Libreria software per robot che imitano i comportamenti umani e che prevedono modalità di interazione con l’uomo sempre più semplificate e naturali. Nella moderna robotica, da una parte si punta sull’apparenza “verosimile”, costruendo sia robot antropomorfi (umanoidi), sia robot dalle fattezze di animali capaci di movenze ed espressioni sempre più sofisticate e raffinate. Dall’altra, si cerca di fornire i robot di software in grado di simulare alcune delle caratteristiche che sono ritenute fondamentali per un comportamento “intelligente”: rappresentazione interna del mondo attraverso le percezioni e differenti livelli di astrazione, utilizzo di varie forme di linguaggio e di canali di comunicazione, capacità di apprendimento, pianificazione ed interazioni sociali, modulazione dei comportamenti attraverso opportuni stati emotivi. Così come i bambini imparano a coordinare le varie parti del corpo dall’imitazione ripetuta dei movimenti, allo stesso modo il robot, ‘imitando’ e osservando l’uomo, può riuscire ad eseguire azioni simili attraverso le proprie componenti meccaniche. Un sistema che può essere sviluppato con tali librerie, utilizza il principio degli ‘spazi concettuali’, cioè rappresentazioni geometriche che permettono di ‘trattare’ la conoscenza che scaturisce dalle percezioni della macchina, gestendola in modo da definire piani di azione, immaginarne le conseguenze, descrivere la propria attività.

Conscis

Ignazio Infantino;Antonio Chella;
2007

Abstract

Libreria software per robot che imitano i comportamenti umani e che prevedono modalità di interazione con l’uomo sempre più semplificate e naturali. Nella moderna robotica, da una parte si punta sull’apparenza “verosimile”, costruendo sia robot antropomorfi (umanoidi), sia robot dalle fattezze di animali capaci di movenze ed espressioni sempre più sofisticate e raffinate. Dall’altra, si cerca di fornire i robot di software in grado di simulare alcune delle caratteristiche che sono ritenute fondamentali per un comportamento “intelligente”: rappresentazione interna del mondo attraverso le percezioni e differenti livelli di astrazione, utilizzo di varie forme di linguaggio e di canali di comunicazione, capacità di apprendimento, pianificazione ed interazioni sociali, modulazione dei comportamenti attraverso opportuni stati emotivi. Così come i bambini imparano a coordinare le varie parti del corpo dall’imitazione ripetuta dei movimenti, allo stesso modo il robot, ‘imitando’ e osservando l’uomo, può riuscire ad eseguire azioni simili attraverso le proprie componenti meccaniche. Un sistema che può essere sviluppato con tali librerie, utilizza il principio degli ‘spazi concettuali’, cioè rappresentazioni geometriche che permettono di ‘trattare’ la conoscenza che scaturisce dalle percezioni della macchina, gestendola in modo da definire piani di azione, immaginarne le conseguenze, descrivere la propria attività.
2007
Istituto di Calcolo e Reti ad Alte Prestazioni - ICAR
imitation learning
robotica
interfacce uomo-macchina
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/455644
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