Le previsioni OCSE del 9 marzo 2021 mostrano la grande fatica dell'Italia nel raggiungere il livello di PIL pre-Covid, previsto nel 2023, e se aspettassimo gli effetti delle riforme e la ripartenza delle grandi opere pubbliche questo obiettivo potrebbe essere ulteriormente procrastinato. Al contrario, dobbiamo implementare una strategia per la ripresa che lavori su due tavoli: il primo, e più importante, è la sfida (molto) ambiziosa di riformare la pubblica amministrazione; il secondo è invece quello che consente di rilanciare immediatamente l'economia puntando sugli investimenti privati. Questi ultimi hanno un processo decisionale molto breve e quindi una notevole efficacia congiunturale su produzione e occupazione (anche se quest'ultima aumenta con un ritardo temporale). All'interno degli investimenti privati, quelli delle imprese sono attivati dai programmi "Industria 4.0" e similari; gli investimenti delle famiglie puntano invece sulle ristrutturazioni edilizie, che sono molto importanti per garantire la resilienza agli shock ambientali di carattere sismico e energetico, e a questo proposito dsi propone di mantenere in modo permanente l'attuale incentivo Superbonus 110%. Mentre i precedenti incentivi edilizi avevano una componente regressiva che favoriva i redditi alti e i patrimoni immobiliari elevati, il Superbonus grazie alla cessione del credito di imposta non possiede tale limite, in quanto consente anche ai redditi bassi, che sono generalmente incapienti, di cedere il credito di imposta. Inoltre, il Superbonus è limitato a due unità immobiliari e quindi non avvantaggia i grandi patrimoni.

Recovery Plan, per massimizzare l'impatto il piano italiano deve privilegiare gli investimenti privati

gvitali
2021

Abstract

Le previsioni OCSE del 9 marzo 2021 mostrano la grande fatica dell'Italia nel raggiungere il livello di PIL pre-Covid, previsto nel 2023, e se aspettassimo gli effetti delle riforme e la ripartenza delle grandi opere pubbliche questo obiettivo potrebbe essere ulteriormente procrastinato. Al contrario, dobbiamo implementare una strategia per la ripresa che lavori su due tavoli: il primo, e più importante, è la sfida (molto) ambiziosa di riformare la pubblica amministrazione; il secondo è invece quello che consente di rilanciare immediatamente l'economia puntando sugli investimenti privati. Questi ultimi hanno un processo decisionale molto breve e quindi una notevole efficacia congiunturale su produzione e occupazione (anche se quest'ultima aumenta con un ritardo temporale). All'interno degli investimenti privati, quelli delle imprese sono attivati dai programmi "Industria 4.0" e similari; gli investimenti delle famiglie puntano invece sulle ristrutturazioni edilizie, che sono molto importanti per garantire la resilienza agli shock ambientali di carattere sismico e energetico, e a questo proposito dsi propone di mantenere in modo permanente l'attuale incentivo Superbonus 110%. Mentre i precedenti incentivi edilizi avevano una componente regressiva che favoriva i redditi alti e i patrimoni immobiliari elevati, il Superbonus grazie alla cessione del credito di imposta non possiede tale limite, in quanto consente anche ai redditi bassi, che sono generalmente incapienti, di cedere il credito di imposta. Inoltre, il Superbonus è limitato a due unità immobiliari e quindi non avvantaggia i grandi patrimoni.
2021
Istituto di Ricerca sulla Crescita Economica Sostenibile - IRCrES
politica industriale
tavole input-output
incentivi fiscali
covid
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/427272
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