The health emergency due to Covid-19 has projected the employees of the Italian public administration into targeted and, essentially, forced smart working for everyone. This, together with the immediate benefit of mitigating the effects of the pandemic, has brought out the advantages and disadvantages of its application to the world of Research. Through an analysis of the differencesbetween technical-administrative services and research activities, and taking as a reference the National Collective Labor Agreement, we want to highlight, in this article, the unresolved issues of the full application of smart working also in view of theapplication a smart working organizational plan that the Public Research Institutes administrationsmust prepare annually. The aim of this article is to emphasize the specificities of the Research with respect to administrative management with a view to constructive collaboration and to improve the functioning of the Institution. 2A survey of 585 Researchers and Technologists of a large Italian research institute, the National Institute of Geophysics and Volcanology, clearly showed the positions of the employees on the key points of the question of the application of smart working, that respects the dictates of the National Collective Agreement of Researchers and Technologists regardingthe autonomy and freedom of research enshrined in our legal system based on the Constitutional Charter.The analysis of the results may promote the identification of possible harmonizationbetween smart working and research activity tofind the model that meets one's needs and characteristics that can be shared by the entire scientific community of Italian Public Research Institutes and both advantage of working well-being even in health emergencies.
L'emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 ha proiettato il personale della pubblica amministrazione italiana in uno smart working mirato e, sostanzialmente, forzato per tutti i dipendenti. Questo, accanto al beneficio immediato di mitigazione degli effetti della pandemia, ha fatto emergere i vantaggi e glisvantaggi della sua applicazione al mondo della Ricerca. Mediante un'analisi delle differenze tra servizi tecnico-amministrativi e attività di ricerca, e tenendo come riferimento il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, si vogliono evidenziare, in questo articolo, i nodi irrisolti della applicazione piena dello smart working anche in vista dell'applicazione di un Piano Organizzativo Lavoro Agile che le amministrazioni degli Enti Pubblici di Ricerca devono redigere annualmente. Le finalità di questo articolo sono quelle di sottolineare le specificità della Ricerca rispetto alla gestione amministrativa in un'ottica di collaborazione costruttiva e di miglioramento del funzionamento dell'Ente.Da una indagine rivolta a 585 Ricercatori e Tecnologi di un grande istituto di ricerca italiano, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sono emerse, in maniera chiara e netta, le posizioni del personale sui punti nodali della questione di un'applicazione del Lavoro Agile che rispetti i dettami del Contratto collettivo nazionale dei Ricercatori e Tecnologi per quanto riguarda l'autonomia e la libertà della ricerca sancite nel nostro ordinamento a partire dalla Carta Costituzionale. L'analisi dei risultati potrà favorire l'individuazione delle possibili armonizzazioni tra il lavoro agile e l'attività di ricerca per trovare "il modello rispondente alle proprie esigenze e caratteristiche" che possa essere condiviso da tutta la comunità scientifica degli EPR italiani e sia a vantaggio del benessere lavorativo anche in emergenza sanitaria.
Smart working e Ricerca: il punto di vista dei Ricercatori e Tecnologi dell'INGV
2021
Abstract
L'emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 ha proiettato il personale della pubblica amministrazione italiana in uno smart working mirato e, sostanzialmente, forzato per tutti i dipendenti. Questo, accanto al beneficio immediato di mitigazione degli effetti della pandemia, ha fatto emergere i vantaggi e glisvantaggi della sua applicazione al mondo della Ricerca. Mediante un'analisi delle differenze tra servizi tecnico-amministrativi e attività di ricerca, e tenendo come riferimento il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, si vogliono evidenziare, in questo articolo, i nodi irrisolti della applicazione piena dello smart working anche in vista dell'applicazione di un Piano Organizzativo Lavoro Agile che le amministrazioni degli Enti Pubblici di Ricerca devono redigere annualmente. Le finalità di questo articolo sono quelle di sottolineare le specificità della Ricerca rispetto alla gestione amministrativa in un'ottica di collaborazione costruttiva e di miglioramento del funzionamento dell'Ente.Da una indagine rivolta a 585 Ricercatori e Tecnologi di un grande istituto di ricerca italiano, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sono emerse, in maniera chiara e netta, le posizioni del personale sui punti nodali della questione di un'applicazione del Lavoro Agile che rispetti i dettami del Contratto collettivo nazionale dei Ricercatori e Tecnologi per quanto riguarda l'autonomia e la libertà della ricerca sancite nel nostro ordinamento a partire dalla Carta Costituzionale. L'analisi dei risultati potrà favorire l'individuazione delle possibili armonizzazioni tra il lavoro agile e l'attività di ricerca per trovare "il modello rispondente alle proprie esigenze e caratteristiche" che possa essere condiviso da tutta la comunità scientifica degli EPR italiani e sia a vantaggio del benessere lavorativo anche in emergenza sanitaria.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.