Tutti ne parlano, ma non sono sulle cartine geografiche. Si dice che coprano metà della superficie degli oceani, ma con Google Earth non si trovano da nessuna parte. Eppure nessuno dubita della loro esistenza, anche se circolano idee fantasiose sul loro aspetto. Le foto riportate dai media portano un po' fuori rotta, perché sono state spesso scattate altrove.Sono le isole di plastica degli oceani. O dovremmo dire piuttosto l'isola di plastica? Si dice che siano cinque, gli oceanografi però ne hanno individuate undici che comunque finiranno presto per convergere in una sola. Enorme.E c'è un mistero da risolvere: se ogni secondo finiscono in mare 300 kg di plastica, perché non aumenta allo stesso modo la quantità di plastica in superficie? Dove va a finire tutto il resto? Si deposita sui fondali o si imbuca nelle fosse più profonde? Lo mangiano i pesci? Si disintegra in frammenti così piccoli che non riusciamo più a vederli? La caccia alla plastica fantasma è aperta.Possediamo mappe complete della superficie della Luna e di Marte, ma conosciamo con precisione solo un quinto dei fondali oceanici.Un libro che ci aiuta a comprendere il nostro rapporto con le vie d'acqua del pianeta, diventate troppo spesso il classico tappeto sotto cui nascondere la sporcizia che dà fastidio. Questa zuppa di plastica è ovunque, e dal mare al nostro piatto il percorso è veramente breve.

L'isola che non c'è. La plastica negli oceani fra mito e realtà

Eleonora Polo
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2020

Abstract

Tutti ne parlano, ma non sono sulle cartine geografiche. Si dice che coprano metà della superficie degli oceani, ma con Google Earth non si trovano da nessuna parte. Eppure nessuno dubita della loro esistenza, anche se circolano idee fantasiose sul loro aspetto. Le foto riportate dai media portano un po' fuori rotta, perché sono state spesso scattate altrove.Sono le isole di plastica degli oceani. O dovremmo dire piuttosto l'isola di plastica? Si dice che siano cinque, gli oceanografi però ne hanno individuate undici che comunque finiranno presto per convergere in una sola. Enorme.E c'è un mistero da risolvere: se ogni secondo finiscono in mare 300 kg di plastica, perché non aumenta allo stesso modo la quantità di plastica in superficie? Dove va a finire tutto il resto? Si deposita sui fondali o si imbuca nelle fosse più profonde? Lo mangiano i pesci? Si disintegra in frammenti così piccoli che non riusciamo più a vederli? La caccia alla plastica fantasma è aperta.Possediamo mappe complete della superficie della Luna e di Marte, ma conosciamo con precisione solo un quinto dei fondali oceanici.Un libro che ci aiuta a comprendere il nostro rapporto con le vie d'acqua del pianeta, diventate troppo spesso il classico tappeto sotto cui nascondere la sporcizia che dà fastidio. Questa zuppa di plastica è ovunque, e dal mare al nostro piatto il percorso è veramente breve.
2020
Istituto per la Sintesi Organica e la Fotoreattivita' - ISOF
9788822068880
inquinamento marino
isole di plastica
economia circolare
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/364308
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