La vetrina olografica è concepita come un ambiente di mixed-reality; funziona come un piccolo teatro, dotato di luci, software di regia, possibilità di attivare eventi multimediali al proprio interno in modo interattivo. Nel caso di Codex4D non è stato possibile includere l'oggetto al suo interno per via della fragilità dei materiali di cui il manoscritto è composto. E' stata tuttavia creata una semplice scenografia per evidenziare l'effetto di tridimensionalità proprio della tecnica olografica. Nella vetrina olografica, essendo l'ologramma un'illusione di realtà, i contenuti sono 3D o 2,5D e sembrano fluttuare in uno spazio vuoto. L'interfaccia di interazione permette all'utente di interagire direttamente usando le gestualità della mano, grazie ad un sensore di cattura del movimento. E' così possibile esplorare il modello 3D anche nei suoi livelli di profondità (RGB e tre livelli IR) e attivare contenuti di approfondimento contestualizzati nel modello, inerenti studi iconografici o iconologici, traduzioni del testo, indagini sulla natura materica dei pigmenti, lo stato di conservazione. L'interazione preliminare all'esperienza esplorativa vera e propria avviene grazie ad una pulsantiera posta frontalmente alla vetrina su cui l'utente può scegliere contenuti narrativi o selezionare le pose da esplorare. Nella vetrina è stata creata una drammaturgia del manoscritto: un personaggio narrante, interpretato da un'attrice ripresa in green screen, vive tra le pagine di pergamena, nelle miniature e ci racconta quel mondo dall'interno; è piccola come le figure miniate, svolge azioni o attiva strumenti per potenziare la lettura e la comprensione del codice. I linguaggi della comunicazione scientifica si spingono così su nuovi terreni di sperimentazione che adottano un linguaggio poetico ed emozionante, al fine di attrarre ed incuriosire il pubblico museale.

Codex4D, vetrina olografica

Pietroni E;D'Annibale E;Amadei CF;
2022

Abstract

La vetrina olografica è concepita come un ambiente di mixed-reality; funziona come un piccolo teatro, dotato di luci, software di regia, possibilità di attivare eventi multimediali al proprio interno in modo interattivo. Nel caso di Codex4D non è stato possibile includere l'oggetto al suo interno per via della fragilità dei materiali di cui il manoscritto è composto. E' stata tuttavia creata una semplice scenografia per evidenziare l'effetto di tridimensionalità proprio della tecnica olografica. Nella vetrina olografica, essendo l'ologramma un'illusione di realtà, i contenuti sono 3D o 2,5D e sembrano fluttuare in uno spazio vuoto. L'interfaccia di interazione permette all'utente di interagire direttamente usando le gestualità della mano, grazie ad un sensore di cattura del movimento. E' così possibile esplorare il modello 3D anche nei suoi livelli di profondità (RGB e tre livelli IR) e attivare contenuti di approfondimento contestualizzati nel modello, inerenti studi iconografici o iconologici, traduzioni del testo, indagini sulla natura materica dei pigmenti, lo stato di conservazione. L'interazione preliminare all'esperienza esplorativa vera e propria avviene grazie ad una pulsantiera posta frontalmente alla vetrina su cui l'utente può scegliere contenuti narrativi o selezionare le pose da esplorare. Nella vetrina è stata creata una drammaturgia del manoscritto: un personaggio narrante, interpretato da un'attrice ripresa in green screen, vive tra le pagine di pergamena, nelle miniature e ci racconta quel mondo dall'interno; è piccola come le figure miniate, svolge azioni o attiva strumenti per potenziare la lettura e la comprensione del codice. I linguaggi della comunicazione scientifica si spingono così su nuovi terreni di sperimentazione che adottano un linguaggio poetico ed emozionante, al fine di attrarre ed incuriosire il pubblico museale.
2022
Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale - ISPC
Codex 4D
vetrina olografica
storytelling
manoscritti
miniature
green screen
gesture based interaction
drammaturgia
esplorazione multidimensionale
installazione museale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/454433
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