L'integrazione logistica è considerata un'aspirazione generalmente condivisa dalle imprese per i vantaggi che essa può generare in termini di maggiore valore creato. Attraverso lo stretto coordinamento delle attività logistica lungo la catena di fornitura (supply chain) è possibile sincronizzare il flusso dei materiali con le richieste del cliente in modo da aumentare l'attendibilità e la velocità della risposta al mercato e simultaneamente ridurre i costi operativi; ciò consente un vantaggio competitivo sostenibile sia per la singola impresa che per l'intera supply chain (Bowersox et al., 1999; Christopher, 1992; Stank et al., 2001; Chen and Paulraj, 2004). I numerosi benefici potenzialmente conseguibili attraverso l'adozione di approcci evoluti alla gestione in chiave integrata della logistica lungo la supply chain, risultano particolarmente rilevanti per le imprese agroalimentari, in cui i profondi cambiamenti nello scenario competitivo, causati dall'evoluzione della domanda alimentare, dalla progressiva crescita della dimensione internazionale dei mercati e dal ruolo dominante assunto dalle catene della grande distribuzione, impongono un ripensamento delle logiche operative e dei modelli di gestione delle imprese al suo interno (Van der Vost et al., 2005). In particolare l'evoluzione delle preferenze del consumatore ha portato alla crescita esponenziale delle referenze offerte, per rispondere ai cambiamenti dei gusti e delle abitudini alimentari, mentre la crescita della distribuzione moderna ha obbligato l'offerta alimentare ad adeguarsi alle nuove esigenze distributive: just in time, frequenti consegne, carichi palletizzati, codici a barre per il tracking. Questa profonda evoluzione è relativamente recente, ma segnerà ancor più radicalmente i canali di commercializzazione e di distribuzione alimentare negli anni a venire. In questo contesto, gioca un ruolo fondamentale la gestione razionale della logistica lungo la supply chain, attraverso l'integrazione dei flussi fisici ed informativi e dei rapporti fra clienti e fornitori di beni e di servizi logistici. L'origine delle principali difficoltà commerciali e distributive del sistema agro-alimentare (che danno luogo ad eccessive voci di costo) è, infatti, molto spesso da ricondursi alle inefficienze legate ad una inadeguata gestione dei flussi lungo la supply chain, più che agli aspetti tecnici produttivi. La particolare attenzione al trasporto e alla logistica è giustificata non solo dal loro ruolo fondamentale di articolazione degli scambi, ma soprattutto perché il sistema agroalimentare - e in particolare il settore dei prodotti deperibili - è particolarmente sensibile alla distanza fra le aree produttive e quelle di consumo. Tuttavia, il superamento di questa distanza non è solo un problema "fisico", ma piuttosto organizzativo ed i servizi associati alla funzione trasportistica sono molto più discriminanti rispetto alla semplice ottimizzazione del rapporto costo/tempo/distanza. Le difficoltà associate alla gestione ed organizzazione della logistica nel sistema agro-alimentare risultano ancora più accentuate se si guarda alla realtà meridionale, caratterizzata dalla prevalenza di Piccole e Medie Imprese (PMI), che operano ancora in qualità di subfornitori, e non sono in grado di cogliere le opportunità offerte dal rapporto diretto con il cliente finale che riconosce nel made in italy la connotazione di alta qualità dei prodotti . Nella convinzione che la competitività delle PMI del Mezzogiorno sia anche condizionata da fattori come la corretta gestione della catena e lo sviluppo di rapporti di collaborazione con attori specializzati nelle attività di trasporto e logistica, l'Istituto di Ricerche sulle Attività Terziarie ha sviluppato una linea di ricerca su "La logistica integrata delle PMI come fattore di vantaggio competitivo del settore agroalimentare" nell'ambito dell'Intesa MUR - CNR "Sviluppo delle esportazione dei prodotti agroalimentari del Mezzogiorno". La linea di ricerca è stata progettata in modo da realizzare una serie di obiettivi specifici: oEffettuare un'analisi esplorativa e preliminare delle filiere agroalimentari del Mezzogiorno, con particolare riferimento alle problematiche logistiche; oAnalizzare le modalità di gestione della logistica all'interno delle filiere oggetto di studio e lungo le supply chain; oProporre una serie di linee di intervento affinché le PMI possano sviluppare le risorse e le competenze necessarie al raggiungimento