Il testo affronta il tema dell’Intelligenza Artificiale nella vita quotidiana da svariate prospettive con uno sguardo interdisciplinare. Giuliano Amato, nella prefazione, scrive: “In questo volumetto il lettore non troverà posizioni luddiste, e nessun vade retro, nei confronti dell’innovazione, e quindi della stessa Intelligenza Artificiale. Al contrario, di essa vedrà unanimemente condiviso il formidabile contributo ai nostri progressi nei campi più diversi. Ma vedrà anche indicate, sempre unanimemente, le aree di limiti possibili ed anzi necessari, con il chiarimento, non meno necessario, che alcuni di tali limiti tocca al diritto stabilirli, mentre altri non possono che stare nella coscienza dei ricercatori. Se tutto questo è sufficientemente condiviso, se da un lato la società con le sue leggi, dall’altro la ricerca con il suo codice morale sapranno tenere le barre loro affidate, potremo con tranquillità fidarci dell’IA: avvalerci dei suoi benefici, non drammatizzare le nostre difficoltà nel distinguere l’Incompiuta di Schubert da quella in parte compiuta dal computer, imparare a capire, parlandoci, quando uno studente ha scritto il suo paper, quando se lo è fatto scrivere da ChatGPT. Non sarà questo a portarci nelle acque dove, secondo padre Dante, finirebbe per richiudersi sovra di noi il mare. Quelle acque sono più avanti e tocca a noi, a tutti noi, evitare che l’umanità ci arrivi.”

Intelligenza artificiale: distingue frequenter. Uno sguardo interdisciplinare

caporale cinzia;
2023

Abstract

Il testo affronta il tema dell’Intelligenza Artificiale nella vita quotidiana da svariate prospettive con uno sguardo interdisciplinare. Giuliano Amato, nella prefazione, scrive: “In questo volumetto il lettore non troverà posizioni luddiste, e nessun vade retro, nei confronti dell’innovazione, e quindi della stessa Intelligenza Artificiale. Al contrario, di essa vedrà unanimemente condiviso il formidabile contributo ai nostri progressi nei campi più diversi. Ma vedrà anche indicate, sempre unanimemente, le aree di limiti possibili ed anzi necessari, con il chiarimento, non meno necessario, che alcuni di tali limiti tocca al diritto stabilirli, mentre altri non possono che stare nella coscienza dei ricercatori. Se tutto questo è sufficientemente condiviso, se da un lato la società con le sue leggi, dall’altro la ricerca con il suo codice morale sapranno tenere le barre loro affidate, potremo con tranquillità fidarci dell’IA: avvalerci dei suoi benefici, non drammatizzare le nostre difficoltà nel distinguere l’Incompiuta di Schubert da quella in parte compiuta dal computer, imparare a capire, parlandoci, quando uno studente ha scritto il suo paper, quando se lo è fatto scrivere da ChatGPT. Non sarà questo a portarci nelle acque dove, secondo padre Dante, finirebbe per richiudersi sovra di noi il mare. Quelle acque sono più avanti e tocca a noi, a tutti noi, evitare che l’umanità ci arrivi.”
2023
Centro Interdipartimentale per l'Etica e l'Integrità nella Ricerca
9788880805595
9788880805588
Intelligenza artificiale, distingue frequenter, sociologia e antropologia, etica medica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/540042
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