Da diverso tempo ormai le malattie oncologiche rappresentano, con oltre 5 milioni di nuovi casi e con un onere finanziario pari al 5% del totale della spesa sanitaria, una sfida sociale ed economica estremamente importante per il nostro paese e per tutti i paesi appartenenti all'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). In questo scenario, si ritiene infatti che una prevenzione iniziale, seguita dalle diagnosi, dai trattamenti e dai monitoraggi migliori, potrebbe contribuire ad incrementare i tassi di sopravvivenza. Per fare in modo che ciò avvenga è però necessario che tutti gli Stati nazionali si adoperino per provare a sviluppare sistemi sanitari idonei ad offrire assistenze terapeutiche di qualità e in linee con le rea-li esigenze del paziente oncologico. Analizzando le principali raccomandazioni dell'OCSE, ciascuno stato dovrebbe: investire risorse adeguate per fornire un'efficace assistenza; garantire l'accessibilità a trattamenti adeguati e di qualità; migliorare costantemente i servizi; rilevare e valutare le performances registrate in rapporto ai migliori dati disponibili. Nella cura delle patologie oncologiche non può che essere richiesta oggi anche l'adozione di un approccio che guardi costantemente alle innumerevoli possibilità presenti in campo tecnologico per individuare delle trasposizioni che potrebbero essere capaci di fare la differenza. Per segnare, o comunque contribuire a segnare, il cambiamento è senza dubbio importante che tra gli obiettivi assistenziali non venga mai dimenticato il passaggio dall'ospedale al domicilio. Assistere un paziente significa infatti accompagnarlo dalle prime cure fino alla guarigione; pertanto, è del tutto auspicabile che venga fornito al medico uno strumento mediante il quale monitorare il quadro clinico del paziente. La fase di controllo per i pazienti oncologici è fondamentale, da un lato perché si tratta di pazienti che possono essere sottoposti a poli-chemioterapia e quindi alla somministrazione di più farmaci, dall'altro perché sempre più spesso i chemioterapici vengono somministrati per via orale, sotto forma di compressa, e non per via endovenosa in regime di day hospital. È proprio con il fine di creare un "sistema di allarme" che è stato pensato il presente progetto: indagare circa le reali esigenze del personale sanitario e dei pazienti, per creare uno strumento in grado di fornire un supporto al paziente oncologico nella somministrazione della cura, riducendo il rischio di non somministrazione che per i pazienti oncologici, in specifici cicli di cura, può significare molto.

TOD - Terapie Oncologiche Domiciliari D1 - Analisi del contesto operativo e descrizione funzionale del sistema

Valentina Noviello
2020

Abstract

Da diverso tempo ormai le malattie oncologiche rappresentano, con oltre 5 milioni di nuovi casi e con un onere finanziario pari al 5% del totale della spesa sanitaria, una sfida sociale ed economica estremamente importante per il nostro paese e per tutti i paesi appartenenti all'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). In questo scenario, si ritiene infatti che una prevenzione iniziale, seguita dalle diagnosi, dai trattamenti e dai monitoraggi migliori, potrebbe contribuire ad incrementare i tassi di sopravvivenza. Per fare in modo che ciò avvenga è però necessario che tutti gli Stati nazionali si adoperino per provare a sviluppare sistemi sanitari idonei ad offrire assistenze terapeutiche di qualità e in linee con le rea-li esigenze del paziente oncologico. Analizzando le principali raccomandazioni dell'OCSE, ciascuno stato dovrebbe: investire risorse adeguate per fornire un'efficace assistenza; garantire l'accessibilità a trattamenti adeguati e di qualità; migliorare costantemente i servizi; rilevare e valutare le performances registrate in rapporto ai migliori dati disponibili. Nella cura delle patologie oncologiche non può che essere richiesta oggi anche l'adozione di un approccio che guardi costantemente alle innumerevoli possibilità presenti in campo tecnologico per individuare delle trasposizioni che potrebbero essere capaci di fare la differenza. Per segnare, o comunque contribuire a segnare, il cambiamento è senza dubbio importante che tra gli obiettivi assistenziali non venga mai dimenticato il passaggio dall'ospedale al domicilio. Assistere un paziente significa infatti accompagnarlo dalle prime cure fino alla guarigione; pertanto, è del tutto auspicabile che venga fornito al medico uno strumento mediante il quale monitorare il quadro clinico del paziente. La fase di controllo per i pazienti oncologici è fondamentale, da un lato perché si tratta di pazienti che possono essere sottoposti a poli-chemioterapia e quindi alla somministrazione di più farmaci, dall'altro perché sempre più spesso i chemioterapici vengono somministrati per via orale, sotto forma di compressa, e non per via endovenosa in regime di day hospital. È proprio con il fine di creare un "sistema di allarme" che è stato pensato il presente progetto: indagare circa le reali esigenze del personale sanitario e dei pazienti, per creare uno strumento in grado di fornire un supporto al paziente oncologico nella somministrazione della cura, riducendo il rischio di non somministrazione che per i pazienti oncologici, in specifici cicli di cura, può significare molto.
2020
Istituto di Studi sul Mediterraneo - ISMed
salute
benessere
nuove tecnologie
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/457418
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