di adeguati livelli di integrazione logistica. Con riferimento al primo obiettivo, le attività svolte hanno già prodotto, nell'ambito della collana Quaderni di ricerca IRAT, due pubblicazioni: De Martino M., 2009, Il sistema agroalimentare del Mezzogiorno: analisi economico strutturale, Quaderni di ricerca IRAT No. 48, Enzo Albano Editore e Iannone F., 2009, Sistemi di Logistica e Trasporto per il Settore Agroalimentare in Italia, Quaderni di Ricerca IRAT/CNR No. 45, Enzo Albano Editore. Questi lavori rappresentano il contesto socio-economico ed infrastrutturale di riferimento in cui è possibile inquadrare ed analizzare con un grado crescente di dettaglio la gestione della logistica agroalimentare nel Mezzogiorno. Il presente rapporto presenta i principali risultati dell'analisi svolta al fine di analizzare le modalità di gestione della logistica all'interno delle filiere oggetto di studio: ortofrutta, olio d'oliva, latte e derivati, pasta e molitura del frumento, vino. In particolare, l'analisi a livello di filiera è stata realizzata in relazione ad alcuni aspetti che contribuiscono a rendere più complessa e delicata l'organizzazione del processo logistico, influenzandone tempi, costi e modalità di gestione. Tali aspetti riguardano in particolare: 1.Il network, inteso come insieme di attori coinvolti nel ciclo di approvvigionamento, produzione e distribuzione di un dato prodotto; 2.Il processo, che include l'insieme delle attività necessarie alla gestione dei flussi fisici e delle relative informazioni dall'acquisizione delle materie prime e componenti alla distribuzione del prodotto finito agli utilizzatori finali; 3.Il prodotto, inclusi i componenti e le materie prime necessarie per la realizzazione del prodotto finale destinato al consumatore. Questi livelli permettono di realizzare una descrizione sistematica di tutti i fattori in grado di generare problematiche specifiche e complesse nell'organizzazione delle attività logistiche quali, ad esempio, la dispersione geografica degli attori coinvolti, il numero delle transazioni tra essi, l'influenza esercitata dalle esigenze di razionalizzazione dei flussi di merci espresse dalla Grande Distribuzione e la deperibilità del prodotto, che impone determinate modalità di gestione della logistica. Il presente lavoro è strutturato come segue: nel capitolo I viene presentata la metodologia adottata ai fini della ricerca. In particolare, le differenti pratiche gestionali della logistica sono state analizzate principalmente in relazione alla specifica configurazione della filiera oggetto di studio e alla complessità sia del processo. Con riferimento a quest'ultimo livello, è stata realizzata un'indagine empirica, in collaborazione con l'ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), che ha coinvolto circa 200 imprese agroalimentari rappresentative delle filiere oggetto della ricerca. Il capitolo II è dedicato alla descrizione delle diverse configurazioni delle filiere agroalimentari del Mezzogiorno in termini di addetti, volume e valore della produzione, fatturato e localizzazione geografica, Nel Capitolo III vengono presentati i risultati dell'indagine svolta. Nello specifico sono state analizzate le modalità di gestione della logistica delle imprese appartenenti alle diverse filiere agroalimentari attraverso un questionario strutturato in quattro sezioni principali volte alla comprensione: della rilevanza della logistica ai fini della competitività aziendale delle modalità di gestione della logistica; dei criteri di selezione degli operatori logistici; ed infine del grado di soddisfazione delle imprese rispetto i de dotazione logistiche presenti nel territorio. Nella parte finale del lavoro sono delineate alcune considerazioni sullo stato attuale della logistica agroalimentare nel Mezzogiorno e vengono fornite una serie di indicazioni che gli operatori di business e i policy maker dovrebbero implementare al fine di rendere maggiormente competitive le filiere agroalimentari del Mezzogiorno. L'analisi svolta ha fornito un quadro iniziale cui far riferimento per i successivi approfondimenti concernenti le scelte strategiche e le modalità di gestione della logistica delle imprese agroalimentari a livello di supply chain. In particolare, le successive attività di ricerca della linea progettuale si focalizzeranno sull'analisi di alcune imprese che possono rappresentare delle best practice, sotto il profilo dell'organizzazione logistica, per le PMI del Mezzogiorno.

