Le patologie miocardiche hanno assunto un peso rilevante tra le cause di mortalità. La Medicina Nucleare consente, oggi, di valutare i parametri fisiologici della funzionalità cardiaca ed in particolare del flusso coronarico.Ad oggi esistono due approcci nella pratica clinica : il primo, più tradizionale, evolutosi dalle prime metodiche impiegate in medicina nucleare, fornisce indicazioni semi-quantitative della funzionalità del muscolo cardiaco; utilizza la SPECT (Tomografia ad emissione di fotone singolo) o ancora meglio la G-SPECT, dove l'acquisizione è subordinata e sincronizzata su un parametro fisiologico, tipicamente la frequenza cardiaca.Il secondo, tecnologicamente più complesso, in grado di fornire indicazioni assolute sui valori di flusso coronarico è basato sulla PET (Tomografia ad emissione di Positroni).Verranno discusse e valutate le differenze esistenti fra le due metodiche, sia dal punto di vista tecnico che organizzativo e le possibili ricadute nella pratica clinica. Inoltre verranno presi in considerazione alcuni possibili sviluppi futuri.
Metodi per la Valutazione del Flusso Coronarico in Medicina Nucleare : PET e SPECT, Analisi Tecnica e Metodologica nei Differenti Approcci della Pratica Clinica / Sorace, Oreste. - (2010 Dec 13).
Metodi per la Valutazione del Flusso Coronarico in Medicina Nucleare : PET e SPECT, Analisi Tecnica e Metodologica nei Differenti Approcci della Pratica Clinica.
Oreste Sorace
2010
Abstract
Le patologie miocardiche hanno assunto un peso rilevante tra le cause di mortalità. La Medicina Nucleare consente, oggi, di valutare i parametri fisiologici della funzionalità cardiaca ed in particolare del flusso coronarico.Ad oggi esistono due approcci nella pratica clinica : il primo, più tradizionale, evolutosi dalle prime metodiche impiegate in medicina nucleare, fornisce indicazioni semi-quantitative della funzionalità del muscolo cardiaco; utilizza la SPECT (Tomografia ad emissione di fotone singolo) o ancora meglio la G-SPECT, dove l'acquisizione è subordinata e sincronizzata su un parametro fisiologico, tipicamente la frequenza cardiaca.Il secondo, tecnologicamente più complesso, in grado di fornire indicazioni assolute sui valori di flusso coronarico è basato sulla PET (Tomografia ad emissione di Positroni).Verranno discusse e valutate le differenze esistenti fra le due metodiche, sia dal punto di vista tecnico che organizzativo e le possibili ricadute nella pratica clinica. Inoltre verranno presi in considerazione alcuni possibili sviluppi futuri.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.