Il presente rapporto ha lo scopo d'introdurre i concetti alla base del Supply Chain Management (SCM) e di fornire una prima lettura dei suoi effetti attuali e futuri sull'evoluzione delle strutture portuali e del loro indotto economico (hinterland). Sebbene il SCM sia sempre più sovente utilizzato per indicare le prassi di gestione dell'intero ciclo produzione-distribuzione-vendita, è un termine ancora privo di una definizione condivisa e di un'enunciazione dei suoi principali concetti base. Pur non avendo la pretesa di colmare tale lacuna, la prima parte del rapporto propone una lettura dello stato dell'arte internazionale sull'argomento, con l'obiettivo di fare chiarezza sull'attuale moltitudine di definizioni e giungere ad una definizione condivisibile e generale, e che possa poi essere facilmente estesa alle aree portuali. In particolare, lo studio descrive il SCM, lo confronta con il concetto di logistica, ne analizza i fattori chiave, l'evoluzione, i casi di successo e le più importanti applicazioni nei contesti portuali. A tal fine, vengono presentati i principali elementi strutturali e organizzativi del SCM, inquadrati gli attori principali ed, infine, schematizzate le principali applicazioni. Queste ultime vengono poi messe a confronto con gli elementi infrastrutturali ed organizzativi delle aree portuali, in modo da individuarne le corrente trasformazione di strutture, attività e organizzazioni portuali, e riflettere infine sulle problematiche legate all'affermarsi dei vari modelli di SCM nelle aree portuali europee.
Supply Chain Management e Porti: Parte 1 - Stato dell'arte
Giuseppe Pace
2015
Abstract
Il presente rapporto ha lo scopo d'introdurre i concetti alla base del Supply Chain Management (SCM) e di fornire una prima lettura dei suoi effetti attuali e futuri sull'evoluzione delle strutture portuali e del loro indotto economico (hinterland). Sebbene il SCM sia sempre più sovente utilizzato per indicare le prassi di gestione dell'intero ciclo produzione-distribuzione-vendita, è un termine ancora privo di una definizione condivisa e di un'enunciazione dei suoi principali concetti base. Pur non avendo la pretesa di colmare tale lacuna, la prima parte del rapporto propone una lettura dello stato dell'arte internazionale sull'argomento, con l'obiettivo di fare chiarezza sull'attuale moltitudine di definizioni e giungere ad una definizione condivisibile e generale, e che possa poi essere facilmente estesa alle aree portuali. In particolare, lo studio descrive il SCM, lo confronta con il concetto di logistica, ne analizza i fattori chiave, l'evoluzione, i casi di successo e le più importanti applicazioni nei contesti portuali. A tal fine, vengono presentati i principali elementi strutturali e organizzativi del SCM, inquadrati gli attori principali ed, infine, schematizzate le principali applicazioni. Queste ultime vengono poi messe a confronto con gli elementi infrastrutturali ed organizzativi delle aree portuali, in modo da individuarne le corrente trasformazione di strutture, attività e organizzazioni portuali, e riflettere infine sulle problematiche legate all'affermarsi dei vari modelli di SCM nelle aree portuali europee.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