Il sistema agroalimentare del Mezzogiorno: analisi economico-strutturale delle principali filiere

De Martino M
2009

Abstract

L'integrazione logistica è considerata un'aspirazione generalmente condivisa dalle imprese per i vantaggi che essa può generare in termini di maggiore valore creato. Attraverso lo stretto coordinamento delle attività logistica lungo la catena di fornitura (supply chain) è possibile sincronizzare il flusso dei materiali con le richieste del cliente in modo da aumentare l'attendibilità e la velocità della risposta al mercato e simultaneamente ridurre i costi operativi; ciò consente un vantaggio competitivo sostenibile sia per la singola impresa che per l'intera supply chain (Bowersox et al., 1999; Christopher, 1992; Stank et al., 2001; Chen and Paulraj, 2004). I numerosi benefici potenzialmente conseguibili attraverso l'adozione di approcci evoluti alla gestione in chiave integrata della logistica lungo la supply chain, risultano particolarmente rilevanti per le imprese agroalimentari, in cui i profondi cambiamenti nello scenario competitivo, causati dall'evoluzione della domanda alimentare, dalla progressiva crescita della dimensione internazionale dei mercati e dal ruolo dominante assunto dalle catene della grande distribuzione, impongono un ripensamento delle logiche operative e dei modelli di gestione delle imprese al suo interno (Van der Vost et al., 2005). In particolare l'evoluzione delle preferenze del consumatore ha portato alla crescita esponenziale delle referenze offerte, per rispondere ai cambiamenti dei gusti e delle abitudini alimentari, mentre la crescita della distribuzione moderna ha obbligato l'offerta alimentare ad adeguarsi alle nuove esigenze distributive: just in time, frequenti consegne, carichi palletizzati, codici a barre per il tracking. Questa profonda evoluzione è relativamente recente, ma segnerà ancor più radicalmente i canali di commercializzazione e di distribuzione alimentare negli anni a venire. In questo contesto, gioca un ruolo fondamentale la gestione razionale della logistica lungo la supply chain, attraverso l'integrazione dei flussi fisici ed informativi e dei rapporti fra clienti e fornitori di beni e di servizi logistici. L'origine delle principali difficoltà commerciali e distributive del sistema agro-alimentare (che danno luogo ad eccessive voci di costo) è, infatti, molto spesso da ricondursi alle inefficienze legate ad una inadeguata gestione dei flussi lungo la supply chain, più che agli aspetti tecnici produttivi. La particolare attenzione al trasporto e alla logistica è giustificata non solo dal loro ruolo fondamentale di articolazione degli scambi, ma soprattutto perché il sistema agroalimentare - e in particolare il settore dei prodotti deperibili - è particolarmente sensibile alla distanza fra le aree produttive e quelle di consumo. Tuttavia, il superamento di questa distanza non è solo un problema "fisico", ma piuttosto organizzativo ed i servizi associati alla funzione trasportistica sono molto più discriminanti rispetto alla semplice ottimizzazione del rapporto costo/tempo/distanza. Le difficoltà associate alla gestione ed organizzazione della logistica nel sistema agro-alimentare risultano ancora più accentuate se si guarda alla realtà meridionale, caratterizzata dalla prevalenza di Piccole e Medie Imprese (PMI), che operano ancora in qualità di subfornitori, e non sono in grado di cogliere le opportunità offerte dal rapporto diretto con il cliente finale che riconosce nel made in italy la connotazione di alta qualità dei prodotti . Nella convinzione che la competitività delle PMI del Mezzogiorno sia anche condizionata da fattori come la corretta gestione della catena e lo sviluppo di rapporti di collaborazione con attori specializzati nelle attività di trasporto e logistica, l'Istituto di Ricerche sulle Attività Terziarie ha sviluppato una linea di ricerca su "La logistica integrata delle PMI come fattore di vantaggio competitivo del settore agroalimentare" nell'ambito dell'Intesa MUR - CNR "Sviluppo delle esportazione dei prodotti agroalimentari del Mezzogiorno". La linea di ricerca è stata progettata in modo da realizzare una serie di obiettivi specifici: oEffettuare un'analisi esplorativa e preliminare delle filiere agroalimentari del Mezzogiorno, con particolare riferimento alle problematiche logistiche; oAnalizzare le modalità di gestione della logistica all'interno delle filiere oggetto di studio e lungo le supply chain; oProporre una serie di linee di intervento affinché le PMI possano sviluppare le risorse e le competenze necessarie al raggiungimento di adeguati livelli di integrazione