Da decenni la tecnologia mostra un suo continuo sviluppo, raggiungendo mete un tempo impensabili. Da questa evoluzione non sono rimasti immuni gli apparecchi acustici che, coinvolti nel tornado di innovazioni tecnologiche hanno incrementato le loro funzionalità migliorando le loro prestazioni. In particolare, tra queste innovazioni si evidenziano i microfoni remoti che consentono un miglior ascolto e forniscono un maggior comfort al paziente ipoacusico, specie in situazioni in cui la comunicazione è disturbata da fenomeni acustici quali il riverbero o il rumore. L'istruzione è innegabilmente un diritto del bambino, gli consente di emanciparsi e di farsi strada in ciò che desidera diventare. Il percorso educativo rischia però di essere ostacolato per problemi legati alla salute come l'ipoacusia, la quale può influenzare il rapporto bambino-apprendimento isolandolo dall'ambiente circostante. Per far fronte a queste difficoltà, sono presenti delle figure sanitarie di riferimento come l'otorino e l'audiologo, la logopedista, il tecnico audiometrista e audioprotesista con il compito di aiutare il paziente e fornire tutti i mezzi affinché questi ostacoli vengano meno. Un primo questionario ha analizzato l'utilizzo dei microfoni remoti nelle scuole ed approfondito le ragioni di non utilizzo. Inoltre, un ruolo fondamentale nell'istruzione è svolto dall'insegnante e dalla sua capacità di trasmettere il proprio sapere allo studente, durante la sua carriera l'insegnante deve avere gli strumenti adeguati per poter affrontare e saper aiutare gli studenti in difficoltà, come può capitare nel caso di un alunno ipoacusico. Da queste premesse, è stato somministrato un secondo questionario rivolto esclusivamente ai docenti di varie scuole con lo scopo di analizzare la loro formazione e il loro rapporto con il microfono remoto, qualora fosse stato usato durante la lezione. Storicamente il rapporto scuola-studente sordo ha subito forti cambiamenti nel tempo: inizialmente i bambini ipoacusici venivano reputati ottusi e dunque, esclusi a livello sociale per secoli. Solamente nel 1784 venne fondato a Roma il primo Istituto Statale dei Sordomuti per desiderio dell'avvocato Pasquale Di Pietro che, basandosi sulla scuola pubblica parigina per sordi fondata dall'abate Charles-Michel de l'Epeée, mise a disposizione la propria casa per garantire un'educazione scolastica e religiosa ai non udenti. In seguito la legislazione del settore si sviluppò lentamente e in maniera poco incisiva. La svolta avvenne con la legge 517 nel 1977 che vide l'integrazione degli alunni con disabilità sensoriali e motorie all'interno delle classi con la presenza di un insegnante di sostegno, per la prima volta nella storia italiana i "fanciulli sordomuti" -così vennero definiti nella legge - facevano parte della comunità scolastica. Il presente elaborato realizza una panoramica dell'apparecchio acustico e delle tecnologie utilizzate in ambito audioprotesico in un contesto caratterizzato da rapide innovazioni. In particolare l'elaborato si focalizza sulla tematica dei microfoni remoti, le relative tecnologie costruttive e soprattutto sull'impatto di questi strumenti durante il periodo scolastico. Si analizza quindi l'utilizzo dei microfoni remoti ed attraverso specifici questionari e si cerca di comprendere punti di forza e debolezze; l'elaborato cerca inoltre di capire i motivi dello scarso utilizzo dei microfoni remoti da parte sia di studenti ipoacusici che dei docenti.

Analisi dell'impatto dei microfoni remoti nei percorsi didattici / Eleonora Casu candidataMarco Paterni relatore,. - (24/11/2020).

Analisi dell'impatto dei microfoni remoti nei percorsi didattici

24/11/2020

Abstract

Da decenni la tecnologia mostra un suo continuo sviluppo, raggiungendo mete un tempo impensabili. Da questa evoluzione non sono rimasti immuni gli apparecchi acustici che, coinvolti nel tornado di innovazioni tecnologiche hanno incrementato le loro funzionalità migliorando le loro prestazioni. In particolare, tra queste innovazioni si evidenziano i microfoni remoti che consentono un miglior ascolto e forniscono un maggior comfort al paziente ipoacusico, specie in situazioni in cui la comunicazione è disturbata da fenomeni acustici quali il riverbero o il rumore. L'istruzione è innegabilmente un diritto del bambino, gli consente di emanciparsi e di farsi strada in ciò che desidera diventare. Il percorso educativo rischia però di essere ostacolato per problemi legati alla salute come l'ipoacusia, la quale può influenzare il rapporto bambino-apprendimento isolandolo dall'ambiente circostante. Per far fronte a queste difficoltà, sono presenti delle figure sanitarie di riferimento come l'otorino e l'audiologo, la logopedista, il tecnico audiometrista e audioprotesista con il compito di aiutare il paziente e fornire tutti i mezzi affinché questi ostacoli vengano meno. Un primo questionario ha analizzato l'utilizzo dei microfoni remoti nelle scuole ed approfondito le ragioni di non utilizzo. Inoltre, un ruolo fondamentale nell'istruzione è svolto dall'insegnante e dalla sua capacità di trasmettere il proprio sapere allo studente, durante la sua carriera l'insegnante deve avere gli strumenti adeguati per poter affrontare e saper aiutare gli studenti in difficoltà, come può capitare nel caso di un alunno ipoacusico. Da queste premesse, è stato somministrato un secondo questionario rivolto esclusivamente ai docenti di varie scuole con lo scopo di analizzare la loro formazione e il loro rapporto con il microfono remoto, qualora fosse stato usato durante la lezione. Storicamente il rapporto scuola-studente sordo ha subito forti cambiamenti nel tempo: inizialmente i bambini ipoacusici venivano reputati ottusi e dunque, esclusi a livello sociale per secoli. Solamente nel 1784 venne fondato a Roma il primo Istituto Statale dei Sordomuti per desiderio dell'avvocato Pasquale Di Pietro che, basandosi sulla scuola pubblica parigina per sordi fondata dall'abate Charles-Michel de l'Epeée, mise a disposizione la propria casa per garantire un'educazione scolastica e religiosa ai non udenti. In seguito la legislazione del settore si sviluppò lentamente e in maniera poco incisiva. La svolta avvenne con la legge 517 nel 1977 che vide l'integrazione degli alunni con disabilità sensoriali e motorie all'interno delle classi con la presenza di un insegnante di sostegno, per la prima volta nella storia italiana i "fanciulli sordomuti" -così vennero definiti nella legge - facevano parte della comunità scolastica. Il presente elaborato realizza una panoramica dell'apparecchio acustico e delle tecnologie utilizzate in ambito audioprotesico in un contesto caratterizzato da rapide innovazioni. In particolare l'elaborato si focalizza sulla tematica dei microfoni remoti, le relative tecnologie costruttive e soprattutto sull'impatto di questi strumenti durante il periodo scolastico. Si analizza quindi l'utilizzo dei microfoni remoti ed attraverso specifici questionari e si cerca di comprendere punti di forza e debolezze; l'elaborato cerca inoltre di capire i motivi dello scarso utilizzo dei microfoni remoti da parte sia di studenti ipoacusici che dei docenti.
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Altro
audiologia
apparecchi acustici
microfoni remoti
didattica
disabilità
Marco Paterni
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/461641
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