I Bandi ISI sono stati introdotti per dare attuazione al Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro che, nell’ambito delle attività preventive, includeva l’avvio di iniziative sperimentali che facessero leva sui principi della responsabilità sociale d’impresa. Essi sono stati introdotti sperimentalmente nel 2010, rivisti nel loro impianto di esecuzione (ma non nella filosofia), e poi sempre mantenuti fino ad oggi, con la sola eccezione del bando 2019 (da implementarsi nel 2020), che fu annullato per poter utilizzare i relativi fondi per fronteggiare l’emergenza COVID. A seguito dell’enorme successo riscontrato, che andò forse oltre le aspettative, venne introdotto il meccanismo del click-day per la selezione delle domande. L’analisi empirica che costituisce l’oggetto di questo volume si concentra sui Bandi fra il 2010 e il 2018. I Bandi ISI forniscono incentivi alle imprese che investono in sicurezza sui luoghi di lavoro (SSL da ora in avanti). Benché il dispositivo prevedesse che potevano essere finanziati solo investimenti in prevenzione che andassero oltre agli obblighi di legge, essi sono stati un grandissimo successo dal punto di vista dei risultati. Le imprese hanno risposto all’appello: in media 23.500 imprese hanno provato a fare domanda ogni anno. E non sono imprese qualsiasi: sono prevalentemente unità produttive micro e piccole, ad alta intensità di lavoro, attive in settori caratterizzati da alto rischio occupazionale. Quasi il sessanta per cento delle unità che fa domanda ha meno di 10 addetti, mentre il 91% ha meno di 50 addetti, qualificandosi come piccola impresa. Questo volume è dedicato alla valutazione di efficacia di questo dispositivo, nato come sperimentale ma ormai, dopo 13 anni, considerabile come strutturale. Nel campo della SSL, si tratta dell’esperienza di incentivazione più longeva e riccamente dotata (con il bando 2023 si supereranno i tre miliardi di euro investiti nell’iniziativa) a livello mondiale. Se l’introduzione di questa politica è stata un’esperienza estremamente innovativa, altrettanto si può dire per la valutazione di impatto. Le ricerche valutative nel campo della SSL sono estremamente limitate, prevalentemente concentrate sull’efficacia dei meccanismi per ottenere l’applicazione delle regolamentazioni, mentre non ci sono noti lavori di valutazione sull’efficacia degli incentivi agli investimenti. Questo percorso valutativo sarà articolato quanto lo sono i Bandi ISI, che si configurano come un programma complesso, composto da numerose misure, unite dal meccanismo di implementazione e dalla finalità generale, ma con oggetti, obiettivi specifici e secondari, e target, molto differenziati.

È possibile incentivare la sicurezza sui luoghi di lavoro? Evidenze e approcci sulla valutazione di efficacia

Elena Ragazzi
;
Lisa Sella;Giuseppe Calabrese;Greta Falavigna;Arianna Radin
2023

Abstract

I Bandi ISI sono stati introdotti per dare attuazione al Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro che, nell’ambito delle attività preventive, includeva l’avvio di iniziative sperimentali che facessero leva sui principi della responsabilità sociale d’impresa. Essi sono stati introdotti sperimentalmente nel 2010, rivisti nel loro impianto di esecuzione (ma non nella filosofia), e poi sempre mantenuti fino ad oggi, con la sola eccezione del bando 2019 (da implementarsi nel 2020), che fu annullato per poter utilizzare i relativi fondi per fronteggiare l’emergenza COVID. A seguito dell’enorme successo riscontrato, che andò forse oltre le aspettative, venne introdotto il meccanismo del click-day per la selezione delle domande. L’analisi empirica che costituisce l’oggetto di questo volume si concentra sui Bandi fra il 2010 e il 2018. I Bandi ISI forniscono incentivi alle imprese che investono in sicurezza sui luoghi di lavoro (SSL da ora in avanti). Benché il dispositivo prevedesse che potevano essere finanziati solo investimenti in prevenzione che andassero oltre agli obblighi di legge, essi sono stati un grandissimo successo dal punto di vista dei risultati. Le imprese hanno risposto all’appello: in media 23.500 imprese hanno provato a fare domanda ogni anno. E non sono imprese qualsiasi: sono prevalentemente unità produttive micro e piccole, ad alta intensità di lavoro, attive in settori caratterizzati da alto rischio occupazionale. Quasi il sessanta per cento delle unità che fa domanda ha meno di 10 addetti, mentre il 91% ha meno di 50 addetti, qualificandosi come piccola impresa. Questo volume è dedicato alla valutazione di efficacia di questo dispositivo, nato come sperimentale ma ormai, dopo 13 anni, considerabile come strutturale. Nel campo della SSL, si tratta dell’esperienza di incentivazione più longeva e riccamente dotata (con il bando 2023 si supereranno i tre miliardi di euro investiti nell’iniziativa) a livello mondiale. Se l’introduzione di questa politica è stata un’esperienza estremamente innovativa, altrettanto si può dire per la valutazione di impatto. Le ricerche valutative nel campo della SSL sono estremamente limitate, prevalentemente concentrate sull’efficacia dei meccanismi per ottenere l’applicazione delle regolamentazioni, mentre non ci sono noti lavori di valutazione sull’efficacia degli incentivi agli investimenti. Questo percorso valutativo sarà articolato quanto lo sono i Bandi ISI, che si configurano come un programma complesso, composto da numerose misure, unite dal meccanismo di implementazione e dalla finalità generale, ma con oggetti, obiettivi specifici e secondari, e target, molto differenziati.
2023
Istituto di Ricerca sulla Crescita Economica Sostenibile - IRCrES
9791221105001
salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, valutazione di impatto, bandi ISI, Inail
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/539657
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