Due to the COVID-19 pandemic, from mid-February, libraries in Italy started to close to the public. In a short time, librarians had to implement different solutions to guarantee remote services and support to the users. In our study, we aim to outline how Italian libraries are responding to the challenges posed by this extraordinary situation. Moreover, we attempt to determine how librarians foresee their role after the emergency and to what extent exceptional means of service provision would become standards in the future. We proposed to the community of Italian librarians a questionnaire structured in thirteen sections, each corresponding to a specific aspect of our investigation. We disseminated it extensively to reach the widest audience possible. In eleven days, we collected 1134 anonymous responses from different types of libraries. Results demonstrated that librarians adapted quite fast to the new conditions with a medium degree of difficulty in maintaining the services active. We generally register an evident prevalence of the digital mean of provision. Even though the communication with the users is only virtual, their awareness of library presence seems to remain steady, if not increased. Most librarians believe that such a situation would affect the world of libraries significantly, being digital or not, after the pandemic. In our work, we adopted a traditional instrument for data collection to propose a full-scale investigation aimed at examining the whole range of activities of all library typologies in Italy in an outstanding time of contemporary history.

A causa della pandemia causata dal Covid-19, dalla metà del mese di febbraio le biblioteche in Italia hanno iniziato gradualmente a chiudere al pubblico. In un lasso di tempo molto breve, i bibliotecari italiani si sono trovati a dover implementare soluzioni diverse per garantire l'erogazione dei servizi e il supporto all'utenza anche da remoto. Lo scopo della nostra indagine è quello di fornire una fotografia della situazione in cui si sono trovate ad operare le biblioteche italiane durante la fase 1 della pandemia, in particolare nel periodo marzo-aprile 2020. Abbiamo cercato di capire in che modo i bibliotecari italiani hanno reagito alle sfide poste da questa particolare e improvvisa situazione, e in quale misura le modalità eccezionali adottate durante l'emergenza possano diventare degli standard lavorativi nel futuro. Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo proposto alla comunità dei bibliotecari italiani un questionario strutturato in tredici sezioni, ciascuna corrispondente a un aspetto specifico che intendevamo analizzare. Abbiamo collezionato 1134 risposte anonime in undici giorni, provenienti dall'intero panorama bibliotecario italiano. I risultati ci hanno dimostrato che i bibliotecari italiani si sono adattati abbastanza rapidamente alla nuova realtà lavorativa con un grado di difficoltà medio. In generale, c'è stato un uso estensivo dei mezzi digitali. Inoltre, nonostante le comunicazioni con l'utenza siano state principalmente virtuali, la consapevolezza del pubblico nei confronti della biblioteca e dei suoi servizi sembrerebbe essere rimasta quantomeno stabile, se non aumentata. La maggior parte dei compilatori ritiene che quanto sperimentato durante la fase 1 dell'emergenza porterà sicuramente a delle conseguenze nella vita delle biblioteche e per le modalità lavorative dei bibliotecari anche nel futuro.

Le biblioteche italiane durante la pandemia COVID-19: un'indagine sui servizi

Giannini S;Lombardi S;Molino A
2020

Abstract

Due to the COVID-19 pandemic, from mid-February, libraries in Italy started to close to the public. In a short time, librarians had to implement different solutions to guarantee remote services and support to the users. In our study, we aim to outline how Italian libraries are responding to the challenges posed by this extraordinary situation. Moreover, we attempt to determine how librarians foresee their role after the emergency and to what extent exceptional means of service provision would become standards in the future. We proposed to the community of Italian librarians a questionnaire structured in thirteen sections, each corresponding to a specific aspect of our investigation. We disseminated it extensively to reach the widest audience possible. In eleven days, we collected 1134 anonymous responses from different types of libraries. Results demonstrated that librarians adapted quite fast to the new conditions with a medium degree of difficulty in maintaining the services active. We generally register an evident prevalence of the digital mean of provision. Even though the communication with the users is only virtual, their awareness of library presence seems to remain steady, if not increased. Most librarians believe that such a situation would affect the world of libraries significantly, being digital or not, after the pandemic. In our work, we adopted a traditional instrument for data collection to propose a full-scale investigation aimed at examining the whole range of activities of all library typologies in Italy in an outstanding time of contemporary history.
2020
Istituto di Scienza e Tecnologie dell'Informazione "Alessandro Faedo" - ISTI
A causa della pandemia causata dal Covid-19, dalla metà del mese di febbraio le biblioteche in Italia hanno iniziato gradualmente a chiudere al pubblico. In un lasso di tempo molto breve, i bibliotecari italiani si sono trovati a dover implementare soluzioni diverse per garantire l'erogazione dei servizi e il supporto all'utenza anche da remoto. Lo scopo della nostra indagine è quello di fornire una fotografia della situazione in cui si sono trovate ad operare le biblioteche italiane durante la fase 1 della pandemia, in particolare nel periodo marzo-aprile 2020. Abbiamo cercato di capire in che modo i bibliotecari italiani hanno reagito alle sfide poste da questa particolare e improvvisa situazione, e in quale misura le modalità eccezionali adottate durante l'emergenza possano diventare degli standard lavorativi nel futuro. Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo proposto alla comunità dei bibliotecari italiani un questionario strutturato in tredici sezioni, ciascuna corrispondente a un aspetto specifico che intendevamo analizzare. Abbiamo collezionato 1134 risposte anonime in undici giorni, provenienti dall'intero panorama bibliotecario italiano. I risultati ci hanno dimostrato che i bibliotecari italiani si sono adattati abbastanza rapidamente alla nuova realtà lavorativa con un grado di difficoltà medio. In generale, c'è stato un uso estensivo dei mezzi digitali. Inoltre, nonostante le comunicazioni con l'utenza siano state principalmente virtuali, la consapevolezza del pubblico nei confronti della biblioteca e dei suoi servizi sembrerebbe essere rimasta quantomeno stabile, se non aumentata. La maggior parte dei compilatori ritiene che quanto sperimentato durante la fase 1 dell'emergenza porterà sicuramente a delle conseguenze nella vita delle biblioteche e per le modalità lavorative dei bibliotecari anche nel futuro.
COVID-19
Library management
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Digital libraries
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