Nei due secoli e più della loro esistenza i banchi pubblici napoletani rivestirono un ruolo centrale nel sistema economico e finanziario del Regno di Napoli e della sua capitale, Napoli, nella quale "non vi era negoziante o casa facoltosa, che non esercitasse in gran parte il suo commercio d'introito e di esito per mezzo di uno de' Banchi". Il diffuso ricorso dei negozianti ai titoli di credito dei banchi pubblici - fedi di credito e polizze, sulle quali si apponeva la causale delle transazioni effettuate - rende la documentazione oggi conservata presso l'Archivio Storico del Banco di Napoli una fonte preziosa per la storia del mondo degli affari e del commercio nel Mezzogiorno moderno. Una fonte in grado di intercettare l'impresa, la sua organizzazione, gli assetti finanziari, le pratiche, le forme giuridiche che assunse, le sue reti nazionali e internazionali, e di sopperire pertanto, almeno in parte, alla mancanza di archivi aziendali. Il Repertorio dei titolari dei conti con maggiore movimentazione, concepito per facilitare l'individuazione dei conti dei negozianti presso i sette banchi pubblici attivi a Napoli nel Settecento borbonico, è uno strumento utile per i più diversi ambiti della ricerca storica. Raccoglie i nominativi dei circa 9.000 clienti - negozianti, nobili, ufficiali, ecclesiastici, professionisti, etc. - i cui conti furono più dinamici negli anni, uno ogni dieci, tra il 1734 e il 1804; per oltre 3.000 clienti fornisce, inoltre, gli affogliamenti, prima empirica descrizione del grado di movimentazione dei conti e chiave d'accesso ai libri maggiori e, di qui, ai giornali copiapolizze. Si schiudono così più agevolmente all'indagine degli studiosi le operazioni compiute dai clienti dei banchi pubblici napoletani.
Nei banchi pubblici napoletani. Repertorio dei titolari dei conti con maggiore movimentazione tra il 1734 e il 1804
D Ciccolella;
2021
Abstract
Nei due secoli e più della loro esistenza i banchi pubblici napoletani rivestirono un ruolo centrale nel sistema economico e finanziario del Regno di Napoli e della sua capitale, Napoli, nella quale "non vi era negoziante o casa facoltosa, che non esercitasse in gran parte il suo commercio d'introito e di esito per mezzo di uno de' Banchi". Il diffuso ricorso dei negozianti ai titoli di credito dei banchi pubblici - fedi di credito e polizze, sulle quali si apponeva la causale delle transazioni effettuate - rende la documentazione oggi conservata presso l'Archivio Storico del Banco di Napoli una fonte preziosa per la storia del mondo degli affari e del commercio nel Mezzogiorno moderno. Una fonte in grado di intercettare l'impresa, la sua organizzazione, gli assetti finanziari, le pratiche, le forme giuridiche che assunse, le sue reti nazionali e internazionali, e di sopperire pertanto, almeno in parte, alla mancanza di archivi aziendali. Il Repertorio dei titolari dei conti con maggiore movimentazione, concepito per facilitare l'individuazione dei conti dei negozianti presso i sette banchi pubblici attivi a Napoli nel Settecento borbonico, è uno strumento utile per i più diversi ambiti della ricerca storica. Raccoglie i nominativi dei circa 9.000 clienti - negozianti, nobili, ufficiali, ecclesiastici, professionisti, etc. - i cui conti furono più dinamici negli anni, uno ogni dieci, tra il 1734 e il 1804; per oltre 3.000 clienti fornisce, inoltre, gli affogliamenti, prima empirica descrizione del grado di movimentazione dei conti e chiave d'accesso ai libri maggiori e, di qui, ai giornali copiapolizze. Si schiudono così più agevolmente all'indagine degli studiosi le operazioni compiute dai clienti dei banchi pubblici napoletani.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.