L’obiettivo generale del progetto “Metodologie integrate per la gestione e salvaguardia della risorsa idrica” è indagare i sistemi acquiferi pedemontani dell’area metropolitana di Torino, ospitati nei sedimenti continentali e marini pliocenici ed in quelli continentali quaternari, in due specifiche e distinte aree di interesse: l’area di Venaria e l’area di Scalenghe. Esse sono state selezionate confrontando le indicazioni sulla qualità delle acque sotterranee e sui livelli piezometrici a scala regionale (indicazioni scaturite dal precedente progetto “Studio degli impatti del cambiamento climatico sui corpi idrici sotterranei di approvvigionamento per scopi idropotabili in area torinese”) con quella che è la distribuzione dei campi pozzi idropotabili e tenendo conto della strategicità dei campi pozzi di interesse regionale. Il caso di studio di Scalenghe è rappresentativo per il riscontro di trend crescenti, statisticamente significativi, sia per i cloruri che i nitrati, dimostrando dunque una evoluzione della componente antropica e delineando la possibile presenza di diffuse zone di contatto tra falde idriche poste a diverse profondità.
Metodologie integrate per la gestione e salvaguardia della risorsa idrica. Area di Scalenghe - Relazione 24° mese
Irace A.;Marcelli I.;Fioraso G.;Raco B.;Menichini M.;Masetti G.;Vivaldo G.;Norelli F.;Doveri M.;
2021
Abstract
L’obiettivo generale del progetto “Metodologie integrate per la gestione e salvaguardia della risorsa idrica” è indagare i sistemi acquiferi pedemontani dell’area metropolitana di Torino, ospitati nei sedimenti continentali e marini pliocenici ed in quelli continentali quaternari, in due specifiche e distinte aree di interesse: l’area di Venaria e l’area di Scalenghe. Esse sono state selezionate confrontando le indicazioni sulla qualità delle acque sotterranee e sui livelli piezometrici a scala regionale (indicazioni scaturite dal precedente progetto “Studio degli impatti del cambiamento climatico sui corpi idrici sotterranei di approvvigionamento per scopi idropotabili in area torinese”) con quella che è la distribuzione dei campi pozzi idropotabili e tenendo conto della strategicità dei campi pozzi di interesse regionale. Il caso di studio di Scalenghe è rappresentativo per il riscontro di trend crescenti, statisticamente significativi, sia per i cloruri che i nitrati, dimostrando dunque una evoluzione della componente antropica e delineando la possibile presenza di diffuse zone di contatto tra falde idriche poste a diverse profondità.| File | Dimensione | Formato | |
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