L'"eurocentrismo" dei primi studi di diritto comparato condussero alla negazione della specificità del diritto dell'America Latina. Tuttavia, già dalla fine dell'Ottocento e dagli inizi del Novecento la dottrina latinoamericana si sforzò per dimostrare la peculiarità del c.d. sottosistema giuridico latinoamericano nel quadro dei grandi sistemi giuridici contemporanei attraverso l'individuazione di tutta una serie di elementi tendenti a riconoscere la sua specificità (tra cui la comune appartenenza alla tradizione del diritto romano). Il primo che ha parlato di un "gruppo delle legislazioni dei popoli latinoamericani" è stato il giurista brasiliano C. Bevilaqua, per il quale gli ordinamenti latinoamericani si distinguevano per il loro carattere democratico e il predominio dell'idea di libertà. Queste idee sono state poi sviluppate da C.L.M. de Oliveira, il quale individuò anche un "gruppo di legislazioni delle repubbliche dell'America Latina" (la cui nota caratteristica era l'equiparazione tra cittadini e stranieri nel godimento dei diritti civili) e, inoltre, dal romanista A. Saraiva da Cunha Lobo, chi concepì l'esistenza di un "diritto iberoamericano" come risultante dell'influsso universale del diritto romano. Il lavoro di individuazione del sottosistema giuridico latinoamericano, iniziato dalla scienza giuridica brasiliana è stato completato e arricchito dalla dottrina argentina, in particolare dai lavori di E. Martínez Paz. Infatti, il professore di Diritto civile comparato dell'Universidad Nacional de Córdoba e fondatore del primo Istituto di Diritto comparato dell'America Latina individuò nel quadro dei grandi sistemi giuridici contemporanei un sottogruppo appartenente "alla legislazione dei paesi latinoamericani", la cui nota distintiva era rappresentata dal carattere democratico degli ordinamenti latinoamericani.

Subsistema jurídico latinoamericano, comparación y tradición romanística

David Fabio
2020

Abstract

L'"eurocentrismo" dei primi studi di diritto comparato condussero alla negazione della specificità del diritto dell'America Latina. Tuttavia, già dalla fine dell'Ottocento e dagli inizi del Novecento la dottrina latinoamericana si sforzò per dimostrare la peculiarità del c.d. sottosistema giuridico latinoamericano nel quadro dei grandi sistemi giuridici contemporanei attraverso l'individuazione di tutta una serie di elementi tendenti a riconoscere la sua specificità (tra cui la comune appartenenza alla tradizione del diritto romano). Il primo che ha parlato di un "gruppo delle legislazioni dei popoli latinoamericani" è stato il giurista brasiliano C. Bevilaqua, per il quale gli ordinamenti latinoamericani si distinguevano per il loro carattere democratico e il predominio dell'idea di libertà. Queste idee sono state poi sviluppate da C.L.M. de Oliveira, il quale individuò anche un "gruppo di legislazioni delle repubbliche dell'America Latina" (la cui nota caratteristica era l'equiparazione tra cittadini e stranieri nel godimento dei diritti civili) e, inoltre, dal romanista A. Saraiva da Cunha Lobo, chi concepì l'esistenza di un "diritto iberoamericano" come risultante dell'influsso universale del diritto romano. Il lavoro di individuazione del sottosistema giuridico latinoamericano, iniziato dalla scienza giuridica brasiliana è stato completato e arricchito dalla dottrina argentina, in particolare dai lavori di E. Martínez Paz. Infatti, il professore di Diritto civile comparato dell'Universidad Nacional de Córdoba e fondatore del primo Istituto di Diritto comparato dell'America Latina individuò nel quadro dei grandi sistemi giuridici contemporanei un sottogruppo appartenente "alla legislazione dei paesi latinoamericani", la cui nota distintiva era rappresentata dal carattere democratico degli ordinamenti latinoamericani.
2020
Istituto di Studi Giuridici Internazionali - ISGI
978-88-3293-355-0
Diritto latinoamericano
diritto romano
sistemi giuridici comparati
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/409179
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