Le onde di tempesta, costituendo eventi di estrema energia per i quali enormi massi di roccia (boulder) si spostano per ricollocarsi lontano dalla loro posizione originaria, a distanze comprese tra i pochi metri e le centinaia di metri nell'entroterra, incidono consistentemente sulla evoluzione morfologica delle zone costiere. Il riconoscimento dei pericoli che derivano da questi eventi è molto importante ai fini della salvaguardia e della gestione di aree costiere fortemente urbanizzate come quelle del Salento. Gli spostamenti dei massi si manifestano in funzione appunto della energia delle onde, nonché delle caratteristiche fisiche dei blocchi. L'analisi di questi spostamenti è utile per la la stima di questa energia con l'obiettivo di progettare interventi e misure di protezione, quali barriere, mappe di pericolosità e piani di evacuazione. Tale stima risulta anche di ausilio alla valutazione dei cambiamenti climatici in atto. Infatti, tra gli effetti negativi del riscaldamento globale si segnalano venti sotto costa sempre più forti con onde marine sempre più alte. Si può affermare che anche sulle coste salentine lo spostamento di massi, di varie dimensioni e pesi, può essere ricondotto all'impressionante energia di trasporto delle onde di tempesta. In questo documento, si analizzano i boulder distribuiti lungo la zona costiera tra Taranto e Gallipoli al fine di stabilire l'altezza dell'onda che ha prodotto la dislocazione, ricorrendo a formule cinematiche di letteratura, noti dimensione, peso e posizione iniziale dei singoli blocchi, nonché l'orientazione del masso rispetto alla direzione del treno d'onda. Per due massi selezionati, si è effettuata una misurazione avanzata, tramite l'utilizzo di un software di analisi delle foto digitali, con la quale si sono determinate alcune caratteristiche geometriche.

Studio della dislocazione di massi rocciosi in tratti costieri / Mangia Mauro laureando, ; Corrado, Fidelibus; Delle Rose Marco relatori,. - (29/11/2019).

Studio della dislocazione di massi rocciosi in tratti costieri

29/11/2019

Abstract

Le onde di tempesta, costituendo eventi di estrema energia per i quali enormi massi di roccia (boulder) si spostano per ricollocarsi lontano dalla loro posizione originaria, a distanze comprese tra i pochi metri e le centinaia di metri nell'entroterra, incidono consistentemente sulla evoluzione morfologica delle zone costiere. Il riconoscimento dei pericoli che derivano da questi eventi è molto importante ai fini della salvaguardia e della gestione di aree costiere fortemente urbanizzate come quelle del Salento. Gli spostamenti dei massi si manifestano in funzione appunto della energia delle onde, nonché delle caratteristiche fisiche dei blocchi. L'analisi di questi spostamenti è utile per la la stima di questa energia con l'obiettivo di progettare interventi e misure di protezione, quali barriere, mappe di pericolosità e piani di evacuazione. Tale stima risulta anche di ausilio alla valutazione dei cambiamenti climatici in atto. Infatti, tra gli effetti negativi del riscaldamento globale si segnalano venti sotto costa sempre più forti con onde marine sempre più alte. Si può affermare che anche sulle coste salentine lo spostamento di massi, di varie dimensioni e pesi, può essere ricondotto all'impressionante energia di trasporto delle onde di tempesta. In questo documento, si analizzano i boulder distribuiti lungo la zona costiera tra Taranto e Gallipoli al fine di stabilire l'altezza dell'onda che ha prodotto la dislocazione, ricorrendo a formule cinematiche di letteratura, noti dimensione, peso e posizione iniziale dei singoli blocchi, nonché l'orientazione del masso rispetto alla direzione del treno d'onda. Per due massi selezionati, si è effettuata una misurazione avanzata, tramite l'utilizzo di un software di analisi delle foto digitali, con la quale si sono determinate alcune caratteristiche geometriche.
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Altro
onde di tempesta
cambiamenti climatici
rischi meteo-idrogeologici
Corrado Fidelibus
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/394027
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