Questo contributo non costituisce l’esito di uno studio sistematico, ma vuol essere piuttosto stimolo ed incentivo per un filone di ricerca da sviluppare in futuro. L’articolo si inserisce nella problematica più ampia dell’identificazione di provenienza delle anfore greco-occidentali attestate in Sicilia, che costituisce l’argomento principale dell’ottava edizione di FACEM. Il seguente lavoro congiunto fra l’Università di Vienna e la Soprintendenza di Catania è basato sull’esame di alcune piccole selezioni di anfore rinvenute in diversi insediamenti indigeni della provincia di Catania, e cioè nei siti di Edera di Bronte, Poggio Cocalo e l’Acropoli di Paternò, il Santuario dei Palici – Rocchicella, Monte Catalfaro, Treportelle nel territorio di Mineo, Monte Iudica e Monte Turcisi nel territorio di Castel di Judica (fig. 1). In questa prima fase, l’obiettivo principale è stato quello di distinguere, con metodi archeologici (vedi cap. 1), delle produzioni supra-regionali, intese come provenienti da regioni localizzate fuori dalla Sicilia orientale, dai manufatti di ipotetica origine regionale per fornire primi dati sulle provenienze di contenitori da trasporto documentati nell’entroterra di Catania e Leontinoi fra il VI -IV sec. a.C.

Studi di provenienza su anfore da trasporto da alcuni siti indigeni della provincia di Catania (VI-IV sec. a.C.): primi dati

Ferlito F.
2020

Abstract

Questo contributo non costituisce l’esito di uno studio sistematico, ma vuol essere piuttosto stimolo ed incentivo per un filone di ricerca da sviluppare in futuro. L’articolo si inserisce nella problematica più ampia dell’identificazione di provenienza delle anfore greco-occidentali attestate in Sicilia, che costituisce l’argomento principale dell’ottava edizione di FACEM. Il seguente lavoro congiunto fra l’Università di Vienna e la Soprintendenza di Catania è basato sull’esame di alcune piccole selezioni di anfore rinvenute in diversi insediamenti indigeni della provincia di Catania, e cioè nei siti di Edera di Bronte, Poggio Cocalo e l’Acropoli di Paternò, il Santuario dei Palici – Rocchicella, Monte Catalfaro, Treportelle nel territorio di Mineo, Monte Iudica e Monte Turcisi nel territorio di Castel di Judica (fig. 1). In questa prima fase, l’obiettivo principale è stato quello di distinguere, con metodi archeologici (vedi cap. 1), delle produzioni supra-regionali, intese come provenienti da regioni localizzate fuori dalla Sicilia orientale, dai manufatti di ipotetica origine regionale per fornire primi dati sulle provenienze di contenitori da trasporto documentati nell’entroterra di Catania e Leontinoi fra il VI -IV sec. a.C.
2020
Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale - ISPC - Sede Secondaria Catania
Anfore, Catania, Piana di Catania, Fabric, Rocchicella, Mineo, Bronte, Paternò
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/530008
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