In questo lavoro sono illustrati gli aspetti principali riguardanti la gestione dei fanghi di depurazione, la cui produzione può essere stimata attualmente in circa 1,1 milioni di tonnellate di sostanza secca l'anno. Tale produzione è destinata ad aumentare per effetto dell'attuazione del D. lgs. 152/99 e successive modificazioni, che ha recepito la Direttiva 91/271. La riduzione attesa dello smaltimento dei fanghi in discarica, che copre oggi circa il 70 % della domanda di smaltimento, e la prossima emanazione di norme europee più restrittive sull'utilizzazione su suolo agricolo richiedono che la gestione dei fanghi sia affrontata con una seria programmazione di ambito territoriale. Molti impianti dovranno essere adeguati affinché il trattamento dei fanghi consenta di giungere alle caratteristiche idonee all'esito finale. I criteri generali, da seguire nell'adeguamento, sono: -massimizzare l'utilizzazione agricola, anche mediante la separazione del trattamento dei fanghi primari e di quelli secondari; - provvedere al recupero energetico ottimizzando le prestazioni della digestione anaerobica; -programmare la realizzazione d'alcuni impianti d'incenerimento dedicati per lo smaltimento di fanghi non conformi, e in ogni caso non adatti all'utilizzazione agricola, con l'obiettivo di rendere questi impianti autosufficienti dal punto di vista energetico, intrinsecamente sicuri per quanto concerne le emissioni di diossine e furani ed il più possibile compatti con costi d'impianto e di esercizio sostenibili.
STRATEGIA GLOBALE NELLA GESTIONE DEI FANGHI
MININNI G;BRAGUGLIA CM;TOMEI MC
2004
Abstract
In questo lavoro sono illustrati gli aspetti principali riguardanti la gestione dei fanghi di depurazione, la cui produzione può essere stimata attualmente in circa 1,1 milioni di tonnellate di sostanza secca l'anno. Tale produzione è destinata ad aumentare per effetto dell'attuazione del D. lgs. 152/99 e successive modificazioni, che ha recepito la Direttiva 91/271. La riduzione attesa dello smaltimento dei fanghi in discarica, che copre oggi circa il 70 % della domanda di smaltimento, e la prossima emanazione di norme europee più restrittive sull'utilizzazione su suolo agricolo richiedono che la gestione dei fanghi sia affrontata con una seria programmazione di ambito territoriale. Molti impianti dovranno essere adeguati affinché il trattamento dei fanghi consenta di giungere alle caratteristiche idonee all'esito finale. I criteri generali, da seguire nell'adeguamento, sono: -massimizzare l'utilizzazione agricola, anche mediante la separazione del trattamento dei fanghi primari e di quelli secondari; - provvedere al recupero energetico ottimizzando le prestazioni della digestione anaerobica; -programmare la realizzazione d'alcuni impianti d'incenerimento dedicati per lo smaltimento di fanghi non conformi, e in ogni caso non adatti all'utilizzazione agricola, con l'obiettivo di rendere questi impianti autosufficienti dal punto di vista energetico, intrinsecamente sicuri per quanto concerne le emissioni di diossine e furani ed il più possibile compatti con costi d'impianto e di esercizio sostenibili.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.