logistica. Con riferimento al primo obiettivo, le attività svolte hanno già prodotto, nell'ambito della collana Quaderni di ricerca IRAT, due pubblicazioni: De Martino M., 2009, Il sistema agroalimentare del Mezzogiorno: analisi economico strutturale, Quaderni di ricerca IRAT No. 48, Enzo Albano Editore e Iannone F., 2009, Sistemi di Logistica e Trasporto per il Settore Agroalimentare in Italia, Quaderni di Ricerca IRAT/CNR No. 45, Enzo Albano Editore. Questi lavori rappresentano il contesto socio-economico ed infrastrutturale di riferimento in cui è possibile inquadrare ed analizzare con un grado crescente di dettaglio la gestione della logistica agroalimentare nel Mezzogiorno. Il presente rapporto presenta i principali risultati dell'analisi svolta al fine di analizzare le modalità di gestione della logistica all'interno delle filiere oggetto di studio: ortofrutta, olio d'oliva, latte e derivati, pasta e molitura del frumento, vino. In particolare, l'analisi a livello di filiera è stata realizzata in relazione ad alcuni aspetti che contribuiscono a rendere più complessa e delicata l'organizzazione del processo logistico, influenzandone tempi, costi e modalità di gestione. Tali aspetti riguardano in particolare: 1.Il network, inteso come insieme di attori coinvolti nel ciclo di approvvigionamento, produzione e distribuzione di un dato prodotto; 2.Il processo, che include l'insieme delle attività necessarie alla gestione dei flussi fisici e delle relative informazioni dall'acquisizione delle materie prime e componenti alla distribuzione del prodotto finito agli utilizzatori finali; 3.Il prodotto, inclusi i componenti e le materie prime necessarie per la realizzazione del prodotto finale destinato al consumatore. Questi livelli permettono di realizzare una descrizione sistematica di tutti i fattori in grado di generare problematiche specifiche e complesse nell'organizzazione delle attività logistiche quali, ad esempio, la dispersione geografica degli attori coinvolti, il numero delle transazioni tra essi, l'influenza esercitata dalle esigenze di razionalizzazione dei flussi di merci espresse dalla Grande Distribuzione e la deperibilità del prodotto, che impone determinate modalità di gestione della logistica. Il presente lavoro è strutturato come segue: nel capitolo I viene presentata la metodologia adottata ai fini della ricerca. In particolare, le differenti pratiche gestionali della logistica sono state analizzate principalmente in relazione alla specifica configurazione della filiera oggetto di studio e alla complessità sia del processo. Con riferimento a quest'ultimo livello, è stata realizzata un'indagine empirica, in collaborazione con l'ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), che ha coinvolto circa 200 imprese agroalimentari rappresentative delle filiere oggetto della ricerca. Il capitolo II è dedicato alla descrizione delle diverse configurazioni delle filiere agroalimentari del Mezzogiorno in termini di addetti, volume e valore della produzione, fatturato e localizzazione geografica, Nel Capitolo III vengono presentati i risultati dell'indagine svolta. Nello specifico sono state analizzate le modalità di gestione della logistica delle imprese appartenenti alle diverse filiere agroalimentari attraverso un questionario strutturato in quattro sezioni principali volte alla comprensione: della rilevanza della logistica ai fini della competitività aziendale delle modalità di gestione della logistica; dei criteri di selezione degli operatori logistici; ed infine del grado di soddisfazione delle imprese rispetto i de dotazione logistiche presenti nel territorio. Nella parte finale del lavoro sono delineate alcune considerazioni sullo stato attuale della logistica agroalimentare nel Mezzogiorno e vengono fornite una serie di indicazioni che gli operatori di business e i policy maker dovrebbero implementare al fine di rendere maggiormente competitive le filiere agroalimentari del Mezzogiorno. L'analisi svolta ha fornito un quadro iniziale cui far riferimento per i successivi approfondimenti concernenti le scelte strategiche e le modalità di gestione della logistica delle imprese agroalimentari a livello di supply chain. In particolare, le successive attività di ricerca della linea progettuale si focalizzeranno sull'analisi di alcune imprese che possono rappresentare delle best practice, sotto il profilo dell'organizzazione logistica, per le PMI del Mezzogiorno.
2009
Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo - IRISS
978-88-89677-48-3
Sistema Agroalimentare
Mezzogiorno
Filiere agroalimentari
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