Le aree di transizione sono ambienti estremamente complessi e diversificati, la cui connotazione, oltre che dalla posizione intermedia fra il dominio marino e quello continentale, è definita da una elevata variabilità spaziale e/o temporale delle caratteristiche mesologiche, sedimentarie, trofiche ed ecologiche. Inoltre, la dinamicità dei processi trofici e della funzionalità del comparto primario, determinano, già nel breve-medio periodo, evidenti modificazioni nella composizione e struttura dei popolamenti planctonici e bentonici. L'insieme di queste caratteristiche fa sì che le Aree di Transizione siamo ambienti privilegiati per lo studio dei processi ambientali, in funzione della valenza diagnostica del monitoraggio integrato delle dinamiche evolutive di questi sistemi Sin dagli anni 70 il nostro gruppo di ricerca conduce, in varie aree di transizione della Sicilia, indagini a carattere ecosistemico, mirate alla definizione delle caratteristiche chimico-fisiche delle acque e dei sedimenti (serie temporali di T°C, salinità, ossigeno, tessitura dei sedimenti, ecc.), alla valutazione dello stato trofico (incidenza di Clorofilla, Carbonio organico ed inorganico, Produzione Primaria, Sali nutritivi, ecc.), nonché all'evoluzione spazio-temporale dei popolamenti microplanctonici, fitoplanctonici e bentonici. Il nostro interesse scientifico per gli ambienti di transizione, si è concretizzato nel corso dell'ultimo trentennio, in una serie di progetti interdisciplinari (Progetto Finalizzato Beni Culturali CNR, VECTOR, LOICZ-LaguNet: Italian Lagoon Observational Network, EU-Strategy: Harmful Algal Blooms Monitoring, ARPA- Monitoraggio dei corpi idrici superficiali della Regione Sicilia, ecc.), oltre che in una costante attività di interazione e collaborazione con le Amministrazioni Locali. Nel corso della pluriennale attività scientifica sono state affrontate diverse tematiche di ricerca, quali: Studio dei processi trofici, Effetti dell'inquinamento da idrocarburi sulle comunità bentoniche, Analisi dei fattori di alterazione ambientale, Fattori di stress e crisi distrofiche, Studio dei fenomeni HABs, Particellato sospeso e ruolo della CO2 , ecc.. Nell'ultimo decennio il nostro interesse scientifico è stato rivolto all'analisi comparata dei dati recenti con le serie storiche già acquisite, utilizzando il monitoraggio come chiave di lettura delle dinamiche evolutive dei sistemi di transizione, in funzione di una maggiore capacità di analisi e di interpretazione dei processi globali. Nei progetti attualmente in corso l'approccio ecosistemico di indagine è stato ulteriormente potenziato attraverso una maggiore integrazione con competenze scientifiche di altre sedi IAMC, da cui sono scaturite ipotesi percorribili per una futura programmazione scientifica integrata, finalizzata alla ricerca ed interpretazione di nuovi indici di valutazione ambientale, specifici per questi peculiari ambienti.

Le aree di transizione, sensori di criticità, trends e cambiamenti globali

Leonardi M;Azzaro F;Azzaro M;Bergamasco A;Caruso G;Crisafi E;Decembrini F;La Ferla R;Maimone G;Monticelli LS;Raffa F;Zaccone R
2007

Abstract

Le aree di transizione sono ambienti estremamente complessi e diversificati, la cui connotazione, oltre che dalla posizione intermedia fra il dominio marino e quello continentale, è definita da una elevata variabilità spaziale e/o temporale delle caratteristiche mesologiche, sedimentarie, trofiche ed ecologiche. Inoltre, la dinamicità dei processi trofici e della funzionalità del comparto primario, determinano, già nel breve-medio periodo, evidenti modificazioni nella composizione e struttura dei popolamenti planctonici e bentonici. L'insieme di queste caratteristiche fa sì che le Aree di Transizione siamo ambienti privilegiati per lo studio dei processi ambientali, in funzione della valenza diagnostica del monitoraggio integrato delle dinamiche evolutive di questi sistemi Sin dagli anni 70 il nostro gruppo di ricerca conduce, in varie aree di transizione della Sicilia, indagini a carattere ecosistemico, mirate alla definizione delle caratteristiche chimico-fisiche delle acque e dei sedimenti (serie temporali di T°C, salinità, ossigeno, tessitura dei sedimenti, ecc.), alla valutazione dello stato trofico (incidenza di Clorofilla, Carbonio organico ed inorganico, Produzione Primaria, Sali nutritivi, ecc.), nonché all'evoluzione spazio-temporale dei popolamenti microplanctonici, fitoplanctonici e bentonici. Il nostro interesse scientifico per gli ambienti di transizione, si è concretizzato nel corso dell'ultimo trentennio, in una serie di progetti interdisciplinari (Progetto Finalizzato Beni Culturali CNR, VECTOR, LOICZ-LaguNet: Italian Lagoon Observational Network, EU-Strategy: Harmful Algal Blooms Monitoring, ARPA- Monitoraggio dei corpi idrici superficiali della Regione Sicilia, ecc.), oltre che in una costante attività di interazione e collaborazione con le Amministrazioni Locali. Nel corso della pluriennale attività scientifica sono state affrontate diverse tematiche di ricerca, quali: Studio dei processi trofici, Effetti dell'inquinamento da idrocarburi sulle comunità bentoniche, Analisi dei fattori di alterazione ambientale, Fattori di stress e crisi distrofiche, Studio dei fenomeni HABs, Particellato sospeso e ruolo della CO2 , ecc.. Nell'ultimo decennio il nostro interesse scientifico è stato rivolto all'analisi comparata dei dati recenti con le serie storiche già acquisite, utilizzando il monitoraggio come chiave di lettura delle dinamiche evolutive dei sistemi di transizione, in funzione di una maggiore capacità di analisi e di interpretazione dei processi globali. Nei progetti attualmente in corso l'approccio ecosistemico di indagine è stato ulteriormente potenziato attraverso una maggiore integrazione con competenze scientifiche di altre sedi IAMC, da cui sono scaturite ipotesi percorribili per una futura programmazione scientifica integrata, finalizzata alla ricerca ed interpretazione di nuovi indici di valutazione ambientale, specifici per questi peculiari ambienti.
2007
Istituto per l'Ambiente Marino Costiero - IAMC - Sede Napoli
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/103312
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