Il mercurio (Hg) è un inquinante ubiquitario, persistente e altamente tossico con effetti nocivi sulla salute umana e sull'ambiente. Fino ad oggi, sono sempre stati riscontrati valori di concentrazioni al di sotto del limite di rilevabilità del metodo da studi effettuati sui livelli di mercurio nelle acque in bottiglia, quando determinate utilizzando le più diffuse tecniche strumentali. Queste sono spesso molto costose e inaccessibili per molti laboratori. In questo studio, è stata impiegata una metodologia più economica basata sulla spettrometria a fluorescenza atomica a vapori freddi per determinare le concentrazioni totali di mercurio (HgT) nelle acque minerali naturali. In totale sono state analizzate 255 acque che rappresentano 164 tipologie differenti (provenienti da 136 sorgenti situate in 18 regioni italiane). In tutti i campioni, le concentrazioni di HgT sono state determinate nell'intervallo da sub-ng a pochi nanogrammi per litro, ben al di sotto, circa mille volte, del limite normativo nazionale ed europeo (1 ug/L). Le differenze nelle concentrazioni di HgT misurate sono correlate non solo alle caratteristiche ambientali delle sorgenti, ma anche alla portata e all'impatto delle attività umane. Concentrazioni più elevate, rispetto al valore medio di HgT del totale delle acque, sono state trovate in acque provenienti da regioni con attività estrattive e/o termali e nelle vicinanze di aree vulcaniche. Questi dati ci hanno permesso di stimare l'assunzione di mercurio da parte della popolazione (adulti, ragazzi e bambini) dal loro consumo di acqua minerale. L'assunzione giornaliera media di mercurio è risultata notevolmente inferiore, non solo rispetto al valore provvisorio tollerabile (1 ug/L secondo la legislazione europea e italiana), ma anche rispetto al valore stimato di assunzione settimanale tollerabile (PTWI) (4 ug/kg peso corporeo) raccomandato dal comitato di esperti congiunto FAO/OMS sugli additivi alimentari (JECFA).
Determinazione dell'ultra-traccia del mercurio totale nelle acque imbottigliate italiane
Massimiliano Vardè;Alessandro Servidio;Franco Cofone;Elisa Scalabrin;
2019
Abstract
Il mercurio (Hg) è un inquinante ubiquitario, persistente e altamente tossico con effetti nocivi sulla salute umana e sull'ambiente. Fino ad oggi, sono sempre stati riscontrati valori di concentrazioni al di sotto del limite di rilevabilità del metodo da studi effettuati sui livelli di mercurio nelle acque in bottiglia, quando determinate utilizzando le più diffuse tecniche strumentali. Queste sono spesso molto costose e inaccessibili per molti laboratori. In questo studio, è stata impiegata una metodologia più economica basata sulla spettrometria a fluorescenza atomica a vapori freddi per determinare le concentrazioni totali di mercurio (HgT) nelle acque minerali naturali. In totale sono state analizzate 255 acque che rappresentano 164 tipologie differenti (provenienti da 136 sorgenti situate in 18 regioni italiane). In tutti i campioni, le concentrazioni di HgT sono state determinate nell'intervallo da sub-ng a pochi nanogrammi per litro, ben al di sotto, circa mille volte, del limite normativo nazionale ed europeo (1 ug/L). Le differenze nelle concentrazioni di HgT misurate sono correlate non solo alle caratteristiche ambientali delle sorgenti, ma anche alla portata e all'impatto delle attività umane. Concentrazioni più elevate, rispetto al valore medio di HgT del totale delle acque, sono state trovate in acque provenienti da regioni con attività estrattive e/o termali e nelle vicinanze di aree vulcaniche. Questi dati ci hanno permesso di stimare l'assunzione di mercurio da parte della popolazione (adulti, ragazzi e bambini) dal loro consumo di acqua minerale. L'assunzione giornaliera media di mercurio è risultata notevolmente inferiore, non solo rispetto al valore provvisorio tollerabile (1 ug/L secondo la legislazione europea e italiana), ma anche rispetto al valore stimato di assunzione settimanale tollerabile (PTWI) (4 ug/kg peso corporeo) raccomandato dal comitato di esperti congiunto FAO/OMS sugli additivi alimentari (JECFA).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.