Nel mondo circa il 10 % della popolazione soffre di acufeni, una fastidiosa sensazione sonora percepita dall'interno di un orecchio e alle volte da entrambi.Questo "Tinnitus" può manifestarsi sotto varie forme, dal fischio al ronzio, dal sibilo al fruscio, fino a un insieme composto di suoni, continuo o intermittente, variabile sia in frequenza che in volume.Nel nostro Paese, un recente studio epidemiologico, ha dimostrato che sono intorno ai 3 milioni gli adulti influenzati da acufeni, di cui più di 600mila in modo invalidante.Pur non essendo classificata come una vera e propria malattia, è in grado di alterare lo stato psicofisico del paziente causandone disturbi sociali, mentali e fisici.Non avendo ancora scoperto una vera e propria cura, diversi studiosi, in particolare R.S. Tyler professore e otorino presso "University of Western Ontario" e altri come W. Noble e J.L. Stouffer, hanno contribuito a diversi passi avanti nella descrizione reale degli acufeni e come gli stessi possano essere attenuati tramite un percorso di lavoro volto alla ricerca di una situazione di tranquillità del paziente.Nel presente elaborato, dopo un'introduzione generale del problema, sono state analizzate le varie soluzioni tecnologiche oggi disponibili, per i pazienti affetti dal problema degli acufeni. L'analisi della letteratura di settore ha evidenziato l'importanza delle soluzioni tecnologiche che devono tuttavia essere accompagnate dall'esperienza di professionisti. Abbiamo poi eseguito uno studio per valutare gli effetti della sound therapy nel trattamento degli acufeni Sono stati selezionati 20 pazienti estratti da una popolazione di 322 soggetti distribuiti su tutto il territorio italiano sulla base dei seguenti criteri di inclusione: età inferiore a 85 anni, disponibilità a partecipare allo studio, normali capacità cognitive, portatori di apparecchi acustici con software anti tinnitus. Per un periodo di 12 mesi è stato somministrato, con cadenza trimestrale, il questionario THI - Tinnitus Handicap Inventory al fine di verificare l'efficacia del trattamento. E' stato stimato un miglioramento nella maggior parte dei casi (il 37% ha avuto un decremento THI da 10 a 30, il 26% da 5 a 9, il 32% da 0 a 4 e solo il 5 % ha avuto un peggioramento). Interessante è stata la correlazione tra il miglioramento misurato ed il periodo di trattamento a dimostrare che i migliori risultati si ottengono con la maggior durata dell'applicazione protesica con software antitinnitus. Nello studio abbiamo altresì verificato un'interruzione volontaria del trattamento nel 45% dei casi di cui abbiamo indagato la causa; il 36 % ha interrotto per motivazioni economiche, mentre il 33% ha interrotto per insoddisfazione del trattamento.La maggior parte dei pazienti che hanno e tutt'ora stanno affrontando il percorso oggetto di questo elaborato, pur non eliminando totalmente la percezione del tinnito, ha riferito un evidente miglioramento sia in relazione all'intensità che alla presenza dell'acufene, ottenuta proprio dall'utilizzo di protesi acustiche, quindi predisponendoli favorevolmente ai meccanismi automatici di distrazione che l'individuo può spontaneamente mettere in atto. Importante ricordare che la condizione necessaria, per il raggiungimento di un buon risultato nella protesizzazione acustica dei pazienti con acufene, non è solo nell'impiego di dispositivi tecnologicamente avanzati ma, soprattutto, il loro adattamento alle esigenze della vita quotidiana ed il counselling. La brevità dell'osservazione, al momento, non permette di valutare nel medio e lungo termine l'effettiva efficacia della protesizzazione sull'acufene. Per quanto riguarda i pazienti che non hanno riferito miglioramento o che non hanno deciso di continuare il percorso, la protesizzazione ha contribuito comunque a migliorare le capacità uditive con ricaduta positiva sulle relazioni sociali ed affettive se pur per brevi periodi, come possiamo vedere nei pazienti che hanno affrontato soltanto in un unico periodo di prova gli apparecchi acustici. È proprio il miglior ascolto ottenuto attraverso l'apparecchio acustico, insieme ad un supporto psicologico e alle competenze di tecnici audioprotesisti, conferma ulteriormente quanto la protesizzazione ad oggi rappresenti una delle grandi strategie irrinunciabili quando l'acufene è associato ad ipoacusia.

Tesi di laurea triennale: Applicazioni tecnologiche degli apparecchi acustici nella terapia antitinnitus / Vincenzo De Nittis candidato, ; Marco Paterni relatore,. - (2018 Nov 20).

