Il Piano Regionale Cave (PRC) della Regione Toscana concentra molte delle funzioni di pianificazione prima svolte anche dalle Province attraverso i Piani provinciali. Il Piano è chiamato in particolare ad elaborare una stima dei fabbisogni su scala regionale delle varie tipologie di materiali, ad individuare i giacimenti potenzialmente escavabili, ad individuare i comprensori estrattivi e i relativi obiettivi di produzione sostenibile. Il PRC ha il compito inoltre di definire i criteri rivolti ai comuni per la localizzazione delle aree a destinazione estrattiva e dettare gli indirizzi per l'attività estrattiva. I giacimenti individuati dal PRC costituiscono invarianti strutturali ai sensi della normativa regionale in materia di governo del territorio (art. 5 l.r. 65/2014). Attraverso il Piano Regionale Cave la Regione persegue le finalità di tutela, valorizzazione, utilizzo dei materiali di cava in una prospettiva di sviluppo durevole e sostenibile, privilegiando il riuso dei materiali assimilabili. Il Piano riveste una duplice natura, configurandosi al tempo stesso quale strumento di pianificazione territoriale e quale strumento di programmazione. Il giacimento è definito come la porzione di suolo o sottosuolo in cui si riscontrano sostanze utili che possono essere estratte e compito del Piano Regionale Cave è quello di individuare i giacimenti in cui i Comuni possono localizzare le aree a destinazione estrattiva, oltreché indicare le prescrizioni dirette a garantire la gestione sostenibile della risorsa. I giacimenti vengono distinti tra giacimenti che costituiscono invariante strutturale ai sensi dell'art. 5 della l.r. 65/2014 e per i quali sussiste l'obbligo di recepimento da parte degli strumenti della pianificazione territoriale e urbanistica comunali, e i giacimenti potenziali, identificati quali porzioni di suolo o sottosuolo che, in relazione ad una serie di aspetti (paesaggistici, naturalistico-ambientali, geologici, infrastrutturali, socio-economici) per essere individuate come giacimento, necessitano di un maggiore approfondimento, circa le effettive caratteristiche e potenzialità, da sviluppare al livello della pianificazione locale. L'individuazione di entrambe le perimetrazioni è il risultato di una specifica analisi multi criteriale svolta sulle singole aree di risorsa. All'interno di questo quadro si colloca il lavoro di riperimetrazione su Carta Tecnica Regionale (CTR) delle aree dei giacimenti. Per prima cosa sono state estratte le primitive geometriche della CTR che "toccavano" l'area dei giacimenti. In secondo luogo è stata fatta un'ulteriore selezione per "alleggerire" il dato su cui lavorare, selezionando solo le geometrie che ricadevano in un buffer di 50mt dal bordo del giacimento. Questa cosa ovviamente vale anche per eventuali parti interne e/o buchi. Tenendo come riferimenti i giacimenti originali, opportunamente trasformati in linee, si è provveduto ad una operazione di taglio dei tratti della CTR verosimilmente sostituibili e la relativa unione con i limiti dei giacimenti non sovrapponibili con alcun tratto; si sono resi necessari dei tratti di raccordo ex-novo per chiudere i poligoni. Talvolta non è stato possibile riportare il perimetro del giacimento su alcuna linea della CTR. Il dato geografico così ottenuto, è stato opportunamente corredato da informazioni alfanumeriche descrittive del giacimento.

Informatizzazione in congruenza geometrica con la CTR dei poligoni dei giacimenti del Piano Regionale Cave

Nicola Sabatini
2020

Abstract

Il Piano Regionale Cave (PRC) della Regione Toscana concentra molte delle funzioni di pianificazione prima svolte anche dalle Province attraverso i Piani provinciali. Il Piano è chiamato in particolare ad elaborare una stima dei fabbisogni su scala regionale delle varie tipologie di materiali, ad individuare i giacimenti potenzialmente escavabili, ad individuare i comprensori estrattivi e i relativi obiettivi di produzione sostenibile. Il PRC ha il compito inoltre di definire i criteri rivolti ai comuni per la localizzazione delle aree a destinazione estrattiva e dettare gli indirizzi per l'attività estrattiva. I giacimenti individuati dal PRC costituiscono invarianti strutturali ai sensi della normativa regionale in materia di governo del territorio (art. 5 l.r. 65/2014). Attraverso il Piano Regionale Cave la Regione persegue le finalità di tutela, valorizzazione, utilizzo dei materiali di cava in una prospettiva di sviluppo durevole e sostenibile, privilegiando il riuso dei materiali assimilabili. Il Piano riveste una duplice natura, configurandosi al tempo stesso quale strumento di pianificazione territoriale e quale strumento di programmazione. Il giacimento è definito come la porzione di suolo o sottosuolo in cui si riscontrano sostanze utili che possono essere estratte e compito del Piano Regionale Cave è quello di individuare i giacimenti in cui i Comuni possono localizzare le aree a destinazione estrattiva, oltreché indicare le prescrizioni dirette a garantire la gestione sostenibile della risorsa. I giacimenti vengono distinti tra giacimenti che costituiscono invariante strutturale ai sensi dell'art. 5 della l.r. 65/2014 e per i quali sussiste l'obbligo di recepimento da parte degli strumenti della pianificazione territoriale e urbanistica comunali, e i giacimenti potenziali, identificati quali porzioni di suolo o sottosuolo che, in relazione ad una serie di aspetti (paesaggistici, naturalistico-ambientali, geologici, infrastrutturali, socio-economici) per essere individuate come giacimento, necessitano di un maggiore approfondimento, circa le effettive caratteristiche e potenzialità, da sviluppare al livello della pianificazione locale. L'individuazione di entrambe le perimetrazioni è il risultato di una specifica analisi multi criteriale svolta sulle singole aree di risorsa. All'interno di questo quadro si colloca il lavoro di riperimetrazione su Carta Tecnica Regionale (CTR) delle aree dei giacimenti. Per prima cosa sono state estratte le primitive geometriche della CTR che "toccavano" l'area dei giacimenti. In secondo luogo è stata fatta un'ulteriore selezione per "alleggerire" il dato su cui lavorare, selezionando solo le geometrie che ricadevano in un buffer di 50mt dal bordo del giacimento. Questa cosa ovviamente vale anche per eventuali parti interne e/o buchi. Tenendo come riferimenti i giacimenti originali, opportunamente trasformati in linee, si è provveduto ad una operazione di taglio dei tratti della CTR verosimilmente sostituibili e la relativa unione con i limiti dei giacimenti non sovrapponibili con alcun tratto; si sono resi necessari dei tratti di raccordo ex-novo per chiudere i poligoni. Talvolta non è stato possibile riportare il perimetro del giacimento su alcuna linea della CTR. Il dato geografico così ottenuto, è stato opportunamente corredato da informazioni alfanumeriche descrittive del giacimento.
2020
Istituto per la BioEconomia - IBE
Giacimento
Regione Toscana
Piano Regionale Cave
PRC
Carta Tecnica Regionale
CTR
Perimetrazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/401704
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