In vista della redazione del Piano regionale amianto della Regione Toscana, di fondamentale importanza risulta la conoscenza dell'ubicazione dei siti con presenza di materiali contenenti amianto per un'efficace programmazione degli interventi di bonifica e per lo stoccaggio definitivo. Il database geografico sviluppato è esteso a tutto il territorio regionale ed ha riguardato la caratterizzazione delle coperture dei manufatti dagli edifici ai capannoni industriali. Per anni l'amianto è stato considerato un materiale estremamente versatile e a basso costo, con svariate applicazioni industriali, grazie alle caratteristiche coibenti nonché fonoassorbenti. A causa dell'elevato rischio per la salute, in seguito all'esposizione alle fibre che questo materiale rilascia nell'aria, il suo impiego è stato vietato con la legge nazionale 27 marzo 1992, n° 257, "Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto". Le fibre, in questi materiali, possono essere libere o debolmente legate (si parla di amianto in matrice friabile), oppure possono essere fortemente legate in una matrice solida (come il cemento-amianto): si parla quindi di amianto in matrice compatta. Uno degli elementi caratterizzanti il lavoro di mappatura dell'amianto ha riguardato la dotazione di un'unica banca dati di riferimento topografico cui poter associare gli elementi vettoriali di classificazione dei tetti. In effetti in Toscana la presenza di un'unica Carta Tecnica Regionale prima e del Database Topografico (DBT) poi ha consentito di selezionare univocamente gli elementi di copertura potenzialmente contenenti amianto. Oltre ad un tipo di classificazione omogenea delle coperture nelle due scale di riferimento, 1:2.000 per le zone urbanizzate e 1:10.000 per l'extraurbano.
Stima della superficie relativa alle coperture di cemento amianto in Regione Toscana, e sviluppo del relativo DataBase Geografico
N Sabatini;L Arcidiaco;L Gardin;B Zanchi;R Mari;A Del Piccolo;D Pellegrini;
2017
Abstract
In vista della redazione del Piano regionale amianto della Regione Toscana, di fondamentale importanza risulta la conoscenza dell'ubicazione dei siti con presenza di materiali contenenti amianto per un'efficace programmazione degli interventi di bonifica e per lo stoccaggio definitivo. Il database geografico sviluppato è esteso a tutto il territorio regionale ed ha riguardato la caratterizzazione delle coperture dei manufatti dagli edifici ai capannoni industriali. Per anni l'amianto è stato considerato un materiale estremamente versatile e a basso costo, con svariate applicazioni industriali, grazie alle caratteristiche coibenti nonché fonoassorbenti. A causa dell'elevato rischio per la salute, in seguito all'esposizione alle fibre che questo materiale rilascia nell'aria, il suo impiego è stato vietato con la legge nazionale 27 marzo 1992, n° 257, "Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto". Le fibre, in questi materiali, possono essere libere o debolmente legate (si parla di amianto in matrice friabile), oppure possono essere fortemente legate in una matrice solida (come il cemento-amianto): si parla quindi di amianto in matrice compatta. Uno degli elementi caratterizzanti il lavoro di mappatura dell'amianto ha riguardato la dotazione di un'unica banca dati di riferimento topografico cui poter associare gli elementi vettoriali di classificazione dei tetti. In effetti in Toscana la presenza di un'unica Carta Tecnica Regionale prima e del Database Topografico (DBT) poi ha consentito di selezionare univocamente gli elementi di copertura potenzialmente contenenti amianto. Oltre ad un tipo di classificazione omogenea delle coperture nelle due scale di riferimento, 1:2.000 per le zone urbanizzate e 1:10.000 per l'extraurbano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.