33±3 per BTE vs 16±2 per RITE), BN (45±4 per BTE tradizionale vs 27±5 per RITE) e globale (33±7 per BTE vs 20±5 per RITE).Pur osservando in miglioramento medio anche per gli indici legati a riverbero acustico e fastidio si osserva una variabilità dei punteggi che rende la differenza meno significativa statisticamente. L'indice globale indica comunque una maggiore soddisfazione legata all'uso della tecnologia RITE. Non sono state rilevate correlazioni tra gli incrementi delle prestazioni rispetto ad età, periodo di ipoacusia, periodo di protesizzazione BTE e sesso.Come sostiene Alworth, i risultati oggettivi non sempre sono in linea con quelli soggettivi, pertanto se alcune ricerche non evidenziano una differenza significativa tra RITE e BTE, per quanto riguarda le risposte ai questionari APHAB si misura una soddisfazione maggiore per la tecnologia RITE. In letteratura sono presenti vari studi che mettono a confronto i due modelli, ma anche in maniera intuitiva si può capire che i modelli RITE stiano avendo sempre più successo perché sono una tecnologia che sembra rispondere alle richieste della maggior parte degli utilizzatori, soddisfano le esigenze estetiche, hanno un ottimo comfort ed una miglior qualità sonora.L'utilizzo dei questionari rappresenta uno strumento valido nella prassi lavorativa del Tecnico Audioprotesista, in quanto oltre a guidarlo durante la procedura di fitting, lo aiuta a comprendere se alla qualità del servizio proposto è realmente associata la qualità del prodotto. Quando un paziente conferma di essere soddisfatto dalla protesi acustica, significa che le sue "disabilità" iniziali sono state superate migliorando la sua qualità di vita.
Tesi di Laurea Triennale: Scenari e tecnologie a confronto tra protesi acustiche BTE e RITE / Gaetana Carini candidata, ; Marco Paterni relatore,. - (2018 Nov 20).
Tesi di Laurea Triennale: Scenari e tecnologie a confronto tra protesi acustiche BTE e RITE
2018
Abstract
L'Organizzazione mondiale della sanità ha stimato che sono circa 360 milioni le persone nel mondo affette da ipoacusia, di grado medio e profondo. E' importante effettuare una corretta diagnosi audiologica, prima di eseguire una corretta protesizzazione acustica, applicando un protocollo diagnostico-strumentale che rappresenti il requisito minimo per la prescrizione protesica. Ad oggi per poter valutare al meglio le prestazioni della protesizzazione, si possono utilizzare metodiche soggettive come questionari e metodiche oggettive grazie all'uso di test mirati. Il presente elaborato introduce il concetto dell'ipoacusia, realizza una panoramica dei i sistemi di protesizzazione e mette a confronto apparecchi acustici con tecnologia RITE e BTE. Le due tecnologie sono analizzate e messe a confronto anche attraverso un'attenta analisi della letteratura scientifica di riferimento che ha caratterizzato l'evoluzione di queste tecnologie nel corso degli ultimi anni. L'interesse verso questo specifico confronto nasce dall'esperienza vissuta in centri audioprotesici dove frequentemente si assiste, da parte dei pazienti, all'esigenza di cambiare l'apparecchio acustico nella ricerca di soluzioni con migliori prestazioni.E' stato poi realizzata un'indagine sulla qualità percepita da pazienti che sono passati dalla tecnologia BTE a RITE. Per eseguire questa valutazione é stato scelto il questionario APHAB in quanto semplice da utilizzare e frequentemente validato nella letteratura scientifica di riferimento. Lo studio é partito dall'analisi di 258 pazienti distribuiti su un territorio corrispondente a circa la provincia di Pistoia (sia la parte cittadina che la montagna pistoiese). Tra questi sono stati selezionati i soggetti che hanno fatto uso di un dispositivo protesico per la prima volta e dopo una media di circa 5 anni lo hanno cambiato in un dispositivo con caratteristiche diverse, ossia da un BTE ad un RITE. Sono quindi stati estratti 20 soggetti ed inclusi nello studio sulla base dei seguenti criteri: grado di perdita uditiva a livelli di media, bilaterale e simmetrica neurosensoriale; tipo di applicazione: protesi retroauricolari. portatori di protesi BTE da almeno 5 anni fino ad un massimo di 13 anni; portatori di protesi RITE da almeno 2 anni fino ad un massimo di 3 anni; capacità cognitive sufficienti a rispondere autonomamente al questionario APHAB; disponibilità a partecipare allo studio. Dai questionari somministrati sono stati calcolati i vari indici: EC (facilità di comunicazione), BN (rumore di sottofondo), RV (riverbero acustico), AV (fastidio) e globale.Gli indici estratti dal questionario evidenziano miglioramenti significativi per la tecnologia RITE relativamente alla facilità di comunicare e alla gestione del rumore di fondo; confrontando, attraverso un T-Test per dati appaiati, i vari indici stimati con la protesizzazione BTE e RITE osserviamo un significativo miglioramento relativamente a quest'ultima tecnologia degli indici EC (33±3 per BTE vs 16±2 per RITE), BN (45±4 per BTE tradizionale vs 27±5 per RITE) e globale (33±7 per BTE vs 20±5 per RITE).Pur osservando in miglioramento medio anche per gli indici legati a riverbero acustico e fastidio si osserva una variabilità dei punteggi che rende la differenza meno significativa statisticamente. L'indice globale indica comunque una maggiore soddisfazione legata all'uso della tecnologia RITE. Non sono state rilevate correlazioni tra gli incrementi delle prestazioni rispetto ad età, periodo di ipoacusia, periodo di protesizzazione BTE e sesso.Come sostiene Alworth, i risultati oggettivi non sempre sono in linea con quelli soggettivi, pertanto se alcune ricerche non evidenziano una differenza significativa tra RITE e BTE, per quanto riguarda le risposte ai questionari APHAB si misura una soddisfazione maggiore per la tecnologia RITE. In letteratura sono presenti vari studi che mettono a confronto i due modelli, ma anche in maniera intuitiva si può capire che i modelli RITE stiano avendo sempre più successo perché sono una tecnologia che sembra rispondere alle richieste della maggior parte degli utilizzatori, soddisfano le esigenze estetiche, hanno un ottimo comfort ed una miglior qualità sonora.L'utilizzo dei questionari rappresenta uno strumento valido nella prassi lavorativa del Tecnico Audioprotesista, in quanto oltre a guidarlo durante la procedura di fitting, lo aiuta a comprendere se alla qualità del servizio proposto è realmente associata la qualità del prodotto. Quando un paziente conferma di essere soddisfatto dalla protesi acustica, significa che le sue "disabilità" iniziali sono state superate migliorando la sua qualità di vita.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