Tesi di laurea triennale: Applicazioni tecnologiche degli apparecchi acustici nella terapia antitinnitus

2018

Abstract

Nel mondo circa il 10 % della popolazione soffre di acufeni, una fastidiosa sensazione sonora percepita dall'interno di un orecchio e alle volte da entrambi.Questo "Tinnitus" può manifestarsi sotto varie forme, dal fischio al ronzio, dal sibilo al fruscio, fino a un insieme composto di suoni, continuo o intermittente, variabile sia in frequenza che in volume.Nel nostro Paese, un recente studio epidemiologico, ha dimostrato che sono intorno ai 3 milioni gli adulti influenzati da acufeni, di cui più di 600mila in modo invalidante.Pur non essendo classificata come una vera e propria malattia, è in grado di alterare lo stato psicofisico del paziente causandone disturbi sociali, mentali e fisici.Non avendo ancora scoperto una vera e propria cura, diversi studiosi, in particolare R.S. Tyler professore e otorino presso "University of Western Ontario" e altri come W. Noble e J.L. Stouffer, hanno contribuito a diversi passi avanti nella descrizione reale degli acufeni e come gli stessi possano essere attenuati tramite un percorso di lavoro volto alla ricerca di una situazione di tranquillità del paziente.Nel presente elaborato, dopo un'introduzione generale del problema, sono state analizzate le varie soluzioni tecnologiche oggi disponibili, per i pazienti affetti dal problema degli acufeni. L'analisi della letteratura di settore ha evidenziato l'importanza delle soluzioni tecnologiche che devono tuttavia essere accompagnate dall'esperienza di professionisti. Abbiamo poi eseguito uno studio per valutare gli effetti della sound therapy nel trattamento degli acufeni Sono stati selezionati 20 pazienti estratti da una popolazione di 322 soggetti distribuiti su tutto il territorio italiano sulla base dei seguenti criteri di inclusione: età inferiore a 85 anni, disponibilità a partecipare allo studio, normali capacità cognitive, portatori di apparecchi acustici con software anti tinnitus. Per un periodo di 12 mesi è stato somministrato, con cadenza trimestrale, il questionario THI - Tinnitus Handicap Inventory al fine di verificare l'efficacia del trattamento. E' stato stimato un miglioramento nella maggior parte dei casi (il 37% ha avuto un decremento THI da 10 a 30, il 26% da 5 a 9, il 32% da 0 a 4 e solo il 5 % ha avuto un peggioramento). Interessante è stata la correlazione tra il miglioramento misurato ed il periodo di trattamento a dimostrare che i migliori risultati si ottengono con la maggior durata dell'applicazione protesica con software antitinnitus. Nello studio abbiamo altresì verificato un'interruzione volontaria del trattamento nel 45% dei casi di cui abbiamo indagato la causa; il 36 % ha interrotto per motivazioni economiche, mentre il 33% ha interrotto per insoddisfazione del trattamento.La maggior parte dei pazienti che hanno e tutt'ora stanno affrontando il percorso oggetto di questo elaborato, pur non eliminando totalmente la percezione del tinnito, ha riferito un evidente miglioramento sia in relazione all'intensità che alla presenza dell'acufene, ottenuta proprio dall'utilizzo di protesi acustiche, quindi predisponendoli favorevolmente ai meccanismi automatici di distrazione che l'individuo può spontaneamente mettere in atto. Importante ricordare che la condizione necessaria, per il raggiungimento di un buon risultato nella protesizzazione acustica dei pazienti con acufene, non è solo nell'impiego di dispositivi tecnologicamente avanzati ma, soprattutto, il loro adattamento alle esigenze della vita quotidiana ed il counselling. La brevità dell'osservazione, al momento, non permette di valutare nel medio e lungo termine l'effettiva efficacia della protesizzazione sull'acufene. Per quanto riguarda i pazienti che non hanno riferito miglioramento o che non hanno deciso di continuare il percorso, la protesizzazione ha contribuito comunque a migliorare le capacità uditive con ricaduta positiva sulle relazioni sociali ed affettive se pur per brevi periodi, come possiamo vedere nei pazienti che hanno affrontato soltanto in un unico periodo di prova gli apparecchi acustici. È proprio il miglior ascolto ottenuto attraverso l'apparecchio acustico, insieme ad un supporto psicologico e alle competenze di tecnici audioprotesisti, conferma ulteriormente quanto la protesizzazione ad oggi rappresenti una delle grandi strategie irrinunciabili quando l'acufene è associato ad ipoacusia.
20-nov-2018
Istituto di Fisiologia Clinica - IFC
Ipoacusia
protesi acustiche
tinnitus
THI
sound therapy
Marco Paterni
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/357921
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