Su richiesta della Funzione Tecnica della Direzione di Comando e Controllo di Rieti, si è provveduto a valutare le condizioni di suscettibilità geo-idrologica e di esposizione a pericoli geo-idrologici di aree nel territorio del Comune di Castelsantangelo sul Nera (MC). Nell'area oggetto di studio sono presenti diverse tipologie di fenomeni geo-idrologici potenzialmente pericolosi, fra i quali frane di scivolamento superficiali e profonde, crolli e cadute massi, colate di detrito, piene e piene improvvise, e valanghe. La presente relazione considera esclusivamente le tre tipologie di fenomeni ritenute di maggiore interesse, ed in particolare: (i) le frane di scivolamento, (ii) i crolli e le cadute massi, e (iii) le colate di detrito. La relazione non considera le piene e le piene improvvise, le valanghe, e le amplificazioni sismiche locali. Per definire in modo per quanto possibile oggettivo e riproducibile le condizioni di suscettibilità e il conseguente livello di esposizione ai pericoli geo-idrologici considerati cui sono soggette le aree di studio, si è provveduto a definire una specifica procedura d'analisi. La procedura utilizza dati disponibili od acquisiti ad hoc per la zonazione, e restituisce una valutazione semi-quantitativa del grado di esposizione ai pericoli geo-idrologici a cui sono soggette le aree oggetto d'indagine, o parti di esse. L'applicazione della procedura ha richiesto l'utilizzo di dati territoriali e di modelli di simulazione dei fenomeni geo-idrologici. I dati territoriali comprendono un modello digitale del terreno con una risoluzione al suolo di 10 m ? 10 m, due voli di fotografie aeree stereoscopiche riprese rispettivamente nel 1955 a scala 1:55.000 e nel 1997 a scala 1:20.000, una carta inventario dei fenomeni franosi realizzata ad hoc, la carta geologica della Regione Marche, a scala 1:10.000, le cartografie del Piano di Assetto Idrogeologico disponibili per l'area di studio, oltre che la Carta Tecniche Regionale. I modelli utilizzati per la definizione dei livelli di suscettibilità sono stati il modello STONE, per la simulazione del processo di caduta massi, i modelli concettuali "Modified Single Flow Direction" e "r.randomwalk" per la simulazione dei fenomeni di colata di detrito, e un modello euristico per la definizione di possibili scenari evolutivi di frane di scivolamento, superficiali e profonde, già sperimentato in Umbria. La procedura è stata applicata sia ad aree già edificate, sia ad aree non ancora edificate nel territorio del Comune di Castelsantangelo sul Nera. I risultati dell'applicazione della procedura sono descritti in dettaglio per sei centri abitati esistenti, fra i quali il capoluogo di Castelsantangelo sul Nera e le frazioni di Gualdo, Nocelleto, Nocria, Macchie e Vallinfante, e per l'intero territorio oggetto di studio. Nel primo caso, l'analisi ha definito le condizioni di esposizione ai pericoli considerati delle aree già edificate, ancorché danneggiate più o meno severamente dai sismi. Nel secondo caso, l'analisi ha permesso di individuare aree non edificate potenzialmente urbanizzabili, sulla base di criteri predefiniti.
SISMA 2016 - Relazione sulla suscettibilità geo-idrologica e l'esposizione ai pericoli geo-idrologici nel territorio del Comune di Castelsantangelo sul Nera (MC)
2017
Abstract
Su richiesta della Funzione Tecnica della Direzione di Comando e Controllo di Rieti, si è provveduto a valutare le condizioni di suscettibilità geo-idrologica e di esposizione a pericoli geo-idrologici di aree nel territorio del Comune di Castelsantangelo sul Nera (MC). Nell'area oggetto di studio sono presenti diverse tipologie di fenomeni geo-idrologici potenzialmente pericolosi, fra i quali frane di scivolamento superficiali e profonde, crolli e cadute massi, colate di detrito, piene e piene improvvise, e valanghe. La presente relazione considera esclusivamente le tre tipologie di fenomeni ritenute di maggiore interesse, ed in particolare: (i) le frane di scivolamento, (ii) i crolli e le cadute massi, e (iii) le colate di detrito. La relazione non considera le piene e le piene improvvise, le valanghe, e le amplificazioni sismiche locali. Per definire in modo per quanto possibile oggettivo e riproducibile le condizioni di suscettibilità e il conseguente livello di esposizione ai pericoli geo-idrologici considerati cui sono soggette le aree di studio, si è provveduto a definire una specifica procedura d'analisi. La procedura utilizza dati disponibili od acquisiti ad hoc per la zonazione, e restituisce una valutazione semi-quantitativa del grado di esposizione ai pericoli geo-idrologici a cui sono soggette le aree oggetto d'indagine, o parti di esse. L'applicazione della procedura ha richiesto l'utilizzo di dati territoriali e di modelli di simulazione dei fenomeni geo-idrologici. I dati territoriali comprendono un modello digitale del terreno con una risoluzione al suolo di 10 m ? 10 m, due voli di fotografie aeree stereoscopiche riprese rispettivamente nel 1955 a scala 1:55.000 e nel 1997 a scala 1:20.000, una carta inventario dei fenomeni franosi realizzata ad hoc, la carta geologica della Regione Marche, a scala 1:10.000, le cartografie del Piano di Assetto Idrogeologico disponibili per l'area di studio, oltre che la Carta Tecniche Regionale. I modelli utilizzati per la definizione dei livelli di suscettibilità sono stati il modello STONE, per la simulazione del processo di caduta massi, i modelli concettuali "Modified Single Flow Direction" e "r.randomwalk" per la simulazione dei fenomeni di colata di detrito, e un modello euristico per la definizione di possibili scenari evolutivi di frane di scivolamento, superficiali e profonde, già sperimentato in Umbria. La procedura è stata applicata sia ad aree già edificate, sia ad aree non ancora edificate nel territorio del Comune di Castelsantangelo sul Nera. I risultati dell'applicazione della procedura sono descritti in dettaglio per sei centri abitati esistenti, fra i quali il capoluogo di Castelsantangelo sul Nera e le frazioni di Gualdo, Nocelleto, Nocria, Macchie e Vallinfante, e per l'intero territorio oggetto di studio. Nel primo caso, l'analisi ha definito le condizioni di esposizione ai pericoli considerati delle aree già edificate, ancorché danneggiate più o meno severamente dai sismi. Nel secondo caso, l'analisi ha permesso di individuare aree non edificate potenzialmente urbanizzabili, sulla base di criteri predefiniti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.