Il volume esplora il complesso rapporto tra facoltà di linguaggio, gestualità e corpo, mettendo a confronto lingue segnate e parlate. L’autrice, attraverso un’analisi interdisciplinare che abbraccia la semiotica, la linguistica cognitiva e le teorie dell’embodied cognition, mostra secondo quali processi il corpo diventa una risorsa nella costruzione e trasmissione di significati. Il volume ripercorre la storia della ricerca sulle lingue segnate, evidenziando i limiti degli approcci tradizionali, spesso elaborati a partire dallo studio delle lingue scritte, e illustrando le attuali metodologie d’analisi che aiutano a svelare la natura simultanea e iconica del segnato. Si apre quindi una riflessione sulla relazione tra corpo e significato, ponendo gesti e segni al centro delle suggestioni teoriche sollevate dalla letteratura dell’embodied cognition. In questo senso si invita il lettore ad osservare la lingua nella sua dimensione più corporea: gesto e segno, spesso considerati strumenti secondari rispetto alla parola, emergono qui come protagonisti. Infine, attraverso l’analisi comparativa dei verbi d’azione in italiano e in LIS (Lingua dei Segni Italiana), viene messa in luce la continuità tra azione, gesto e parola/segno, proponendo un paradigma in cui l’iconicità, lungi dall’essere un tratto marginale, è al centro del processo semiotico.
Tra segnato e parlato. Appunti per una semiotica comparativa
bonsignori, chiara
Primo
2025
Abstract
Il volume esplora il complesso rapporto tra facoltà di linguaggio, gestualità e corpo, mettendo a confronto lingue segnate e parlate. L’autrice, attraverso un’analisi interdisciplinare che abbraccia la semiotica, la linguistica cognitiva e le teorie dell’embodied cognition, mostra secondo quali processi il corpo diventa una risorsa nella costruzione e trasmissione di significati. Il volume ripercorre la storia della ricerca sulle lingue segnate, evidenziando i limiti degli approcci tradizionali, spesso elaborati a partire dallo studio delle lingue scritte, e illustrando le attuali metodologie d’analisi che aiutano a svelare la natura simultanea e iconica del segnato. Si apre quindi una riflessione sulla relazione tra corpo e significato, ponendo gesti e segni al centro delle suggestioni teoriche sollevate dalla letteratura dell’embodied cognition. In questo senso si invita il lettore ad osservare la lingua nella sua dimensione più corporea: gesto e segno, spesso considerati strumenti secondari rispetto alla parola, emergono qui come protagonisti. Infine, attraverso l’analisi comparativa dei verbi d’azione in italiano e in LIS (Lingua dei Segni Italiana), viene messa in luce la continuità tra azione, gesto e parola/segno, proponendo un paradigma in cui l’iconicità, lungi dall’essere un tratto marginale, è al centro del processo semiotico.| File | Dimensione | Formato | |
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