L'ampia fenomenologia di alunni con background migratorio presenti nel sistema scolastico italiano complessifica notevolmente le condizioni socio-culturali, le problematiche educative e di cura (MIUR 2017b). Nonostante le caratteristiche di inclusività della normativa e delle politiche educative nazionali (MPI 2007; MIUR 2014; Ongini 2016) permangono forti difficoltà nel garantire un'uguaglianza sostanziale in termini di opportunità di riuscita scolastica. Gli alunni con background migratorio e, in particolare, quelli che sono nati all'estero, si caratterizzano per livelli di apprendimento più bassi, maggiori ripetenze e abbandono scolastico precoce [INVALSI 2017; MIUR 2017a, 2013; MIUR, ISMU 2016]. Gli studi svolti sugli esiti scolastici hanno evidenziato che per i figli degli immigrati permangono condizioni di svantaggio strutturale (il background familiare, l'avere genitori alloglotti e il non parlare la lingua di istruzione nel contesto domestico, ect.) che richiedono azioni mirate a rispondere a specifici bisogni educativi e ad accrescere la qualità dell'istruzione offerta (Colombo 2014; Tarozzi 2015; Besozzi, Colombo, Santagati 2009; Portes, Fernandez-Kelly, Haller 2004; Queirolo Palmas 2006; Ambrosini 2004). Nel corso di vent'anni di pratiche di composizione della scuola multiculturale sono state implementate misure e interventi a carattere "compensatorio" utili a fronteggiare le fasi iniziali delle migrazioni. Le caratterizzazioni e le problematiche odierne che impattano sul sistema scolastico, rendono ineludibile il superamento dell'ottica emergenziale - come se il fenomeno migratorio fosse ancora una realtà imprevista e transitoria - e richiedono la realizzazione di interventi strutturali che riformino radicalmente l'organizzazione del sistema scolastico, le metodologie e i programmi educativi, i saperi e le competenze dei docenti, le risorse finanziarie e le figure professionali investite, valorizzando le pratiche e i dispositivi efficaci fin qui sperimentati. Su questo elemento strutturale si può ricomporre il gap tra le prospettive di integrazione interculturale cui si orientano la normativa e le politiche educative nazionali, da un lato, e le pratiche implementate nelle scuole, dall'altro (Landri, Milione, Nicolaus 2012). In questa ottica, attraverso una rassegna delle principali ricerche disponibili in letteratura, il paper analizza le competenze e le professionalità necessarie a fronteggiare la pluralità dei bisogni educativi che attraversano il sistema scolastico, sostenendo la tesi che l'intercultura non può essere delegata a pochi insegnanti esperti ma si può realizzare solo nella collegialità, attraverso reti di azioni che assemblino attori, strumenti e saperi diversi.

L'intercultura in pratica: saperi e professionalità per le scuole plurali

Milione Anna
2018

Abstract

L'ampia fenomenologia di alunni con background migratorio presenti nel sistema scolastico italiano complessifica notevolmente le condizioni socio-culturali, le problematiche educative e di cura (MIUR 2017b). Nonostante le caratteristiche di inclusività della normativa e delle politiche educative nazionali (MPI 2007; MIUR 2014; Ongini 2016) permangono forti difficoltà nel garantire un'uguaglianza sostanziale in termini di opportunità di riuscita scolastica. Gli alunni con background migratorio e, in particolare, quelli che sono nati all'estero, si caratterizzano per livelli di apprendimento più bassi, maggiori ripetenze e abbandono scolastico precoce [INVALSI 2017; MIUR 2017a, 2013; MIUR, ISMU 2016]. Gli studi svolti sugli esiti scolastici hanno evidenziato che per i figli degli immigrati permangono condizioni di svantaggio strutturale (il background familiare, l'avere genitori alloglotti e il non parlare la lingua di istruzione nel contesto domestico, ect.) che richiedono azioni mirate a rispondere a specifici bisogni educativi e ad accrescere la qualità dell'istruzione offerta (Colombo 2014; Tarozzi 2015; Besozzi, Colombo, Santagati 2009; Portes, Fernandez-Kelly, Haller 2004; Queirolo Palmas 2006; Ambrosini 2004). Nel corso di vent'anni di pratiche di composizione della scuola multiculturale sono state implementate misure e interventi a carattere "compensatorio" utili a fronteggiare le fasi iniziali delle migrazioni. Le caratterizzazioni e le problematiche odierne che impattano sul sistema scolastico, rendono ineludibile il superamento dell'ottica emergenziale - come se il fenomeno migratorio fosse ancora una realtà imprevista e transitoria - e richiedono la realizzazione di interventi strutturali che riformino radicalmente l'organizzazione del sistema scolastico, le metodologie e i programmi educativi, i saperi e le competenze dei docenti, le risorse finanziarie e le figure professionali investite, valorizzando le pratiche e i dispositivi efficaci fin qui sperimentati. Su questo elemento strutturale si può ricomporre il gap tra le prospettive di integrazione interculturale cui si orientano la normativa e le politiche educative nazionali, da un lato, e le pratiche implementate nelle scuole, dall'altro (Landri, Milione, Nicolaus 2012). In questa ottica, attraverso una rassegna delle principali ricerche disponibili in letteratura, il paper analizza le competenze e le professionalità necessarie a fronteggiare la pluralità dei bisogni educativi che attraversano il sistema scolastico, sostenendo la tesi che l'intercultura non può essere delegata a pochi insegnanti esperti ma si può realizzare solo nella collegialità, attraverso reti di azioni che assemblino attori, strumenti e saperi diversi.
2018
Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali - IRPPS
Alunni con Background migratorio
Intercultura
Italiano L2
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/378174
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