Il diritto all’abitare è prima di tutto diritto alla casa, la cui negazione è evidenziata dalle contraddizioni fra case vuote e disagio abitativo. Ma non può essere ridotto a questo, mentre molteplici sono le culture dell’abitare. Il tema è anche quello in cui si registrano oggi le maggiori mobilitazioni e conflitti sociali. Questo implica una declinazione del concetto a diverse scale (di vicinato, di quartiere, a scala urbana), ciascuna con importanti implicazioni che vanno gestite politicamente. Significa rilanciare e innovare il social housing, la casa pubblica. Trovare un equilibrio tra il diritto all’abitare dei residenti e l’utilizzo temporaneo della città da parte di turisti e city user. Parlare di urbanità, qualità complessiva dell’ambiente di vita, convivenza, accessibilità alla città, disponibilità di attrezzature e servizi, possibilità di praticare la cittadinanza attiva e riappropriarsi degli spazi di vita. Riflettere sull’organizzazione della vita quotidiana degli abitanti ed i modelli sociali della metropoli. La questione abitativa è ed è stato uno dei temi rilevanti che hanno condizionato lo sviluppo e l’organizzazione della città. La mancanza di politiche adeguate ha innescato risposte emergenziali e di bassa qualità (borgate, quartieri 167), o autorganizzate (l’abusivismo e la “città fai-da-te”), generando una sorta di monopolio del privato sullo sviluppo urbano. È questo un campo fondamentale dove ripensare l’azione pubblica e sviluppare una collaborazione tra il pubblico e le diverse forme del protagonismo sociale.
Abitare di qualità a Roma. Per un rilancio dell’azione “pubblica”
Massimiliano Crisci;
2021
Abstract
Il diritto all’abitare è prima di tutto diritto alla casa, la cui negazione è evidenziata dalle contraddizioni fra case vuote e disagio abitativo. Ma non può essere ridotto a questo, mentre molteplici sono le culture dell’abitare. Il tema è anche quello in cui si registrano oggi le maggiori mobilitazioni e conflitti sociali. Questo implica una declinazione del concetto a diverse scale (di vicinato, di quartiere, a scala urbana), ciascuna con importanti implicazioni che vanno gestite politicamente. Significa rilanciare e innovare il social housing, la casa pubblica. Trovare un equilibrio tra il diritto all’abitare dei residenti e l’utilizzo temporaneo della città da parte di turisti e city user. Parlare di urbanità, qualità complessiva dell’ambiente di vita, convivenza, accessibilità alla città, disponibilità di attrezzature e servizi, possibilità di praticare la cittadinanza attiva e riappropriarsi degli spazi di vita. Riflettere sull’organizzazione della vita quotidiana degli abitanti ed i modelli sociali della metropoli. La questione abitativa è ed è stato uno dei temi rilevanti che hanno condizionato lo sviluppo e l’organizzazione della città. La mancanza di politiche adeguate ha innescato risposte emergenziali e di bassa qualità (borgate, quartieri 167), o autorganizzate (l’abusivismo e la “città fai-da-te”), generando una sorta di monopolio del privato sullo sviluppo urbano. È questo un campo fondamentale dove ripensare l’azione pubblica e sviluppare una collaborazione tra il pubblico e le diverse forme del protagonismo sociale.File | Dimensione | Formato | |
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