Il termine paralipomeni venne utilizzato da Giovanni Keplero, nel 1604, quando pubblicò un trattato di ottica geometrica Ad vitellionem paralipomena, e in ambito filosofico-letterario da Arthur Schopenhauer, nel 1851, negli scritti Parerga Paralipomena. Vista la fortuna che hanno avuto le opere citate, abbiamo voluto utilizzare, nel titolo, questa parola poiché nel lavoro trattiamo argomenti che non trovano posto nei testi di meteorologia: o perché riferiti a tradizioni non comprovate scientificamente, o perché legati ad aspetti locali, o perché usati, impropriamente, in opere letterarie o, infine, perché collegate ad altre discipline come ad esempio quelle mediche. In questo zibaldone abbiamo cercato di dare risalto all'etimologia delle parole della meteorologia, forse l'aspetto più trascurato anche dai meteorologi. Pochi sanno perché meteore, fenomeni fisici, strumenti hanno un determinato nome, che molto spesso ne sottolinea l'origine, la natura, il funzionamento. In un certo senso, lo sviluppo della scienza degli astri ha depurato, nel tempo, l'astrologia da credenze, miti, leggende, dando così origine all'astronomia, rigorosissima disciplina fisico-matematica. Ma i circa 500 anni di meteorologia scientifica non hanno ancora eliminato certe credenze e certi comportamenti che l'uomo continua a praticare. In altre parole, giocando sul titolo, abbiamo qui riportato le cose della meteorologia dimenticate; limitandoci ai paralipòmeni che nel tempo, col progredire degli studi, da cose tralasciate hanno acquisito importanza sufficiente a far scavalcare loro il confine che separa la tradizione e il folclore dalla scienza.
I paralipomeni della Meteorologia ovvero Le parole dimenticate della meteorologia
Benincasa F;De Vincenzi M;Fasano G
2023
Abstract
Il termine paralipomeni venne utilizzato da Giovanni Keplero, nel 1604, quando pubblicò un trattato di ottica geometrica Ad vitellionem paralipomena, e in ambito filosofico-letterario da Arthur Schopenhauer, nel 1851, negli scritti Parerga Paralipomena. Vista la fortuna che hanno avuto le opere citate, abbiamo voluto utilizzare, nel titolo, questa parola poiché nel lavoro trattiamo argomenti che non trovano posto nei testi di meteorologia: o perché riferiti a tradizioni non comprovate scientificamente, o perché legati ad aspetti locali, o perché usati, impropriamente, in opere letterarie o, infine, perché collegate ad altre discipline come ad esempio quelle mediche. In questo zibaldone abbiamo cercato di dare risalto all'etimologia delle parole della meteorologia, forse l'aspetto più trascurato anche dai meteorologi. Pochi sanno perché meteore, fenomeni fisici, strumenti hanno un determinato nome, che molto spesso ne sottolinea l'origine, la natura, il funzionamento. In un certo senso, lo sviluppo della scienza degli astri ha depurato, nel tempo, l'astrologia da credenze, miti, leggende, dando così origine all'astronomia, rigorosissima disciplina fisico-matematica. Ma i circa 500 anni di meteorologia scientifica non hanno ancora eliminato certe credenze e certi comportamenti che l'uomo continua a praticare. In altre parole, giocando sul titolo, abbiamo qui riportato le cose della meteorologia dimenticate; limitandoci ai paralipòmeni che nel tempo, col progredire degli studi, da cose tralasciate hanno acquisito importanza sufficiente a far scavalcare loro il confine che separa la tradizione e il folclore dalla scienza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.