Tavernole sul Mella, in Valle Trompia (Brescia), ha una storia secolare di coltivazione e allevamento del bestiame, con produzione di formaggi, di estrazione mineraria e lavorazione dei metalli, che ha generato risorse sufficienti a costruire i propri edifici ecclesiastici, decorandoli inoltre con notevoli affreschi. Proprio le pareti affrescate nell’oratorio accanto alla chiesa di S. Filastrio sono state utilizzate come pagine memoriali per i defunti delle famiglie appartenenti al Consorzio che riuniva gli abitanti del territorio. Per i primi tre secoli dell’età moderna, abbastanza sistematicamente nella prima metà del Cinquecento e in modo sporadico poi fino al 1801, le famiglie del luogo hanno ricordato nomi e date di morte dei propri membri con note incise sulle pitture dell’oratorio. La memoria scritta si affiancava alle pratiche devozionali. Infatti la trascrizione integrale e lo studio approfondito di queste centinaia di graffiti (anche quelli non obituari, ma di altro contenuto), insieme all’indagine ed edizione di numerosi documenti dell’archivio parrocchiale di Tavernole, hanno fatto emergere ora a grandi tratti la totale autonomia con cui il Consorzio (o Vicinia), usando i beni comuni, aveva cura sia di mantenere e abbellire la chiesa sia di assumere annualmente un cappellano, al quale correva l’obbligo fra l’altro di celebrare le messe per i defunti. I graffiti sono in latino o in volgare italiano commisto in misura varabile a forme dialettali; fatti interagire con i documenti cartacei, offrono un importante panorama, articolato e insolito, di qualità e livelli di scolarizzazione associati all’uso delle diverse lingue.

I graffiti obituari della comunità di Tavernole sul Mella nel complesso di S. Filastrio

Calzoni De Michelis Riccardo
2024

Abstract

Tavernole sul Mella, in Valle Trompia (Brescia), ha una storia secolare di coltivazione e allevamento del bestiame, con produzione di formaggi, di estrazione mineraria e lavorazione dei metalli, che ha generato risorse sufficienti a costruire i propri edifici ecclesiastici, decorandoli inoltre con notevoli affreschi. Proprio le pareti affrescate nell’oratorio accanto alla chiesa di S. Filastrio sono state utilizzate come pagine memoriali per i defunti delle famiglie appartenenti al Consorzio che riuniva gli abitanti del territorio. Per i primi tre secoli dell’età moderna, abbastanza sistematicamente nella prima metà del Cinquecento e in modo sporadico poi fino al 1801, le famiglie del luogo hanno ricordato nomi e date di morte dei propri membri con note incise sulle pitture dell’oratorio. La memoria scritta si affiancava alle pratiche devozionali. Infatti la trascrizione integrale e lo studio approfondito di queste centinaia di graffiti (anche quelli non obituari, ma di altro contenuto), insieme all’indagine ed edizione di numerosi documenti dell’archivio parrocchiale di Tavernole, hanno fatto emergere ora a grandi tratti la totale autonomia con cui il Consorzio (o Vicinia), usando i beni comuni, aveva cura sia di mantenere e abbellire la chiesa sia di assumere annualmente un cappellano, al quale correva l’obbligo fra l’altro di celebrare le messe per i defunti. I graffiti sono in latino o in volgare italiano commisto in misura varabile a forme dialettali; fatti interagire con i documenti cartacei, offrono un importante panorama, articolato e insolito, di qualità e livelli di scolarizzazione associati all’uso delle diverse lingue.
2024
Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale - ISPC - Sede Secondaria Milano
9788834355725
graffiti
epigrafia
paleografia
cultura scritta
archeologia
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