Gli anni tra il 1815 e il 1823 sono stati a lungo liquidati dalla storiografia come una fase indefinita e caotica della politica commerciale delle Due Sicilie, una parentesi tra l’interventismo murattiano e il protezionismo borbonico segnata da pochi e oscuri episodi legislativi che accentuarono lo svantaggio competitivo dell’economia del Regno. Il volume, grazie a una meticolosa ricostruzione ‘dall’interno’ dei processi decisionali, svela invece l'intenso lavorio del governo per produrre norme, regolamenti e pratiche informali, alla ricerca di un difficile equilibrio tra i suoi obiettivi di politica economica e i vincoli, ineludibili, imposti dallo spazio stretto della concorrenza e delle gerarchie politiche ed economiche internazionali. Guardate al microscopio e seguite fino al 1845, le decisioni assunte sui dazi preferenziali, sul regime dell'olio e del grano e sui premi alla marina mercantile disvelano attori ed elementi strutturanti della scelta politica al di là dell’alternativa idealtipica tra liberismo e protezionismo: amministratori e tecnici alle prese con i nuovi strumenti della regolazione normativa; operatori economici - agrari, negozianti, armatori - con interessi divergenti da armonizzare; e persino l’imponderabilità del caso e dell’errore. Il risultato è una storia attenta alla molteplicità dei fattori in gioco nella collocazione del Regno nello spazio mediterraneo e atlantico, un’analisi della genesi e degli effetti delle scelte pubbliche saldamente fondata sulla valorizzazione delle fonti storiche più che su paradigmi interpretativi generalizzanti.

Economia dello spazio stretto. Grano, olio e marina mercantile nella politica doganale del Mezzogiorno (1815-1845)

Ciccolella Daniela
2025

Abstract

Gli anni tra il 1815 e il 1823 sono stati a lungo liquidati dalla storiografia come una fase indefinita e caotica della politica commerciale delle Due Sicilie, una parentesi tra l’interventismo murattiano e il protezionismo borbonico segnata da pochi e oscuri episodi legislativi che accentuarono lo svantaggio competitivo dell’economia del Regno. Il volume, grazie a una meticolosa ricostruzione ‘dall’interno’ dei processi decisionali, svela invece l'intenso lavorio del governo per produrre norme, regolamenti e pratiche informali, alla ricerca di un difficile equilibrio tra i suoi obiettivi di politica economica e i vincoli, ineludibili, imposti dallo spazio stretto della concorrenza e delle gerarchie politiche ed economiche internazionali. Guardate al microscopio e seguite fino al 1845, le decisioni assunte sui dazi preferenziali, sul regime dell'olio e del grano e sui premi alla marina mercantile disvelano attori ed elementi strutturanti della scelta politica al di là dell’alternativa idealtipica tra liberismo e protezionismo: amministratori e tecnici alle prese con i nuovi strumenti della regolazione normativa; operatori economici - agrari, negozianti, armatori - con interessi divergenti da armonizzare; e persino l’imponderabilità del caso e dell’errore. Il risultato è una storia attenta alla molteplicità dei fattori in gioco nella collocazione del Regno nello spazio mediterraneo e atlantico, un’analisi della genesi e degli effetti delle scelte pubbliche saldamente fondata sulla valorizzazione delle fonti storiche più che su paradigmi interpretativi generalizzanti.
2025
Istituto di Studi sul Mediterraneo - ISMed
978-88-290-3447-5
politica doganale, Mezzogiorno, Europa, protezionismo, liberismo, XIX secolo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/560882
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