Negli ultimi decenni gli studi sulla scultura tardoantica e in particolare sull'arredo scultoreo delle dimore urbane e rurali dell'epoca hanno registrato nuovi e significativi contributi su questioni relative a produzione, cronologia, stile, diffusione, utilizzo, riuso, abbandono e distruzione, e su specifici temi di carattere sociale e storico-religioso: la diffusione del cristianesimo pone infatti il nuovo problema del rapporto dei proprietari cristiani con gli arredi scultorei tradizionali di evidente matrice "pagana". Il volume, riproponendo in chiave unitaria alcuni studi già editi in sedi diverse, si inserisce in questo dibattito, per offrire innanzitutto una rassegna dei principali casi di rinvenimento di sculture in ville e domus tardoantiche, a partire dalla villa del Casale di Piazza Armerina, ma con approfondimenti relativi a contesti abitativi urbani e rurali dell'Italia e di altre province dell'impero. Si affronta quindi il tema del riconoscimento del valore decorativo o più strettamente religioso delle statue che raffigurano personaggi divini del pantheon tradizionale e dei culti che nel corso dei secoli erano entrati a far parte dell'esperienza religiosa dei romani. Per questo tipo di opere viene utilizzata, in maniera del tutto convenzionale e con opportune distinzioni, la definizione di scultura "mitologica", accreditata nei principali studi sul tema e che si presta, in ambito archeologico, ad indicare nell'insieme sculture di soggetto religioso e più genericamente mitologico, di cui non è facile individuare la natura di simulacra o di ornamenta in contesti domestici. Chiude il volume una disamina delle problematiche di carattere più strettamente storico-religioso relative alla statuaria di soggetto religioso e mitologico della tarda antichità.

Tra culto e arredo. Ricerche sulle sculture mitologiche in età tardoantica

Sfameni C
2020

Abstract

Negli ultimi decenni gli studi sulla scultura tardoantica e in particolare sull'arredo scultoreo delle dimore urbane e rurali dell'epoca hanno registrato nuovi e significativi contributi su questioni relative a produzione, cronologia, stile, diffusione, utilizzo, riuso, abbandono e distruzione, e su specifici temi di carattere sociale e storico-religioso: la diffusione del cristianesimo pone infatti il nuovo problema del rapporto dei proprietari cristiani con gli arredi scultorei tradizionali di evidente matrice "pagana". Il volume, riproponendo in chiave unitaria alcuni studi già editi in sedi diverse, si inserisce in questo dibattito, per offrire innanzitutto una rassegna dei principali casi di rinvenimento di sculture in ville e domus tardoantiche, a partire dalla villa del Casale di Piazza Armerina, ma con approfondimenti relativi a contesti abitativi urbani e rurali dell'Italia e di altre province dell'impero. Si affronta quindi il tema del riconoscimento del valore decorativo o più strettamente religioso delle statue che raffigurano personaggi divini del pantheon tradizionale e dei culti che nel corso dei secoli erano entrati a far parte dell'esperienza religiosa dei romani. Per questo tipo di opere viene utilizzata, in maniera del tutto convenzionale e con opportune distinzioni, la definizione di scultura "mitologica", accreditata nei principali studi sul tema e che si presta, in ambito archeologico, ad indicare nell'insieme sculture di soggetto religioso e più genericamente mitologico, di cui non è facile individuare la natura di simulacra o di ornamenta in contesti domestici. Chiude il volume una disamina delle problematiche di carattere più strettamente storico-religioso relative alla statuaria di soggetto religioso e mitologico della tarda antichità.
2020
Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale - ISPC
978-88-6687-187-3
scultura
ville romane
domus
archeologia
culti domestici romani
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/424085
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