L’idea del volume collettaneo interdisciplinare nasce dall’urgenza di esaminare il ruolo della ‘coercizione’ nella cura dei disturbi del comportamento alimentare, con particolare riguardo agli aspetti pratici ed etici. Il volume intende andare oltre un’analisi della coercizione nella sua forma più estrema – il Trattamento Sanitario Obbligatorio per i casi gravissimi di anoressia nervosa in cui le cure vengono rifiutate dal/la paziente nonostante un elevato rischio di morte – e considerare anche le forme più routinarie che la coercizione può assumere nelle varie fasi della malattia e del trattamento. Il fine ultimo è quello di offrire uno strumento per rendere la relazione tra coercizione e cura meno nebulosa e meno onerosa per tutti i soggetti coinvolti: pazienti, familiari e professionisti sanitari. Diversi aspetti e gradi di coercizione caratterizzano infatti i percorsi di cura per tutti i disturbi dell’alimentazione, al di là dei casi più estremi e persino nei casi di ricovero ‘volontario’ in strutture residenziali. Anche in tutti questi casi, la natura stessa del disturbo alimentare fa sì che il trattamento richieda pratiche di cura quotidiane caratterizzate da aspetti che sono vissuti dalle pazienti e dai pazienti, e non solo, come coercitivi. L’auspicio della curatrice è che l’incontro tra la biomedicina, le scienze psy, l’antropologia socioculturale, la filosofia, la bioetica e la biogiuridica aiuti a evidenziare le complessità del rapporto tra cura e coercizione, non solo in quei momenti in cui si configurano decisioni immediate da prendere su questioni di vita o di morte, ma anche nelle pratiche di cura quotidiane che hanno l’obiettivo di prevenire quelle stesse situazioni estreme. Il volume vuole quindi offrire una prospettiva inter- e transdisciplinare, come proprio della tradizione di ricerca del Centro Interdipartimentale per l’Etica e l’Integrità nella Ricerca del CNR.

Cure che costringono, costrizioni che curano. Il ruolo della coercizione nella cura per i disturbi del comportamento alimentare

Giulia Sciolli
2024

Abstract

L’idea del volume collettaneo interdisciplinare nasce dall’urgenza di esaminare il ruolo della ‘coercizione’ nella cura dei disturbi del comportamento alimentare, con particolare riguardo agli aspetti pratici ed etici. Il volume intende andare oltre un’analisi della coercizione nella sua forma più estrema – il Trattamento Sanitario Obbligatorio per i casi gravissimi di anoressia nervosa in cui le cure vengono rifiutate dal/la paziente nonostante un elevato rischio di morte – e considerare anche le forme più routinarie che la coercizione può assumere nelle varie fasi della malattia e del trattamento. Il fine ultimo è quello di offrire uno strumento per rendere la relazione tra coercizione e cura meno nebulosa e meno onerosa per tutti i soggetti coinvolti: pazienti, familiari e professionisti sanitari. Diversi aspetti e gradi di coercizione caratterizzano infatti i percorsi di cura per tutti i disturbi dell’alimentazione, al di là dei casi più estremi e persino nei casi di ricovero ‘volontario’ in strutture residenziali. Anche in tutti questi casi, la natura stessa del disturbo alimentare fa sì che il trattamento richieda pratiche di cura quotidiane caratterizzate da aspetti che sono vissuti dalle pazienti e dai pazienti, e non solo, come coercitivi. L’auspicio della curatrice è che l’incontro tra la biomedicina, le scienze psy, l’antropologia socioculturale, la filosofia, la bioetica e la biogiuridica aiuti a evidenziare le complessità del rapporto tra cura e coercizione, non solo in quei momenti in cui si configurano decisioni immediate da prendere su questioni di vita o di morte, ma anche nelle pratiche di cura quotidiane che hanno l’obiettivo di prevenire quelle stesse situazioni estreme. Il volume vuole quindi offrire una prospettiva inter- e transdisciplinare, come proprio della tradizione di ricerca del Centro Interdipartimentale per l’Etica e l’Integrità nella Ricerca del CNR.
2024
Centro Interdipartimentale per l'Etica e l'Integrità nella Ricerca
978 88 8080 635 6
Disturbi alimentari, cura, coercizione, etica della cura
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/522024
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