Violenza e riconoscimento di sé convivono nei percorsi di chi cerca di ridefinire e realizzare i propri progetti di vita attraversan-do molti confini quali la migrazione, l’innamoramento, la mater-nità, il matrimonio, il lavoro. Trentasei donne nate e cresciute in paesi del Centro e del Sudamerica e residenti in Veneto racconta-no/ci restituiscono le loro esperienze di estraniazione, di violenze, di mancanza di risorse, di disamora menti e abbandoni, ma anche la loro capacità di fronteggiare le discriminazioni e di rovesciare gli stereotipi. I racconti mettono in luce conflitti, ricomposizioni e tentativi di destabilizzare / ribaltare le asimmetrie di genere. Dalle storie di violenza le loro voci lasciano emergere, come in un con-trocanto, affermazioni di felicità guadagnate, difese e talvolta man-tenute in orizzonti di vita sereni. Gli sguardi delle «altre», delle nuove cittadine, permettono di sve-lare il dato per scontato che caratterizza le relazioni di genere nel contesto in cui viviamo. Il volume analizza consuetudini di gene-re, ruoli e comportamenti, ideali amorosi e modelli di maschilità e femminilità. Questi fattori rientrano nella struttura dell’ordine simbolico in cui donne e uomini, migranti e nativi/e si posiziona-no nel campo dei rapporti di genere. L’intersezione, nei rapporti della vita quotidiana, tra genere, con-dizione migratoria, «latinità», colore della pelle, processi di eroti-cizzazione svela come ognuno di questi costrutti sia necessario per leggere la violenza contro le donne. Un lavoro di distinzione, con al centro le voci delle interessate, continua ad essere necessario.
Controcanto. donne latinoamericane tra violenza e riconoscimento
Toffanin Angela Maria
2015
Abstract
Violenza e riconoscimento di sé convivono nei percorsi di chi cerca di ridefinire e realizzare i propri progetti di vita attraversan-do molti confini quali la migrazione, l’innamoramento, la mater-nità, il matrimonio, il lavoro. Trentasei donne nate e cresciute in paesi del Centro e del Sudamerica e residenti in Veneto racconta-no/ci restituiscono le loro esperienze di estraniazione, di violenze, di mancanza di risorse, di disamora menti e abbandoni, ma anche la loro capacità di fronteggiare le discriminazioni e di rovesciare gli stereotipi. I racconti mettono in luce conflitti, ricomposizioni e tentativi di destabilizzare / ribaltare le asimmetrie di genere. Dalle storie di violenza le loro voci lasciano emergere, come in un con-trocanto, affermazioni di felicità guadagnate, difese e talvolta man-tenute in orizzonti di vita sereni. Gli sguardi delle «altre», delle nuove cittadine, permettono di sve-lare il dato per scontato che caratterizza le relazioni di genere nel contesto in cui viviamo. Il volume analizza consuetudini di gene-re, ruoli e comportamenti, ideali amorosi e modelli di maschilità e femminilità. Questi fattori rientrano nella struttura dell’ordine simbolico in cui donne e uomini, migranti e nativi/e si posiziona-no nel campo dei rapporti di genere. L’intersezione, nei rapporti della vita quotidiana, tra genere, con-dizione migratoria, «latinità», colore della pelle, processi di eroti-cizzazione svela come ognuno di questi costrutti sia necessario per leggere la violenza contro le donne. Un lavoro di distinzione, con al centro le voci delle interessate, continua ad essere necessario.File | Dimensione | Formato | |
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