Il progetto SWOT Smart Working, Organizations and Technology è stato presentato nell'ambito del Bando FISR2019_05408 promosso dal Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca Direzione Generale per il coordinamento, la promozione e la valorizzazione della Ricerca del MIUR. Il progetto SWOT intende indagare i processi di gestione della conoscenza in contesti organizzativi che hanno adottato lo smart working, quale approccio innovativo all'organizzazione del lavoro secondo il quale le moderne tecnologie consentono di riconoscere flessibilità al dipendente circa modalità, luoghi e tempi di svolgimento del lavoro. L'enfasi è, infatti, sulla responsabilizzazione e autonomia delle persone, in parallelo all'ottimizzazione degli strumenti e degli ambienti di lavoro (Capgemini, 2007). Coerentemente l'adozione dello smart working assume una riprogettazione di pratiche di lavoro, tecnologie e spazi fisici (Clapperton & Vanhoutte, 2014). Lo Smart Working rientra nell'ambito del paradigma dell'Industria 4.0, dal momento che questo spinge verso l'adozione di nuovi modelli di organizzazione del lavoro che favoriscano la flessibilità aziendale. Al contempo, esso mette in primo piano l'esigenza di trasformazione digitale delle aziende, affinchè le tecnologie si adattino a modelli di lavoro incentrati sui principi di flessibilità spazio-temporale secondo cui le persone le quali possono svolgere le attività lavorative non più solo all'interno di spazi fisici "tradizionali" ma anche all'interno di spazi virtuali. Nell'Industria 4.0, cosi come accade per lo smart working, il modo di lavorare, l'organizzazione nel suo insieme e gli spazi fisici e logici dell'azienda cambiano radicalmente, e si parla sempre più spesso di "digital workspace", ovvero spazi di lavoro online dove ogni individuo può accedere alle informazioni indipendentemente dal luogo, dal momento o dal device tecnologico utilizzato. A fronte della crescente rilevanza del fenomeno, c'è ancora poca comprensione di come lo smart working cambi il modo in cui le persone lavorano e collaborano nelle organizzazioni, e soprattutto di come la sua adozione influenzi i processi di gestione della conoscenza e specificamente quelli relativi all'integrazione e generazione di conoscenza. Al fine di colmare questo gap conoscitivo, la ricerca si propone di investigare come le pratiche di lavoro, i valori culturali e le tecnologie collaborative influenzano le capacità di integrazione e la generazione di conoscenza a livello individuale, di gruppo e di organizzazione. Inoltre, si intende indagare l'impatto sociale e organizzativo derivante dall'adozione dello smart working, sia in maniera diretta sia attraverso i processi di integrazione e creazione della conoscenza. La ricerca adotterà un approccio multilivello, basato su sui principi metodologici dei casi studio, adatti a comprendere le modalità e/o i nessi causali con cui si realizza un fenomeno complesso, emergente e parzialmente esplorato (Yin, 2003). La proposto è ancora in fase di valutazione.
SWOT Smart Working, Organizzazioni e Tecnologia
2019
Abstract
Il progetto SWOT Smart Working, Organizations and Technology è stato presentato nell'ambito del Bando FISR2019_05408 promosso dal Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca Direzione Generale per il coordinamento, la promozione e la valorizzazione della Ricerca del MIUR. Il progetto SWOT intende indagare i processi di gestione della conoscenza in contesti organizzativi che hanno adottato lo smart working, quale approccio innovativo all'organizzazione del lavoro secondo il quale le moderne tecnologie consentono di riconoscere flessibilità al dipendente circa modalità, luoghi e tempi di svolgimento del lavoro. L'enfasi è, infatti, sulla responsabilizzazione e autonomia delle persone, in parallelo all'ottimizzazione degli strumenti e degli ambienti di lavoro (Capgemini, 2007). Coerentemente l'adozione dello smart working assume una riprogettazione di pratiche di lavoro, tecnologie e spazi fisici (Clapperton & Vanhoutte, 2014). Lo Smart Working rientra nell'ambito del paradigma dell'Industria 4.0, dal momento che questo spinge verso l'adozione di nuovi modelli di organizzazione del lavoro che favoriscano la flessibilità aziendale. Al contempo, esso mette in primo piano l'esigenza di trasformazione digitale delle aziende, affinchè le tecnologie si adattino a modelli di lavoro incentrati sui principi di flessibilità spazio-temporale secondo cui le persone le quali possono svolgere le attività lavorative non più solo all'interno di spazi fisici "tradizionali" ma anche all'interno di spazi virtuali. Nell'Industria 4.0, cosi come accade per lo smart working, il modo di lavorare, l'organizzazione nel suo insieme e gli spazi fisici e logici dell'azienda cambiano radicalmente, e si parla sempre più spesso di "digital workspace", ovvero spazi di lavoro online dove ogni individuo può accedere alle informazioni indipendentemente dal luogo, dal momento o dal device tecnologico utilizzato. A fronte della crescente rilevanza del fenomeno, c'è ancora poca comprensione di come lo smart working cambi il modo in cui le persone lavorano e collaborano nelle organizzazioni, e soprattutto di come la sua adozione influenzi i processi di gestione della conoscenza e specificamente quelli relativi all'integrazione e generazione di conoscenza. Al fine di colmare questo gap conoscitivo, la ricerca si propone di investigare come le pratiche di lavoro, i valori culturali e le tecnologie collaborative influenzano le capacità di integrazione e la generazione di conoscenza a livello individuale, di gruppo e di organizzazione. Inoltre, si intende indagare l'impatto sociale e organizzativo derivante dall'adozione dello smart working, sia in maniera diretta sia attraverso i processi di integrazione e creazione della conoscenza. La ricerca adotterà un approccio multilivello, basato su sui principi metodologici dei casi studio, adatti a comprendere le modalità e/o i nessi causali con cui si realizza un fenomeno complesso, emergente e parzialmente esplorato (Yin, 2003). La proposto è ancora in fase di valutazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.