Dalla fine della guerra fredda si è aperto in sede diplomatica un ampio dibattito sulla riforma del Consiglio di Sicurezza (CdS). Nonostante siano passati più di tre decenni, gli stati non hanno trovato alcun accordo, anche per l’assenza di consenso su quelli che debbano essere gli obiettivi di eventuali modifiche. In questo rapporto, prendiamo in considerazione gli obiettivi che dovrebbero ispirare una prossima riforma dell’organismo. Dovrebbe essere esplicitato in che qualità agiscono gli stati membri: nel proprio interesse, in quello del collegio geografico che rappresentano oppure per promuovere le finalità delle Nazioni Unite? Ripercorriamo le votazioni svolte nel CdS e le volte in cui le risoluzioni sono state bloccate per il voto contrario dei membri permanenti. Analizzando le principali proposte avanzate, distinguiamo tra quelle che mirano all’allargamento, volte solo ad inserire nuovi membri lasciando inalterate le altre procedure, da quelle di riforma, volte a dare un rinnovato al CdS. Suggeriamo infine di trovare i dispositivi giuridici e politici per inserire nel CdS le organizzazioni regionali, a cominciare dall’Unione Europea.
La riforma del Consiglio di Sicurezza. Quali sono le questioni?
Daniele Archibugi
;Marco Cellini;Azzurra Malgieri
2024
Abstract
Dalla fine della guerra fredda si è aperto in sede diplomatica un ampio dibattito sulla riforma del Consiglio di Sicurezza (CdS). Nonostante siano passati più di tre decenni, gli stati non hanno trovato alcun accordo, anche per l’assenza di consenso su quelli che debbano essere gli obiettivi di eventuali modifiche. In questo rapporto, prendiamo in considerazione gli obiettivi che dovrebbero ispirare una prossima riforma dell’organismo. Dovrebbe essere esplicitato in che qualità agiscono gli stati membri: nel proprio interesse, in quello del collegio geografico che rappresentano oppure per promuovere le finalità delle Nazioni Unite? Ripercorriamo le votazioni svolte nel CdS e le volte in cui le risoluzioni sono state bloccate per il voto contrario dei membri permanenti. Analizzando le principali proposte avanzate, distinguiamo tra quelle che mirano all’allargamento, volte solo ad inserire nuovi membri lasciando inalterate le altre procedure, da quelle di riforma, volte a dare un rinnovato al CdS. Suggeriamo infine di trovare i dispositivi giuridici e politici per inserire nel CdS le organizzazioni regionali, a cominciare dall’Unione Europea.File | Dimensione | Formato | |
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